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L'intervista con...

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foto di: Archivio Cybernaua
Colpo di stato fallito per generali e ammiragli, ma favorevole al rafforzamento di Erdoğan
Intervista con il dr. Federico De Renzi, turcologo, sulla situazione in cui si trova la Turchia, dopo quanto accaduto nella notte di venerdì 15 luglio scorso
20-07-2016 - Una notizia pubblicata dal quotidiano Times newspaper,
www.thetimes.co.uk/article/turkish-navyships-still-missing-after-botched-coup-nj8vj8xjz
riguardante il tentativo di colpo di stato in Turchia avvenuto nella serata di Venerdì 15 luglio scorso, parla della scomparsa di quattordici navi militari e del comandante della Marina, ammiraglio Veyesel Kosele; di due elicotteri e di 25 soldati delle forze speciali.
Notizia contestata da Numan Kurtulmus, vice primo ministro turco, il quale sottolinea anzi come l’ammiraglio possa invece essere stato ucciso insieme a due sue guardie del corpo, nella residenza estiva in cui si trovava in quella tragica sera.
Notizie dunque ancora confuse, ma che inducono a porci molte domande, che rivolgiamo a Federico De Renzi, turcologo, studioso della Storia della Turchia, esperto delle condizioni politiche e sociali, anche per aver vissuto per molti anni in quel Paese.’’
Quanto fa comodo al presidente Erdoğan ed ai suoi alleati il golpe, se di vero golpe si tratta, consumato in poche ore in Turchia?
‘’Sicuramente fa comodo, o quanto meno torna utile al presidente Erdoğan, per rafforzare, come sta avvenendo in questi giorni, il consenso di cui gode presso larga parte della popolazione della repubblica di Turchia; fa comodo nel senso che, con la giustificazione di questo attentato alla democrazia e ai valori a questa legati, può far “piazza pulita” di tutti i vecchi apparati dissenzienti nei suoi riguardi e dei suoi governi sino dal 2002; fa comodo a Erdoğan eliminare, come sta eliminando, larga parte delle Forze armate, intese come comandanti di regione, di basi operative.
E’ stata chiusa la base Nato di Incirlick, da dove partono le incursioni aeree verso lo Stato islamico e anche contro il PKK; ricordiamo che è stato sospeso il comandante della base di Incirlick Bekir Ercan Van e l’ex comandante della base sino al 2015 generale Akın Öztürk, accusato di essere l’artefice del complotto militare.
Oltre a questi son stati già arrestati 2450 militari, centinaia di poliziotti, 2877 magistrati e grande quantità di dissidenti politici e non; 6000 persone in tre giorni.’’
Quindi ad Erdoğan fa comodo, per liberarsi di gente che non “ama”.
‘’Esattamente, si libera di gente che non ama”.
Difficile pensare che da un momento all’altro un Presidente di Repubblica possa eliminare migliaia e migliaia di “dissidenti”, di accademici, di ufficiali militari, di magistrati, dopo una sola notte di “tentativo” di colpo di stato.
De Renzi ci spiega che: “…La lista era già stata stilata ben prima di questo tentativo di colpo si stato ed include al primo posto Fethullah Gülen, accusato, a partire dal 2013, di essere l’ispiratore di una serie di complotti che investivano la magistratura contro il governo.
Ne avrebbero fatto parte numerosi magistrati, giornalisti e giornali e non solo del gruppo di Gülen, ma anche altre persone “insospettabili” .
Erdoğan ha chiesto l’estradizione dagli USA di Gülen, minacciando per bocca del primo ministro Binali Yıldırım una guerra contro le potenze che danno rifugio a Fethullah Gülen, dal 1997 in esilio volontario in Pennsylvania.’’
Dunque, perché si sono “inventati” questo tentativo di golpe?
