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Il programma ACCS e l'esperienza alla 46a Brigata aerea
Continua il racconto di Alfredo Iannuzzi, con storia e aneddoti aeronautici
21-05-2018 - Preparazione del IFB (Invito a Gara) per ACCS Programme.
Agli inizi degli Anni 80, in piena guerra fredda, la NATO fa partire un programma di ammodernamento dei suoi sistemi di Comando e Controllo che dovrà sostituire il NADGE … e non solo.
Nel frattempo, anche il concetto operativo di C2 si evolve in un concetto di comando unificato di tutte le forze aeree da taskare (dirigere) con un unico documento onnicomprensivo, dove si assegnano i compiti alla DA, ai vettori di attacco ed a quelli di supporto: AWACS, Tankers, ricognitori trasporti e guerra elettronica. 
Il concetto si evolverà ulteriormente con l’architettura C4ISR = Command, Control, Communications, Computers, Intelligence, Surveillance and Reconnaissance.

Quindi, gli studi per il nuovo sistema hanno come obiettivo la creazione computerizzata del ATO (Air Task Order) da parte del CAOC (Combined Air Operation Center):
Grazie all’esperienza fatta presso il Balkan CAOC durante la campagna nella ex Jugoslavia, vengo mandato per tre anni a Bruxelles, presso il Regional Program Office del ACCS per lavorare alla definizione dei requisiti di sistema da inserire nel IFB (Invito a gara) per le ditte concorrenti alla realizzazione del progetto.
In questi anni lavoro per SHAPE come User Group Coordinator, con ufficiali specialisti sia in sistemi computerizzati che in operazioni aeree di tutti i paesi NATO. Mettere d’accordo tedeschi, francesi inglesi ed americani per redigere un documento unico che vada bene a tutti non fu facile, ma alla fine ci riuscimmo e la NATO andò a gara per la realizzazione di ACCS LOC 1 (Primo livello di operatività ).
Dopo i tre anni trascorsi a Bruxelles, al rientro in Italia… sorpresa!
Mi aspettavo di continuare il mio lavoro presso lo SMA o l’Ispettorato Logistico per i futuri sistemi automatizzati, invece no: dovevo smarcare la casella di Comando da Colonnello.
Così mi spedirono a Pisa alla 46^ Aerobrigata Trasporti, con l’incarico di Comandante del Reparto Logistico della Base.
All’inizio fu una grossa delusione, ma poi imparai a conoscere un’altra Aeronautica non quella delle frecce tricolori o dei reparti caccia e caccia bombardieri, ma quella di equipaggi abituati ad andare in giro per il mondo in missioni spesso interminabili e faticose.
Trovai a Pisa una base molto strana: ad un Circolo Ufficiali con lampadari di Murano e tappeti persiani corrispondeva invece un quasi totale abbandono delle palazzine dei gruppi di volo con servizi igienici fatiscenti, senza acqua potabile e veramente poco confortevoli per chi rientra da ore e ore di volo, a tutte le ore del giorno e della notte.
Ma ho conosciuto ragazzi meravigliosi, di una dedizione ed adattabilità incredibili.
Per questo, ho dedicato i miei tre anni a Pisa a migliorare le loro condizioni, anche se non senza alcune resistenze, come quando costrinsi le mense ad essere aperte con almeno un piatto caldo a tutte le ore di giorno e notte, per rifocillare gli equipaggi al rientro dalle missioni (erano abituati a mangiare un panino mentre erano ancora in volo). Ovviamente anche le palazzine dei gruppi furono migliorate, per quanto possibile. E di questo debbo ringraziare i Comandanti della Brigata che si sono succeduti nei tre anni e che mi hanno sostenuto talvolta anche contro gli Enti Centrali.
Un aneddoto: durante questo periodo fu costruita la nuova torre (non pendente di Pisa) ma di controllo.
Quando andammo al collaudo che io dovevo controfirmare, mi accorsi di una amenità: sui pulsanti dell’ascensore c’erano le scritte in braille… mi spiegarono che era un obbligo di legge per tutti gli ascensori… ce lo vedete un cieco in torre di controllo?
Comunque è vero: Noi della 46 brigata per sempre
Dopo questa esperienza non facile, ma che ha completato la mia formazione, pensavo di aver pagato il mio tributo e di tornare a fare il mio mestiere di operativo.
Invece, capisco che mi aspetta un trasferimento a Roma, dietro una anonima scrivania (ho forse pestato i piedi a qualcuno durante il periodo di Pisa? Non lo saprò mai. 
Un caro amico allo SMA mi informa che all’Agenzia responsabile per il programma ACCS a Bruxelles cercano un Analista con le mie caratteristiche di back ground. Faccio il concorso privatamente, lo vinco ed il primo gennaio del 2001 lascio la FA (non senza far incazzare il Capo di SM generale Fornasiero che non ha voluto neppure salutarmi).
Mentre il generale Arpino Capo di SM Difesa nel salutarmi in un incontro privato mi ha detto “ sono contento per te Alfredo…in fin dei conti così è meglio per tutti” (cosa avrà voluto dire?) …… e così inizio il mio lavoro da funzionario civile presso il QG NATO a Bruxelles alla NACMA, con la qualifica di Senjor Operations Analyst per il programma ACCS.


Alfredo Iannuzzi
 
  


 
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