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Visita in Bosnia Erzegovina del generale Graziano
In questo momento abbiamo 7000 militari italiani in Paesi lontani e saremo onorati di poter continuare a cooperare con la Bosnia
29-03-2018 - Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano ha incontrato, nell’ambito della sua visita ufficiale in Bosnia Erzegovina, il comandante della missione EUFOR “Althea”, generale Anton Waldner, da cui ha ricevuto un aggiornamento operativo riguardante la missione dell’Unione Europea.
Nell'occasione ha rivolto un saluto ai militari italiani impiegati in Bosnia, a cui ha espresso il proprio apprezzamento per il contributo, altamente qualificato e professionale, che stanno fornendo a questa missione di primaria importanza per la normalizzazione e la sicurezza nei Balcani.
Infatti, la missione EUFOR “Althea” opera in Bosnia Erzegovina dal 2004 per conto dell’Unione Europea, quando subentrò alla missione NATO “SFOR” con il compito di controllare l’applicazione degli accordi di Dayton in un’ottica di progressiva cessione di responsabilità alle Autorità locali. Le Forze Armate italiane sono presenti in Bosnia dal dicembre 1995 ed in questi 15 anni hanno notevolmente contribuito con il loro operato alla rinascita di questo Paese, oggi in cammino verso l’integrazione euro-atlantica.
Graziano, dopo essersi intrattenuto con l’ambasciatore d’Italia, Nicola Minasi, ha poi proseguito la sua visita con una serie di incontri istituzionali con le autorità locali.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa bosniaca, generale Senad Mašović, ha inteso sottolineare che “questa visita è particolarmente importante non solo dal punto di vista militare, ma anche dal punto di vista delle relazioni bilaterali tra i nostri Paesi. La Bosnia Erzegovina rappresenta per l'Italia una regione di alto interesse strategico, come tutta l'area dei Balcani Occidentali, oltre ad esserci una lunga tradizione di collaborazione tra i nostri paesi, che affonda le sue radici nella storia".
Da parte sua, Graziano ha avuto modo di evidenziare durante i colloqui anche le attuali minacce globali, affermando che “dal punto di vista strategico e militare siamo impegnati su due archi di crisi e instabilità uno a sud, che dal Medio Oriente investe la sponda nordafricana e la fascia sub-sahariana ed uno ad est, che dal Baltico abbraccia il Mar Nero e il Mediterraneo Orientale. La stabilita' dei Balcani occidentali e' fondamentale per l'Europa, proprio per questo l'Italia supporta la cooperazione tra UE e NATO ed è pronta ad offrire l'assistenza necessaria per sviluppare e completare il percorso di trasformazione che la Bosnia Erzegovina ha intrapreso. Tale sostegno rappresenta anche prova di quanto la nostra politica di "Open Door" supporti ed aiuti questi processi che hanno come fine ultimo la stabilizzazione di un nazione centrale per l' Europa. In questa fase del processo è fondamentale che entrambi i Paesi consolidino ed incrementino i rapporti bilaterali e la cooperazione, a similitudine di quanto già in atto in alcune missioni internazionali dove operiamo fianco a fianco. Proprio a riguardo delle missioni internazionali esprimo il mio apprezzamento per l’impegno profuso dalle forze armate bosniache. In questo momenti abbiamo 7000 militari italiani in paesi lontani e saremo onorati di poter continuare a cooperare con la Bosnia”.
Accompagnato dall’ambasciatore d’Italia a Sarajevo e dall’omologo bosniaco, Graziano è stato ricevuto anche dal ministro della difesa, Marina PENDEŠ, che ha rimarcato i consolidati rapporti di amicizia e cooperazione tra le Forze Armate di Bosnia Erzegovina e Italia.
Inoltre, ha potuto assistere a un'esercitazione di un’unità specializzata delle Forze Armate bosniache nel contrasto e nel disinnesco di ordigni esplosivi.




Redazione
 
  


 
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