‘’Allora, ammesso che se lo siano inventati da un giorno all’altro, cosa di cui dubito fortemente, è una mossa che avrebbe portato, come si è poi verificato, nella mente di Erdoğan ad un rafforzamento della sua posizione presso gran parte della popolazione.
Come si è visto dalla reazione immediata della popolazione, via internet su CNN Türk, a scendere nelle strade e nelle piazze a difendere il presidente e la democrazia.’’
E’ stata veramente una difesa della democrazia questa dimostrazione?
Premesso che non esiste un’unica definizione di democrazia, questa è stata una difesa dell’interpretazione della democrazia che Erdoğan e l’AKP hanno definito nel governo del 2002. Il concetto di democrazia come rappresentativa parlamentare, con tutte le sue implicazioni.
Che poi questa democrazia venga usata, come molti sistemi parlamentari rappresentativi, a beneficio del singolo leader, della singola persona, è altra cosa; Erdoğan è una persona molto intelligente; si è dimostrato molto intelligente in questi 15 anni, dalla prima vittoria dell’AKP, a differenza dei suoi predecessori del partito Refah, chiuso a seguito del golpe soft del 1997, (primo colpo di stato postmoderno) non ha fatto errori come i suoi padrini politici presso i quali è cresciuto, ha saputo usare molto bene i social network, cosa che i militari del colpo di stato nella breve notte di venerdì 15 scorso non hanno fatto.
Si sono recati quasi bussando alla televisione di stato turca TRT senza un chiaro programma, senza una dichiarazione dettagliata da leggere e senza il consenso di almeno una parte minima della popolazione”.
Pare strano che Forze Armate, pronte ad ogni emergenza, abbiano dimostrato incapacità di strategia; hanno creato un “evento” con vittime, che alla fine dei conti non è stato sfavorevole al presidente.
“E’ tornato molto utile a Erdoğan, continua De Renzi, perché egli sapeva di avere il consenso di larga parte della popolazione; e non solo dei suoi sostenitori politici, ma anche, paradossalmente, delle forze di opposizione democratica, dal partito MHP, (Partito per il movimento nazionalista) ai cosiddetti “lupi grigi”, al partito repubblicano del popolo, o allo stesso partito democratico di Selahattin Demirtaş, che per intenderci fa riferimento ai Curdi e agli intellettuali di sinistra.”
Tornando all’azione delle Forze armate che non si sono servite dei social network, si ha l’impressione che siano state ingenue, impreparate…legate a sistemi antichi.
‘’Sì, pur con il coinvolgimento di un gran numero di militari, le Forze Armate hanno tentato il colpo di stato con un modo che può far pensare ad ingenuità da parte loro. Cosa a cui io personalmente non credo. In questi anni parte delle Forze Armate hanno dimostrato una volontà di distaccarsi dalle linee guida dello Stato. Esse sono attualmente impegnate in repressioni di presunte insurrezioni nel sud/est del Paese, a Diyarbakır, “capitale curda” della Turchia, a Mardin, alle città di Şırnak e altri luoghi, praticamente rasi al suolo a partire dal 2015.
Cioè una parte del Paese che dal 2015 è sotto coprifuoco; e le Forze Armate turche sono quelle che stanno tirando giù intere città con migliaia di morti e almeno 100 mila profughi interni al Paese.
Sono Curdi, ma cittadini turchi. La Turchia sta conducendo una sorta di guerra aperta ai Curdi.’’
A questo punto si può considerare “guerra civile”?
‘’Una “pre guerra civile” forse. Una guerra civile che in questa fase vede uno Stato armato contro la sua stessa popolazione, ma una guerra civile “culturale” è cominciata ben prima, con tutte le riforme (alcol, insegnamento della religione nelle scuole pubbliche e nelle università).. non solo con il coprifuoco nel sud-est del Paese, ma all’interno delle singole famiglie. Attraverso questo esercizio della forza è riuscito a “vincere” la sua personale lotta per il potere assoluto, ringraziando Dio per aver fatto fallire il colpo di stato, pregando davanti alle circa 170 persone uccise negli scontri molto brevi tra forze armate e i manifestanti che erano scesi in piazza immediatamente.
