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Come togliersi la scorta?
L’ironia del generale Burgio si scatena sul Vate dei giorni nostri, Roberto Saviano...
11-05-2025 - Un tempo il Vate, quello vero, ne “La pioggia nel pineto” cantava della “favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione”… Oggi un Vate c’è e ci canta dell’altro.
Vabbè, contestualizziamo, che va sempre bene, almeno da una parte.
E speriamo che gli vada davvero bene, perché l’ultima intervista, chiaramente resa al Pronto Soccorso di “Repubblica”, ci restituisce un Vate meritevole della nostra pena e del nostro aiuto.
Un Vate pentito della scelta che ha fatto, che gli ha riempito il conto corrente, ma gli ha tolto la libertà d’essere un cittadino comune. E vabbè, crediamoci.

Roberto il corrucciato, ci dice c’avrebbe voluto un’altra vita, senza scorta – 5 a volte 7 uomini – perché la famiglia sta pagando il conto per il successo letterario che l’ha portato – appunto – a ergersi a nuovo Vate, in aspra contesa con Scurati che, magari perché lavora veramente, non sembra abbia tempo per polemiche.
S’è dimenticato che quei 5-7 carabinieri ce li paghiamo noi contribuenti, ma chiaramente, a ciascuno il suo.
E allora mi son detto “Vogliamo aiutarlo a Roberto, il pelatone incazzatissimo?”
E allora diamogliele due o tre dritte per smettere di girare con la scorta con conseguente perdita di privacy!

Oddio, ci si guadagna che non si spende di auto, parcheggi, benzina, ma la scorta un po’ pesa.
In primis, potrebbe chiedere con istanza motivata di essere lasciato in pace.
Ovvero “rifiutare la scorta”.
Non si stupisca, conosco tanta gente che l’ha fatto, specie fra il personale delle Forze dell’Ordine. Son l’ultima ruota del carro, ma l’ho rifiutata 2 volte, quindi si può fare.

E piantiamola con “la mafia non dimentica”.
Non c’è uno che è stato ammazzato 10-20-30 anni dopo aver arrestato/inquisito/condannato – in relazione al ruolo istituzionale – un grande boss.
Mi pare doveroso dirlo, in un’Italia che sprizza banalità da tutti i giornalisti più o meno allineati, a sostegno di quella che può apparire tesi rivoluzionaria, posso comprenderlo, ma è validata dalla realtà.
I giornalisti son stati uccisi mentre indagavano, al limite, e non mi pare il suo caso.
Se poi proprio la scorta non gliela volessero togliere – e può capitare – per via del deprecabile vizio dell’italian burocrat che non si prende la responsabilità mai, una carta da giocare c’è sempre.
Quando t’affibbiano la scorta devi firmare per “presa di conoscenza” di osservare una serie di obblighi che gravano sul protetto. Sia chiaro che a violarli non si va in galera, al massimo … si perde la scorta, che poi è ciò che mi pare desideri il nostro Vate.

Una delle prescrizioni è che non puoi uscire di casa senza avere preavvertito e atteso gli angeli custodi, e un’altra è che devi informare l’ufficio preposto dei tuoi spostamenti.
Facilissimo infischiarsene: rammento qualche imprenditore che, per raggiungere l’amata donzella unofficial di cui nessuno doveva sapere nulla, usciva di soppiatto dal retro del capannone. Scoperto, si propose di revocargli la “misura di protezione”, e questo fu ciò che avvenne.
L’ha fatto pure l’ex inquilino dell’Eliseo, François Hollande, sgattaiolando in scooter con casco sulla zucca.

Giunga in aereo da New York senza avvertire e prenda un’auto a noleggio per inebriarsi del giusto di girare in libertà, cercarsi un parcheggio, beccarsi le contravvenzioni, subire la rimozione se quel giorno lì pulivano la strada e te lo sei dimenticato, pagare la benzina della quale magari non si rammenta più il prezzo, incavolarsi se te la rigano o se il noleggiatore vuol farti pagare il danno che già c’era ma non hai fotografato… insomma, c’è da scriverci su un libro senza andare a copiare qualcosa scritta da altri…

Infine – ma mi pare scontato – all’estero la scorta non c’è, perché tutti sanno che i killer di camorra non hanno possibilità di venirti a sopprimere fuori dai confini nazionali. Il gioco è fatto, stattene laggiù e usa INTERNET per spedire ciò che vuoi.
Insomma, posto che non ci voleva un genio per trovare queste soluzioni, mi sorge il dubbio che il nuovo Vate dell’antimafia e, da un paio d’anni, dell’antimeloni & Co., ci canti una “favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Cogli….one”

N.d.A.: l’epiteto non è rivolto ad alcuno, se non a chi abbocca alla “favola bella”, e poi ho una certa vena artistica, giuro che un tempo disegnavo abbastanza bene, e qualche licenza dovrei essere autorizzato a prendermela.


Carmelo Burgio
 
  


 
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