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foto di: licenza Creative Common
Visita lampo del generale Haftar a Roma
In vista della conferenza sulla Libia, alla quale ha assicurato di esserci
29-10-2018 - Una visita a sorpresa quella del generale Khalifa Haftar, comandante dell’Esercito nazionale Libico, a Palazzo Chigi per uno scambio di vedute sulla situazione libica ed in vista della Conferenza sulla Libia, organizzata e promossa dal Governo italiano nei giorni del 12 e 13 novembre a Palermo.
Nella serata di domenica 28 ottobre scorso, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha avuto un lungo e articolato incontro con Haftar durante il quale ha ribadito che si tratterà di una "Conferenza per la Libia e non sulla Libia”, ispirata a due principi fondamentali, quali il pieno rispetto dell’assunzione di responsabilità da parte libica e l’inclusività del processo, che si inserisce nel percorso tracciato dal piano delle Nazioni Unite.
L’incontro in questione ha fatto seguito ai colloqui tenutesi a Roma venerdì scorso con il presidente del Consiglio Presidenziale dello Stato libico Al-Serraj e con il Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Salamè.
Il generale Haftar, che era ufficialmente atteso a Roma nei prossimi giorni di questa settimana, ha confermato la sua partecipazione a Palermo, assicurando disponibilità ad un confronto che si auspica costruttivo e che rappresenti la premessa di un reale processo di unificazione in linea con le perduranti aspettative del popolo libico.
La presenza a Palermo di tutti i principali attori libici è finalizzata a sostenere le condizioni di sicurezza e di sviluppo economico, nonché il rafforzamento del quadro politico-costituzionale, quale base per un ordinato processo politico fondato sul Piano d'Azione delle Nazioni Unite.
Conte ha ribadito il ruolo di “facilitatore” che si propone di assumere nel corso dell’evento a Palermo, azione questa che potrà giovarsi della presenza e sostegno di numerosi esponenti della Comunità internazionale.
Anche alla Farnesina, nella mattinata di lunedì 29 ottobre, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha incontrato Haftar, nel quadro delle attività organizzative preparatorie della Conferenza di Palermo per la Libia del 12 e 13 novembre. Per il ministro, italiano si tratta della seconda riunione con il maresciallo Haftar dopo quella tenutasi a Bengasi lo scorso 10 settembre.
Già nella giornata di sabato 27 ottobre, Moavero aveva confermato la partecipazione di Haftar alla conferenza di Palermo sottolineando ai giornalisti, a margine di una conferenza a Firenze, la partecipazione della cancelliera tedesca Angela Merkel, mentre Stati Uniti, Russia e Francia si sono impegnati a inviare rappresentanti di alto livello.
«Haftar dovrebbe essere a Palermo, ci ha assicurato che verrà, quindi contiamo sul fatto che parteciperà», aveva dichiarato il ministro alla stampa.
Secondo indiscrezioni, durante i colloqui di Roma, si è parlato anche del nuovo ambasciatore italiano in Libia, non ancora nominato, dopo la vicenda dell’ambasciatore italiano Perrone, non gradito al generale della Cirenaica dove, da tempo, si punta ad affidare al generale Kalifa Haftar la costituzione di un esercito che possa smantellare le milizie, affrontare  le faide tribali, controllare le frontiere e ricostruire la sovranità libica.
La Libia rimane impantanata nel caos da quando una rivolta sostenuta dalla NATO nel 2011 ha rovesciato il dittatore di lunga data Moammar Gheddafi.
Il Paese è attualmente diviso tra il Governo di Accordo Nazionale (GNA) appoggiato dall'ONU, con sede a Tripoli, e un'amministrazione rivale sostenuta da Haftar nell'est a Bengasi, in Cirenaica.
Nel percorso di dialoghi e scambi diplomatici in atto e preparatori della Conferenza sulla Libia del 13 e 13 novembre a Palermo, nata proprio dagli auspici di una risoluzione pacifica della situazione libica, sono attesi nei prossimi giorni nella capitale d’Italia anche il presidente del Consiglio di Stato Khaled al Mishri e, nella giornata di mercoledì, il presidente del Parlamento di Tobruk Agila Saleh.


Carmela Modica
 
  


 
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