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L'intervista con...

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foto di: cortesia Luca Coculo
''Army Strong! Strong Europe''
La politica internazionale e il legame economico tra USA ed Europa, visti dal comandante delle US Army in Europa (Esclusiva)
27-07-2015 - Europa, Isis e crisi dell’Ucraina. Al grido “Army Strong! Strong Europe!”, che suona come uno slogan, il tenente generale americano Ben Hodges, comandante della forze statunitensi in Europa, ha fatto visita a Roma, dove ha incontrato i vertici militari ed i rappresentanti della Difesa.
In esclusiva a Cybernaua.it ha rilasciato una lunga intervista, durante la quale ha toccato i punti caldi della politica internazionale. Uomo solido, aspetto deciso e di parole stringate ma efficaci. Gli argomenti di cui ha parlato sono di grande attualità, nella situazione geopolitica in cui ci stiamo dibattendo, che vanno dall'Ucraina al terrorismo di marca Daesh, parole che nell'intervista video abbiamo riportato in modo integrale.
www.cybernaua.it/video/video.php?idvideo=96
L'interoperabilità tra Europa e Stati Uniti sottolineata dal generale Hodges deve potersi realizzare su vari fronti, da quello economico a quello della sicurezza.
“Il legame economico tra gli Stati Uniti e l'Unione europea è stabile e sicuro – ha detto Hodges- c’è un impegno NATO, l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, che ad oggi resta l'alleanza di maggior successo nella storia del mondo, a partire dalla fine della seconda guerra mondiale”. 
Perché lei continua a parlare di un esercito forte per un’Europa forte?
“L'US Army in Europa è il contributo terreno degli Stati Uniti. I soldati americani sono presenti qui con le famiglie e costruiscono relazioni, partnership con i nostri alleati. Ciò che definisco Europa forte può realizzarsi solo attraverso un’Europa unita e coesa.
La NATO non è sempre un sistema perfetto. È composta da ventotto nazioni. Pensate alle sfide da affrontare.
Non sempre può esserci unità. È come riunire i vostri ventotto amici più vicini ad accordarsi su una squadra preferita di calcio, o una birra preferita, o dove si vuole andare a cena. È quasi impossibile. 
Quindi, è dura riuscire ad avere ventotto nazioni d'accordo nell’investire un'infinità di dollari per spese per la difesa, per gli esercizi e la gestione.
Ma quando accade, pensate che ''superpotenza'' si ottiene. E quasi tutte le nazioni della NATO appartengono anche all'Unione europea, per cui vi è una buona sovrapposizione tra gli aspetti economici e politici della nostra alleanza e quelli militari”. 
Molto è accaduto in Europa quest'anno. Sono scattate scintille e aperti nuovi fronti, pensiamo alle divisioni tra Russia e Ucraina, per esempio; cosa pensa a riguardo? 
“Dopo l'occupazione illegale della Russia in Crimea, fino a pochi mesi fa, che poi ha generato la guerra in Ucraina orientale, tutte le ventotto nazioni hanno concordato che questo era inaccettabile. Che, indipendentemente da dove le loro priorità di sicurezza potrebbero essere, tutte le ventotto nazioni erano d'accordo che bisognava fornire una garanzia agli alleati che vivono vicino al confine con la Russia, sia per i tre Paesi baltici (Estonia, Lettonia, Lituania) sia per gli altri Paesi che si trovano sul fianco orientale della Nato (Polonia, Romania, Bulgaria). A loro va garantito l’articolo l'articolo 5, che è davvero il cuore del Trattato di Washington. È tutto: la difesa collettiva dice che un attacco a uno è un attacco a tutti”.
Una particolare considerazione Ben Hudges ha espresso nei confronti della presenza delle forze Armate italiane in Afghanistan Iraq, Libano e Kosovo, sottolineando in particolare l'attività dell'Esercito, per l'aspetto sia funzionale che operativo:
"Mi pare giusto che il popolo italiano, americano e nel resto dell'Europa, sia messo a conoscenza che l'Italia si è dimostrata leader nelle missioni di peackeeping internazionali, ove si è distinta per la sua operatività nel settore della sicurezza, dimostrando grande senso di responsabilità ed alta qualità professionale ed uso di equipaggiamento moderno. l'Italia ha un grande Esercito".

NOTA
a giorni sarà pubblicata la versione in inglese






Mirko Polisano
 
  


 
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