20:48 martedì 16.04.2024

Notizie dal Mondo

Home   >>  News - Notizie dal Mondo   >>  Articolo


foto di: archivio
In ricordo di Hamdy El Banbi, amico dell'Italia
Con lui, la comunità del petrolio e del gas ha perduto un uomo di grande valore. Il suo grande contributo non potrà essere facilmente dimenticato
08-09-2016 - Il giorno 11 agosto del 2016, con un raffinato comunicato, Egypt Oil & Gas, annunciava che "il dottor ingegner Hamdy El Banbi, ministro del Petrolio dell’Egitto dal 1991 al 1999, era passato a miglior vita, all’età di 81 anni. Il dottor Hamdy El Bambi, recitava anche il comunicato, aveva dato un forte impulso allo sviluppo dell’industria del petrolio e del gas naturale dell’Egitto.
Con lui, la comunità del petrolio e del gas ha perduto un uomo di grande valore. Il suo grande contributo non potrà essere facilmente dimenticato".
Non è facile tracciare il ritratto di un uomo come Hamdy El Banbi, schivo e riservato.
La nostra prospettiva sarà tutta dedicata all’uomo pubblico, che ha esercitato un potere enorme in Egitto e che era un vero amico dell’Italia.
Nella sua funzione, quando l’Agip ha attraversato momenti difficili, ha sempre difeso l’operato e la presenza della nostra società, che operava in Egitto nel settore E&P fin dal 1954. L’amicizia tra Italia ed Egitto risale nella notte dei tempi, ma in quella del settore petrolifero ha una figura di rilievo che non può essere dimenticata, perché ha contributo in maniera fondamentale alla crescita ed allo sviluppo delle buone relazioni tra i due Paesi.
Per farlo capire in modo chiaro, mi riferisco ad un articolo apparso sulla rivista Ecos dell’Eni.
“Quando sono arrivato in Egitto, mi è sembrato di essere tornato a casa.”
Chi scriveva queste parole, geroglifiche per i profani, ma chiarissime per l’alto management Agip, era l’ingegner Guglielmo Moscato, designato Direttore della filiale egiziana dell’Agip, la International Egyptian Oil Company, brevemente IEOC.
Non si può parlare di El Bambi senza parlare dell’ingegner Moscato, che è quello che ha costruito il rapporto Italia/Egitto nel settore dell’energia. Moscato era siciliano e, come tutti o quasi tutti sanno, da Alessandria d’Egitto una nave a vela veniva spinta dai venti fino alla Sicilia.
Moscato, nella sua avventura egiziana, portò la IEOC ai vertici del mondo petrolifero del Paese. Il forte legame che instaurò con El Banbi dette dei frutti meravigliosi, non solo di carattere economico ma soprattutto di amicizia tra i due popoli. Moscato, spirito ‘’matteiano’’, era molto attento a non caratterizzarsi come una delle “sette sorelle” alla ricerca del puro profitto, ma ragionava in termini di cultura e di attenzione alla crescita del management locale, seguendo strettamente gli insegnamenti di Mattei. Quest’approccio al problema gestionale gli fece guadagnare un enorme consenso presso la classe dirigente egiziana e soprattutto gli consentì di entrare nel cuore del ministro El Bambi.
Moscato non era un ragioniere, era un petroliere, con una grande visione strategica, una profonda conoscenza dei giacimenti e aveva la capacità di vedere lontano.
Mattei fu un antesignano nel settore, primo in Europa a capire il valore del gas naturale, partendo dal giacimento di Caviaga.
Moscato trasmise queste idee di Mattei a El Bambi, che dette uno sviluppo enorme alla ricerca e produzione di petrolio e di gas in Egitto. Quando nel 1995, vennero fatti a Il Cairo i festeggiamenti per i 40 anni di collaborazione tra EGPC e Agip, El Bambi era al vertice del successo, ma il vero mattatore dell’opera era stato l’ingegner Guglielmo Moscato.
Al tavolo della Presidenza del convegno, sedevano El Bambi, Moscato, Clô, Bernabè e Alekperov. Moscato, memore dell’aiuto dato da El Bambi alla nostra filiale egiziana IEOC, ricambiò con un’alleanza strategica che li portò a dialogare insieme con l’establisment petrolifero mondiale. La presenza del CEO Lukoil Vagit Alekperov alla celebrazione del quarantennale era il segno di questa duplice collaborazione. El Banbi sviluppò moltissimo il teorema Mattei, facendo fare alla EGPC un salto di qualità di tutto rispetto. Per capire meglio l’assioma, si riporta una parte dell’intervista, concessa, in occasione delle celebrazioni del quarantennale Agip/EGPC, da El Banbi alla rivista aziendale ECOS.
Ecos: Lei ha affermato che il gas svolgerà in futuro un maggior ruolo e si è spinto ad ipotizzare un sorpasso sul petrolio fra una trentina d’anni. Certo questo dipenderà dal volume degli investimenti necessari. Si parla di almeno mille miliardi di dollari…
