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foto di: archivio Cybernaua/Papagni
Tullio Del Sette: il generale delle riforme
I vertici e tutti i carabinieri della Benemerita all'unisono lavorano e non concedono tempo alle chiacchiere estive da rotocalco
04-09-2017 - Da giorni soffia leggero un vento calunnioso intento ad alimentare un rogo di paglia verso l'Arma tutta e i suoi vertici che, in oltre 200 anni di storia, hanno vissuto episodi di più alta rilevanza storica per la nostra Nazione. In una "società veloce e a portata di tutti" può succedere allora che anche qualche "leone da tastiera" punti a una delle più salde certezze italiane: l'Arma dei Carabinieri.
Inchieste mediatiche di qualche ora che parlano di cospirazioni e "intrecci di palazzo" che trovano curiosità al fresco di un ombrellone diventando "attualità" per i lettori radical chic e "fantasy" per i cultori dell'intrigo all'italiana.
Questo mentre l'estate volge al termine e intanto, in viale Romania, senza sosta, si continuano a siglare accordi e protocolli per il benessere e l'accrescimento socio-culturale dei Carabinieri e dei loro familiari che operano sull'intero territorio nazionale, anche nelle zone particolarmente sensibili. INAIL, LUISS, IDI, istituti di credito e altre decine di convenzioni per tutti i Carabinieri, nessuno escluso perché è questo che vuole il generale Del Sette: operare per osmosi, dalla periferia al centro, solo cosi si potrà vivere il vero cambiamento di questa nuova era.
"E' difficile stare dietro i suoi ritmi: la mattina sottoscrive protocolli di intesa poi si occupa delle problematiche del personale e nel pomeriggio parte alla volta delle centinaia di Stazioni come quelle di Arquata del Tronto o di Gioia Tauro" così lo descrive il brigadiere capo Antonio Serpi, delegato Co.Ce.R. e presidente della Categoria C Interforze. "La linea mobile, l'ordine pubblico, le procedure e gli approvvigionamenti di nuovi materiali sono sotto la sua costante attenzione ed esige professionalità, carattere e senso umano sempre e comunque; ha aumentato i presidi territoriali in Calabria con la costituzione di due Gruppi Carabinieri: Lamezia Terme e Gioia Tauro e solo qualche settimana prima aveva presenziato all'inaugurazione del 14° Battaglione Calabria. E ancora, la nascita dello Squadrone Cacciatori di Sicilia e il rinforzo al 1° Reggimento Carabinieri Piemonte per le esigenze "TAV", inoltre, da qualche giorno, è stato istituito un ufficio dedicato solo al ruolo Sovrintendenti; ha guidato le fasi di assorbimento del Corpo Forestale e contemporaneamente motivava noi del CoCeR ad ultimare la tanto agognata riforma delle carriere. Una fase frenetica e innovativa che l'Arma sta vivendo da protagonista e che risponde concretamente e con piena aderenza alle trasformazioni in atto nella società e alle esigenze attuali: ne sono chiaro esempio le recenti costituzioni delle aliquote antiterrorismo SOS e API nelle zone sensibili del nostro Paese."
Ma il comandante Del Sette è anche chiamato "il Generale di tutti" per la sua abitudine di apprezzare il personale tutto con particolare riguardo a quello di base dell'Arma a cui si dedica molto nelle visite istituzionali che costituiscono attività quotidiana riuscendo a trasmettere al personale tangibile vicinanza e attenzione, toccando con mano la vita del carabiniere e le concrete esigenze, per poi intervenire con immediatezza. Probabilmente, anche per questo motivo, ha un po' scosso gli "animi nostalgici" dei pochi ostici ai cambiamenti.
I vertici e tutti i carabinieri della Benemerita all'unisono lavorano e non concedono tempo alle chiacchiere estive da rotocalco per due motivi: il primo perché lo prevede la tradizione militare e il secondo perché lo pretende l'agenda di impegni che lascia poco spazio alle opinioni mediatiche e personali. Gli obiettivi per i prossimi mesi, all'ordine del giorno, sono tanti e richiedono energie e massimo impegno in ambito nazionale ed estero, per continuare nella tradizione consolidata come miglior risposta ai fumanti roghi fuggevoli.


Michele Zizza
 
  


 
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