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In volo verso lo spazio suborbitale
In pochi anni raggiungeremo New York in un'ora, volando alla velocità cinque volte quella del suono
22-03-2018 - Da tempo di parla di Space Economy, nell’ambito del quale un ruolo significativo può essere quello del volo suborbitale, tema di grande attualità per l’industria aerospaziale italiana e per l’ASI (Agenzia Spaziale italiana) che già tempo fa ha siglato alcuni accordi con imprese americane, tra cui ricordiamo la Virgin Galactic, per assicurarsi un volo sul veicolo SpaceShipTwo nel 2019 e condurre i primi esperimenti.
Nel progetto del volo suborbitale l’Italia potrebbe avere un ruolo di spicco, non solo per le industrie adeguate, ma anche per la sua specifica caratteristica territoriale, adatta al turismo.
E martedì 20 marzo scorso, nel Reparto di Medicina Aerospaziale che ha sede nell'aeroporto militare “Mario De Bernardi”, a Pratica di Mare, è stato siglato l'accordo esecutivo di collaborazione tra l’Aeronautica Militare e l’ ASI (Agenzia Spaziale Italiana) per la collaborazione nelle attività di volo suborbitale e della medicina aerospaziale.
L’accordo reca le firme del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli e del presidente dell’ASI, Roberto Battiston.
Con l’impegno di collaborazione sottoscritto, viene promosso lo sviluppo di attività congiunte tra le due Istituzioni nazionali titolari della ricerca scientifica e della sperimentazione nel settore “spazio".
L'Aeronautica Militare si è già da tempo dotata di risorse infrastrutturali e di personale altamente specializzato nel settore, aderendo anche a programmi aerospaziali internazionali, con grandi ritorni professionali e scientifici, acquisendo competenze specialistiche nei settori del volo astronautico e dei nuovi sistemi di trasporto spaziale.
//www.aeronautica.difesa.it/missione/versofuturo/Pagine/default.aspx
L'Agenzia Spaziale Italiana è impegnata in progetti e iniziative che consentano alla Nazione di cogliere le importanti opportunità tecnologiche e commerciali legate ai nuovi sistemi di trasporto aerospaziale, con particolare riguardo a quelle con profilo di volo suborbitale.
La cooperazione ASI-AM si esplicherà attraverso la costituzione di un apposito tavolo di esperti che concorderà e realizzerà progetti congiunti tra le due Istituzioni, con l’obiettivo di coltivare una sinergia efficace e benefica per il sistema Paese.
Esempi di tali attività sono la realizzazione di voli suborbitali ed aerospaziali, la conduzione di esperimenti scientifici, lo sviluppo di professionalità altamente specializzate ed il supporto ad operazioni nel campo della medicina aerospaziale.
Per quanto riguarda quest’ultimo argomento, il comandante del Reparto Medicina aeronautica e spaziale, colonnello Marco Lucertini, nel corso di una intervista, ha dato alcune spiegazioni utili per capire cosa accade nell’organismo di coloro che sono sottoposti alle variazioni di quota e di microgravità, nei minuti in cui si trovano a viaggiare nello spazio suborbitale e perché si valutano le loro prestazioni ed attitudini nella “camera ipobarica”, che dal 2000 è utilizzata nel Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare.
Da anni la camera ipobarica è in funzione per valutare le capacità di sopportare le variazioni nelle funzioni dell’organismo durante il volo spaziale; con la sigla della collaborazione tra ASI e AM, quali passi avanti son stati fatti a favore del volo spaziale?
“La macchina ha varie finalità. L’uomo, da quando ha cominciato a volare, ha cominciato a presentare problemi; quindi la comunità medica si è impegnata a rincorrere le variazioni atipiche quando si verificano; e lo stesso accade ora, con il volo spaziale, che ormai è abbastanza conosciuto (anche se non del tutto perché ci sono ancora diverse incognite) per il quale occorre valutare quel che può accadere ai parametri fisiologici, anche per i passeggeri. E così si sono sviluppati dei sistemi utili sia per prevenire i problemi, sia per addestrare il personale che vola, ritrovandosi negli ambienti molto particolari del volo”.
Ingegneri e medici, dunque, studiano i sistemi di “sopravvivenza” agli effetti del volo, di qualsiasi tipo: normale, suborbitale, nello spazio.
Ed il presidente di ASI, Battistoni, dopo aver siglato l’accordo, ha precisato che: "l'accordo firmato oggi apre la strada a studi biomedici di avanguardia sulle condizioni umane nei voli suborbitali e spaziali.
La storica collaborazione tra l'Agenzia Spaziale Italiana e la Difesa si inserisce nel nuovo quadro disegnato dalla nuova legge sull'aerospazio che coinvolge il governo nel suo complesso e l'industria con l'obiettivo di rafforzare le capacità nazionali in un settore strategico.”
Abbiamo chiesto a Battistoni, quale obiettivo sia stato raggiunto con l’accordo siglato con il Rsv (Reparto Sperimentale Volo)
“Abbiamo raggiunto due obiettivi:
Il primo, di mettere in evidenza e a fattor comune le competenze nel settore della medicina aerospaziale che ha nel Reparto di Pratica di Mare delle notevolissime eccellenze; e noi vogliamo poter aver accesso a queste competenze; in pratica intendiamo esplorare nuove funzioni del volo umano come in particolare il volo suborbitale.
Secondo obiettivo, non a caso collegato al primo, un accordo in cui Am e Asi esploreranno le opportunità di formazione di astronauti per voli commerciali e formazione di astronauti e sfruttamento delle opportunità che si aprono con il volo suborbitale. Ci riferiamo in modo specifico a ciò che si sta attuando con Virginia Galactic che sta portando verso il completamento i test che devono portare ai primi voli suborbitali entro la fine di quest’anno”.
E ha continuato:
“Il patrimonio dell’Italia è tale per cui può essere candidata a meta di turismo spaziale.
Oltre agli esperimenti nel campo della microgravità e alla navetta riutilizzabile Space Rider, stiamo lavorando alla realizzazione di uno spazioporto, ovvero un aeroporto normale, in cui i veicoli decollano e atterrano in orizzontale, come i soliti aerei, ma compiono poi un volo suborbitale. Al momento sono al vaglio di una commissione guidata dal ministero dei Trasporti almeno sei siti tra cui quelli di Friuli, Piemonte, Lombardia, Puglia e Sardegna; per la fine del 2018 potremo valutare le prime candidature”
Il generale Vecciarelli conclusa la cerimonia della firma dell'accordo, ha sottolineato come: "l'accordo tra Aeronautica militare e ASI rappresenta la volontà di collaborazione e stretta interrelazione tra le Istituzioni militari e civili, con l'intento di costruire una governance nazionale con il supporto dell'industria, per garantire quel dominio aerospaziale, inteso come naturale estensione di quello aeronautico, essenziale per esigenze di difesa nazionale e lo sviluppo di capacità duali in un settore in forte sviluppo."
Dunque, entro breve tempo, si potrà partire dall'Italia e giungere a New York in un'ora: con una traiettoria parabolica il veicolo ci porterà a quota non superiore ai 100 chilometri dal livello del mare, viaggiando anche a cinque volte la velocità del suono.
Il sogno è già realtà.







Maria Clara Mussa
 
  


 
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