El Banbi: “Io penso che il metano aumenterà il proprio peso sulla bilancia energetica mondiale. Il rapido sviluppo della domanda deve essere attribuito ai vantaggi che offre sul piano ambientale, all’abbondanza delle riserve e allo sviluppo delle infrastrutture. La domanda, nei prossimi 20 anni, dovrebbe salire del 69 per cento, da 78,8 trilioni di standard piedi cubi (2230 miliardi di metri cubi standard) a 133,3 trilioni di standard piedi cubi (3772 miliardi di metri cubi standard). La quota del gas naturale nella domanda totale di energia nel mondo dovrebbe salire dal 23 al 25 per cento”.
Ecos: e in Egitto?
El Banbi: “Puntiamo molto sul metano: è impegnato al 65% nella produzione di energia elettrica e alimenta impianti di fertilizzanti, cementifici e numerose grandi industrie. Abbiamo programmi di espansione e abbiamo costituito una società che si occuperà della distribuzione. Vogliamo anche dare impulso all’uso del metano come carburante per autoveicoli, nel quadro di misure tendenti a diminuire l’inquinamento urbano. Comunque, l’industria petrolifera, in generale, è un motore del nostro sviluppo. Ma poiché lo scenario, con i suoi problemi e le sue sfide, è globale, dobbiamo puntare sulla collaborazione internazionale e dobbiamo attrarre capitali di investimento. In questo possiamo contare sulla nostra stabilità politica, sulle buone relazioni internazionali, sui meccanismi economici incentivanti e le regole trasparenti che abbiamo introdotto e sulle nostre risorse umane: qui si può contare su una forza lavoro qualificata e su professionisti di valore in tutte le branche dell’industria petrolifera. Un investimento in Egitto offre un ragionevole profitto”.
Queste le parole di El Banbi, che pur essendo state dettate circa 20 anni fa, sono ancora di grande attualità.
L’impegno dell’Eni, guidato con grande professionalità da un degno successore di Guglielmo Moscato, il dottor Claudio Descalzi, tecnico che proviene dalla Direzione Generale E&P dell’Agip, ha portato alla scoperta del giacimento supergiant Zohr, alle foci del Nilo. Si è così saldata la corrente di pensiero di El Banbi, che considerava il futuro dell’Energia legato al gas naturale, con l’intuizione di Enrico Mattei, che dalla scoperta di Caviaga, allora il più grande giacimento europeo, portò l’Italia ad occupare un posto di grande rilevo nell’empireo mondiale del gas naturale.
Emblematica è al riguardo la storica foto che ci fa vedere il ministro del Petrolio egiziano Hamdy El Bambi insieme al presidente dell’Agip Guglielmo Moscato e a Vagit Alekperov, CEO della Lukoil, mentre sigillano il patto di cooperazione con una triplice e unica calorosa stretta di mano.
Nonostante i ripetuti tentativi di rompere questo cerchio di cooperazione, simpatia e di amicizia tra Italia ed Egitto, oggi, grazie all’azione illuminata del CEO Eni Claudio Descalzi nell’area, anche la presenza Agip, oggi Eni, è in forte crescita, specie dopo la scoperta del giacimento super gigante Zohr. Con riserve di 850 miliardi di standard metri cubi, questo giacimento è il più grande del mare mediterraneo.
Il suo valore di mercato, la sua capacità a regime di rendere l’Egitto un paese ricco, autonomo dal punto di vista energetico e indipendente dagli aiuti umanitari che gli avevano in passato garantito la sopravvivenza, danno all’Egitto libertà e autonomia politica, che mal sono tollerate sia in ambito Mediorientale sia in quello OECD.
L’Egitto è in una posizione strategica tra Occidente e Oriente. Guidato con capacità e fermezza dal generale Abdel Fattah Al-Sisi, indipendente economicamente e con il controllo del raddoppiato Canale di Suez, non è in linea con gli standard di alcune grandi potenze, che hanno dominato il mondo, dopo la seconda guerra mondiale.
L’amicizia con l’Italia, la valorizzazione delle riserve del giacimento Zohr, il raddoppio del Canale, non sono compatibili con il low profile che si ritiene di dare all’Egitto. Lontano dalle scene ormai da anni, El Bambi ha vissuto il periodo glorioso dell’innovazione e della scoperta del supergiant Zohr, ma riposando in pace, potrà dire con grande soddisfazione: “Io ho dato grande impulso alla ricerca mineraria e allo sviluppo della fonte gas naturale e quindi questo è anche un merito che mi sento di condividere con gli accordi del quarantennale AGIP/EGPC, elaborati insieme all’ingegner Guglielmo Moscato e continuati con il grande successo della scoperta dello Zohr dall’attuale CEO Eni Claudio Descalzi”.
Nonostante tutto, anche se il Faraone, come Moscato veniva chiamato in azienda, non guida più l’Agip, il dialogo tra l’Italia e l’Egitto continua ad essere quello del quarantennale del 1995, caratterizzato dalla strada maestra della cooperazione, dell’amicizia dei due popoli e della stima reciproca, che hanno prodotto risultati di grande rilievo per entrambi i Paesi.

