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foto di: Cybernaua
Il coraggio e la capacità di ''visione'', fattori fondamentali per la crescita di un'industria
Intervista con l'Amministratore Delegato dell'AeroSekur, Marco Borghesi
13-10-2016 - In tema di attività industriali al servizio della Difesa, l’Aero Sekur S.p.A. è considerata un’azienda italiana fondamentale, un fiore all’occhiello del Paese, con le sue strutture dislocate in alcuni punti strategici: Genova, Cameri, Arenzano, San Pietro Infine e Aprilia, ove è la sede principale.
aerosekur.com
Priorità della società è la produzione di sistemi e servizi adeguati alla vita e alla sopravvivenza nel settore della Difesa e delle forze di sicurezza; sistemi che vanno dalle strutture aeree ai mezzi terrestri, alla manifattura di paracadute, ai materiali con tecnologia avanzata per le esigenze nazionali ed internazionali.
Ne abbiamo parlato con l’ingegner Marco Borghesi, Amministratore Delegato della società, che ha illustrato alcuni programmi in cui Aerosekur è indiscutibile protagonista ed in cui profonde impegno e investimenti
Grandi risultati degli ultimi anni, i successi, le soddisfazioni?
“Partiamo dal programma “F-35 Lightning II-JSF”, uno dei più grossi programmi industriali a livello internazionale.
Noi siamo presenti in un settore di nicchia: la nostra soddisfazione è per l’impegno, non tanto di lavorare sull’aereo, ma di aver lavorato sui sistemi di manutenzione dell’aereo e soprattutto, cosa che è più critica, sulla manutenzione della vernice di superficie dell’aereo, che lo rende invisibile.
Dopo quasi cinque anni di sviluppo, abbiamo già due anni fa terminato una prima qualifica tecnica, sia dell’hangar gonfiabile, sia della superficie dell’aereo; e quest’anno, in 4 settimane di prove di camera climatica a Dallas, il sistema di condizionamento ha superato ogni possibile test; potremmo dire che è quasi collassata la camera climatica in condizioni estreme, ma non il sistema, il condizionatore di nostra produzione ha continuato a funzionare.sono state settimane intense settimane, a fianco della Lokeed Martin e dalla Northrop Grumman che è il nostro committente”.
www.cybernaua.it/photoreportage/reportage.php?idnews=4964
“Siamo una media industria, continua Borghesi, descrivendo le capacità operative della società, con un programma di alta tecnologia che ci porta, avvalendoci di un nutrito team di ricercatori e di ingegneria, a spendere anni di ricerca a spese nostre e su una frontiera di tecnologia veramente estrema, anche a livello mondiale, con ottimi risultati nella produzione della struttura gonfiabile e del sistema di condizionamento dedicato all’F35.”
“Il lavoro della Aero Sekur impegna alcune sedi diffuse nel territorio italiano”, ci spiega Borghesi.
Nel 2012, hanno acquisito una piccola azienda nel genovese “decotta”, rimettendola in attivo e utilizzandone la capacità produttiva e di ingegneria.
Nel 2014, con l’apertura della sede di San Pietro Infine, hanno iniziato lo sviluppo del programma dedicato all’F35, con molti giovani ingegneri e maestranze, offrendo inoltre possibilità di lavoro ad una zona disagiata come quella del casertano.
“Far nascere un’industria ex novo, recuperando una dismessa e dar lavoro in un settore di alta tecnologia ci rende molto orgogliosi; in tutto quasi 50 posti di lavoro, su un programma che durerà almeno 20 anni.
Quando abbiamo inaugurato la sede di San Pietro Infine, la ministra Pinotti è intervenuta ed il messaggio che è passato è stato: è sterile la discussione sulla valenza tattica dell’oggetto in questione, ma è incontrovertibile la valenza industriale.”
Non è nostro compito quello discutere di tattica, ma non si mette in dubbio che questo è un programma da cui l’Italia non può star fuori, considerando poi che il lavoro, sino ad ora, è andato venduto tutto negli USA.
Ci dice ancora Borghesi: “Ad oggi, abbiamo venduto per più di 25 mlm di Euro, materiale prodotto da noi e comperato dal governo americano, non da quello italiano, che per ora possiede solo due F35.
Prima o poi costruiremo gli hangar gonfiabili ed il sistema di condizionamento anche per gli aerei che il governo italiano vorrà comprare”.
Risultati di un passato molto recente, proiettato in un futuro che durerà a lungo?
“Almeno venti anni, sottolinea Borghesi, che poi possono prolungarsi nel tempo…per il programma F35, che a livello di soddisfazione è il numero uno.
In seconda battuta, stiamo sviluppando da tre anni ormai un rapporto che riguarda le forniture di equipaggiamento di sicurezza, vale a dire galleggianti per ammaraggio e serbatoi, per elicotteri civili del gruppo russo Russian Helicopter.
Stiamo ancora costruendo il rapporto a livello di gruppo tecnico e di relazione che potrebbe finire in una Joint venture italo-russa.”
E per quanto riguarda le vostre tecnologie applicate ai programmi spaziali?
Per il progetto Exomars con Esa con Asi, stiamo sviluppando l’ammartaggio.
E la sopravvivenza eventuale dell’uomo che scenda su Marte?.
“Si noi pensiamo a quanto sia utile studiare sistemi per rendere possibile la vita dell’uomo in ambienti particolari
La parte dell’habitat, gli ambienti dove dovrà andare a vivere, ipotizzando che le soluzioni gonfiabili siano preferibili a quelle rigide.
A portar su contenitori rigidi…è un conto. Portare una struttura gonfiabile pare una soluzione migliore.”
E presto parleremo anche del programma Exomars, perché si avvicina la data dell’ammartaggio del modulo, il 19 ottobre prossimo, sul pianeta rosso, che nelle notti stellate ci appare così lontano ed irraggiungibile… ancora per poco.
Quanto valgono nello sviluppo dei progetti l’ingegno, la fantasia, l’entusiasmo?
L’aspetto più importante è la visione: noi siamo entrati in JSf perché sin dall’inizio abbiamo creduto nel programma e se ci credi devi entrarci subito, anche con tutti i rischi che si possono incontrare. Ci vuole grossa visione per capire se l’idea è giusta, anche se il cammino si prospetta lungo e con incognite; poi subentra l’ingegneria, ci vogliono i calcoli; ma occorre la capacità di avere la visione, non si può entrare in un progetto quando i giochi son fatti: visione e coraggio













Maria Clara Mussa
 
  


 
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