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10-12-2018 - Si incontreranno a Palazzo Chigi nella giornata di giovedì 13 dicembre per un nuovo meeting sul futuro della Libia.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, come anticipato, incontrerà Fayez al-Sarraj e Khalifa Haftar questa settimana a Roma per quello che si prevede poter essere un mini vertice che possa rilanciare il ruolo dell’Italia nel percorso di stabilizzazione della Libia.
A questo mini vertice si sta lavorando già dall’indomani della Conferenza per la Libia di Palermo e dopo il colloquio che il presidente Conte ha avuto con Haftar la scorsa settimana sembra che il ruolo di mediazione dell'Italia stia proseguendo con successo.
Durante una intervista al Tg2, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva affermato di “confidare" di poter incontrare Al-Sarraj e Haftar questa settimana, aggiungendo che la Conferenza di Palermo non era stata una “vetrina ma parte di un percorso al quale l'Italia sta contribuendo”.
Anche l’Unione Europea ha espresso apprezzamento per la Conferenza per la Libia che si è tenuta a Palermo il 12 e 13 novembre.
Durante il suo 3662 meeting, il Consiglio dell’Unione Europea ha discusso anche della situazione in Libia ed approvato un documento conclusivo.
“Il Consiglio si compiace dell'esito della conferenza per la Libia ospitata dall'Italia a Palermo il 12 e 13 novembre 2018, che è seguita alla conferenza di Parigi svoltasi il 29 maggio 2018”, si legge nel comunicato stampa, nel quale si afferma “che lo status quo in Libia è una fonte prevalente di instabilità e insicurezza per il popolo libico, i suoi vicini e l'intera regione”.
Nel documento, viene ribadito con forza il concetto che può esserci solo una soluzione politica alla crisi libica e che ciò deve provenire dagli stessi libici attraverso un processo politico inclusivo, con una partecipazione e una rappresentanza delle donne pienamente e uguali e nel pieno rispetto del diritto internazionale, diritti umani.
“Le conclusioni esprimono il pieno appoggio dell'UE e degli stati membri al piano di azione ricalibrato presentato dal Rappresentante speciale delle Nazioni Unite del Segretario generale Ghassan Salamé l'8 novembre al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, si dichiara nel comunicato.
“L’UE e i suoi Stati membri seguiranno attivamente i suoi tre settori: politico, di sicurezza ed economico, in linea con l'approccio coerente globale a lungo termine per sostenere il processo guidato dall'ONU verso la transizione e la riconciliazione. Il Consiglio affronterà anche questioni relative alla sicurezza, alla politica economica, alla stabilizzazione e alla migrazione”.
Oggi, 10 dicembre, Giornata dei Diritti Umani che quest'anno segna il 70 ° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, il rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, capo della missione ONU in Libia, Ghassan Salamè, ha dichiarato che “...è stato sette anni fa che il popolo libico si è sollevato chiedendo questi stessi diritti, chiedendo una trasformazione democratica, per la libertà, la giustizia e lo stato di diritto. Questa richiesta rimane irrealizzata e pertinente fino ad oggi. Raggiungere i propri diritti non è uno sforzo di un giorno, né una lotta di un mese o anche di un anno. Richiede persistenza e determinazione quotidiane. Non è una ricerca individuale ma richiede un'azione collettiva”.
«Non possiamo rimanere inoperosi mentre i civili continuano a sopportare il peso dei combattimenti e dell'illegalità in Libia - ha affermato Ghassan Salamè - mentre esecuzioni, rapimenti, detenzioni illegali e torture sono diventati parte della vita di tutti i giorni; mentre le donne continuano ad affrontare misure discriminatorie contro la loro libertà di movimento e le minacce contro la loro sicurezza fisica; mentre quelli che osano parlare sono spesso molestati, perseguitati e persino uccisi».
«In questo giorno, saluto gli attivisti che hanno perso la vita sostenendo i diritti umani in Libia e quei difensori che rischiano la vita ogni giorno per proteggere le persone di fronte all'odio e alla repressione. Dipende da noi. Spetta a me. Spetta a voi. In effetti, spetta a tutti in ogni città e città libica alzare la voce per i diritti umani, per la protezione dei civili, per l'istituzione della legge e dell'ordine e per porre fine all'impunità e per l'emancipazione delle donne come partner paritari nella costruzione di questo nazione», ha aggiunto esortando a procedere nel percorso verso una piena stabilizzazione della Libia.
Ed ha concluso: «La pace duratura, lo sviluppo e la prosperità non possono mai essere raggiunti senza il rispetto dei diritti umani. Come disse il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, "mettiamo in azione le potenti parole della Dichiarazione universale". Alziamoci e facciamo valere i diritti umani».

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