L’articolo è scritto da
professor ingegner Grand’Ufficiale Renato Enrico Urban
Già Direttore Commercializzazione Gas naturale dell’AGIP SpA
Docente al Dottorato di Ricerca in Energia e Ambiente, Sapienza Università di Roma, Facoltà di Ingegneria,
Dipartimento Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica DIAEE.




Renato Urban
 
  


 
Roberto Vannacci a Palazzo Chigi di Ariccia
Organizzato da ''I figli di nessuno'' il convegno di presentazione de ''Il Mondo...
Giuramento alla Scuola Militare Teulié
Il Corso ‘’Fumi III’’ ha prestato Giuramento di fedeltà alla Repubblica...
23 Marzo, Giornata Meteorologica Mondiale
Istituita nel 1961 per ricordare l’entrata in vigore nel 1950 della Convenzione...
  Notizie dal Mondo
02-04-2024 - L’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) organo delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto...
23-03-2024 - Domenica 24 marzo saranno trascorsi esattamente 25 anni dall’avvio dell’operazione NATO in Serbia e Kosovo....
20-03-2024 - Hedayatullah Badri, Direttore Generale ad interim della Da Afghanistan Bank, ha incontrato, l’ambasciatrice...
20-03-2024 - E’ stato pubblicato il Rapporto 2024 di Thales sulle minacce informatiche condotto su 3000 professionisti...
18-03-2024 - Dal momento in cui ha preso il dominio il governo talebano sull'Afghanistan nell'agosto 2021, c'è stato un...
15-03-2024 - Lo storico veliero e nave scuola della Marina Militare, custode delle più antiche tradizioni navali e marinare...
Rubriche
Tutto è pronto per “Aero 2024”, trentesima edizione del principale salone internazionale...
Verona, 14 aprile 2024 – L'Esercito Italiano partecipa per la seconda volta al “Vinitaly”,...
Un'occasione per fare il punto con le istituzioni del territorio sui progetti presenti e...
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha deposto una corona d’alloro al Sacello del...
Il 16 e 17 marzo scorso è stata una fine settimana di canti a Merano per il 6° raduno...
Il 9 aprile scorso, la XXXIII Edizione del Premio Minerva Anna Maria Mammoliti, presieduta...
La tragica morte dei sette volontari della ONG americana World Central Kitchen abbattuti...