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L’Italia è pronta al monitoraggio della pace in Libia
Lo ha detto il presidente del Consiglio Conte alla Conferenza di Berlino, sì all’istituzione di un comitato a garanzia della tregua
20-01-2020 - Un piccolo passo per la Libia, un grande passo per l’Europa
improvvisamente risvegliata dal torpore sulle vicende che ruotano attorno alla crisi libica.
La tanto attesa Conferenza di Berlino sulla Libia che si è svolta come da programma nel pomeriggio di domenica 19 gennaio scorso, si è conclusa con l’approvazione all’unanimità dei 55 punti del documento posto all’attenzione dei partecipanti, mentre i due diretti interessati hanno rifiutato di sedere allo stesso tavolo.
Serraj ed Haftar, assieme alle rispettive delegazioni, hanno visto la cancelliera padrona di casa, Angela Merkel, ed il segretario delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in incontri separati ed in stanze separate hanno seguito lo svolgimento della Conferenza informati a distanza sull’evoluzione del dibattito.
I due hanno raggiunto un accordo sul mantenimento della tregua e sulla costituzione di un comitato militare congiunto che ne possa monitorare l’andamento.
«L’Italia è soddisfatta per l'esito della Conferenza di Berlino sulla Libia, tenutasi oggi sotto l'egida dell'Onu nella sede della Cancelleria federale” - ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante un incontro con la stampa al termine della Conferenza - “».
«Si tratta di un risultato importante” - ha dichiarato il ministro Luigi Di Maio - “la conferenza di Berlino ha raggiunto i risultati che si era data. Non sono stati risolti tutti i problemi, ma è stato compiuto il passo in avanti che aspettavamo. Tutti gli attori al tavolo, coinvolti nel conflitto in Libia, hanno infatti firmato una dichiarazione finale che contiene quanto richiesto dall’Italia in queste settimane».
Si tratta dello stop alla vendita di armi, rispetto delle sanzioni a chi viola l’embargo e dell’impegno all’istituzione di un comitato militare che garantisca la tregua. 
«Non esistono soluzioni militari, ma deve prevalere il dialogo - ha proseguito Di Maio - “bisogna comunque essere cauti e continuare a lavorare ogni giorno. Insieme al presidente Conte oggi lo abbiamo fatto con dignità e determinazione. Senza troppi proclami, senza rincorrere slogan elettorali. Concretezza e pragmatismo, come l’Italia chiede da tempo anche all’Ue».
Ed ha concluso: «La Libia dista poche centinaia di chilometri dalle nostre coste e non permetteremo mai che la minaccia terroristica possa incidere sulla sicurezza nazionale del nostro Paese».
Durante il punto stampa congiunto che si è tenuto subito dopo la conferenza a Berlino con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, l’inviato delle Nazioni Unite in Libia Ghassan Salamè, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas e Angela Merkel, è stata resa ufficiale la nomina dei membri del proposto comitato militare 5 + 5 come parte del dialogo sulla sicurezza in Libia, dicendo che il comitato si riunirà la prossima settimana.
«I partecipanti alla Conferenza hanno promesso di non fornire più supporto alle parti in conflitto in Libia, in modo che le operazioni militari possano essere interrotte», ha dichiarato Angela Merkel.
Guterres ha aggiunto che tutti i partecipanti a Berlino hanno inviato un messaggio secondo cui la soluzione in Libia è pacifica e hanno dichiarato di essere tutti impegnati in questo percorso verso la pace e la stabilizzazione di un percorso democratico.
Intanto Eni ha confermato che la produzione del giacimento di El Feel al momento è stata parzialmente ridotta a seguito della chiusura di una valvola lungo l'oleodotto El Feel-Mellitah dopo il blocco parziale messo in atto da una milizia legata al generale Haftar.





Carmela Modica
 
  


 
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