La guerra civile c’è, anche se non dichiarata, ma è “guerreggiata”.’’
Il vice sindaco di Istanbul è morto per un colpo in testa, che c’entrava lui?
‘’Sì, uno dei vice sindaci di Istanbul, governatore del quartiere di Şişli del partito repubblicano del popolo (CHP) di opposizione, guidato da Kemal Kılıçdaroğlu percepito come nemico di Erdoğan e quindi del Paese.’’
In alcuni Media si dice che il golpe è stato sconfitto dalla discesa in piazza del popolo chiamato da Erdoğan, dando così dimostrazione di democrazia. Non pare dimostrazione di dittatura?
‘’Ma, bisogna vedere chi e come è sceso in piazza e come sono le situazioni che li hanno portati a scendere in piazza; bisognerebbe capire quali sono le situazioni sociali che si sono innescate; ma ormai da almeno 20anni, in piazza sono scese persone che non hanno avuto il sostegno di alcun gesto internazionale; sono scese in piazza dimentiche delle repressioni che, come accennavo, riprenderanno più forti di prima. Le persone che sono scese in piazza, almeno quelle che abbiamo avuto modo di vedere nei filmati, son quelle che non solo gridano “Allahu Ekber”, ma anche quelle che prima hanno abbracciato i carri armati, come una catena umana di pace e amore… quasi volessero far passare il messaggio “mettete i fiori nei vostri cannoni”…e poi hanno tirato fuori di peso i militari che presidiavano i ponti di Istanbul e li hanno linciati.
Senza parlare degli arresti che ne son seguiti, dove i militari e i presunti golpisti sono stati vessati, denudati, presi a sputi dalla popolazione e dalle autorità locali.’’
Le 50 (o forse 90) Nuke (armi atomiche) nei depositi della base aerea di Incirlik, sono al sicuro o potrebbero essere usate dal governo turco?
‘’Al momento, a meno che la Turchia non voglia uscire dall’Alleanza atlantica e non voglia dichiarare guerra alla Russia, palesemente, non penso.
Gli USA sono molto preoccupati da questa mossa, diciamo così, improvvisa, anche se erano al corrente di quanto stava per accadere, tanto che le famiglie dei militari americani erano già state evacuate dalla base, nei giorni precedenti il golpe; le voci erano filtrate dai servizi segreti.
Certo, l’arresto del comandante e dell’ex comandante della base aerea, comporta una serie di rischi.’’
Quale sarà il ruolo della Turchia nella lotta allo stato islamico realmente, al di là dei voli ”spezzettati” che sono in atto, a differenza della Russia e come partecipe della NATO, eventualmente contro la Russia? lasceranno andare? aspetteranno che siano applicate riforme democratiche, e quali?
’’Sembra un gioco al rialzo, da tutte le parti; senza dimenticare mai che comunque la Turchia gioca una parte fondamentale nello scacchiere regionale; sempre x tornare alla repressione di magistrati, giornalisti, accademici e militari, ha comunque un ruolo imponente.
Ricordiamo che Can Dündar, è stato condannato a 5 anni e otto mesi per espressa volontà del presidente Erdoğan, dopo che inizialmente era stato prosciolto.
Una lotta continua ad accademici, giornalisti, avvocati e addirittura anche a bambini, per offesa al presidente della repubblica turca, che certo non favorisce rapporti amichevoli con i vicini e tanto meno con l’Unione Europea.’’
Qual è la situazione attuale per i Curdi?
‘’I Curdi continuano ad essere, al momento, repressi pesantemente, almeno nelle province dove sono in maggioranza.
Ricordiamo Diyarbakır il distretto di Sur in particolare, raso al suolo.’’







Maria Clara Mussa
 
  


 
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