Niger, teatro cruciale per il futuro del pianeta
Conferenza all'Università Luiss alla presenza del Presidente della Repubblica del Niger, Mohamed Bazoum
fotografie di: Daniel Papagni
02-12-2022 - Giovedì 1° dicembre, l’aula Chiesa dell’università Luiss Guido Carli di Roma è stata la cornice della conferenza “Italia, Niger. Europa, Africa. Due continenti. Un unico destino” organizzata dalla Fondazione Med-Or, il cui presidente ed ex ministro dell’interno Marco Minniti ha dato il benvenuto ai relatori convenuti: il Presidente della Repubblica del Niger, Mohamed Bazoum, il ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e il rettore della Luiss, Andrea Prencipe.
Tra il pubblico, numerose le autorità presenti, tra cui l’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini che in ottobre di quest’anno nella sua visita in Niger aveva incontrato il Presidente Mohamed Bazoum.
In sala ad ascoltare erano anche l’ex ministra della Difesa Roberta Pinotti; l’ex ministro degli esteri Luigi Di Maio; il Capo di Stato maggiore dell’Esercito, generale Pietro Serino; l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, attuale Direttore generale del DIS.
La Conferenza, dedicata alle relazioni tra Italia e Niger e tra Europa ed Africa, per gli ottimi rapporti avviati tra Med-Or e Repubblica del Niger, fa seguito al Memorandum d'Intesa siglato tra la Fondazione e la Presidenza della Repubblica del Niger per la promozione di iniziative di natura culturale ed educativa.
L’impegno della Fondazione Med-Or è volto a rafforzare i rapporti con un Paese di cruciale importanza per l’Italia, situato nel cuore di una regione dell’Africa, il Sahel, al centro delle attenzioni del mondo.
Il Sahel è considerato area strategica, sia per la sicurezza del Mediterraneo allargato, sia per l’Africa, ma, come è emerso dagli interventi dei relatori, anche per l’intero pianeta.
Italia e Niger devono essere in condizione di proseguire il percorso di rafforzamento della cooperazione reciproca, anche per far fronte alle sfide più rilevanti del nostro tempo, che sono al centro del futuro dei rapporti tra Africa ed Europa.
Il Presidente Bazoum ha sottolineato più volte come sia insidiosa la situazione attuale in cui operano indisturbati trafficanti di armi, trafficanti illegali di esseri umani e trafficanti di droga, per non parlare delle attività dei terroristi della jihad.
Deve essere stabilito un impegno comune per affrontare tutti questi livelli di grave illegalità. Per agire occorre operare nell’ambito dell’istruzione dei giovani, nel creare strutture e nell’accrescere l’uso della tecnologia.
I relatori sono intervenuti seguendo una linea comune, finalizzata a sottolineare come la sicurezza del Mediterraneo, ponte tra Africa ed Europa, dipenda dalla sicurezza del Sahel, frontiera dell’Europa.
L’appello del presidente Bazoum, a chiusura del suo discorso: “scolarizzare i giovani, fornire tecnologia a portata di mano, curare la salute, formare i giovani all’amore per l’agricoltura, migliorare la qualità di vita”.
A questo appello ha fatto eco il ministro Piantedosi, che ha fatto notare come l’Italia sia il naturale ponte del Mediterraneo e che si debba considerare l’importanza della complessa realtà in Africa, in cui oltre cinquanta Stati cercano di esprimersi e avviare la propria economia, ognuno con le proprie tradizioni.
Per contribuire alla sicurezza dell’Africa, ha sostenuto il ministro Crosetto, occorre una politica pratica fondata su risultati misurabili, a partire dal reddito pro capite, che deve essere fatto crescere, in Niger e altrove, dove “resta oggi inferiore all’equivalente di mille euro”.
Crosetto ha fatto notare come l’Europa sia molto attiva nei confronti dell’Africa, investendo sette volte ciò che la Cina da anni investe; solo che la Cina è presente nel continente africano, mentre l’Europa ne resta distante.
Crosetto ha chiesto: “Dopo un anno di impegno, la cooperazione europea quanto ha fatto aumentare il reddito del Niger che oggi è ancora sotto i mille euro?” La crescita dell’Africa è fondamentale, ha ancora sostenuto Crosetto notando come il Presidente Bazoum abbia trasmesso chiaramente le esigenze.
La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha detto che l’università e la ricerca siano “una fabbrica che produca futuro e dipenda dalla qualità della proposta formativa. Anche le infrastrutture immateriali sono intrise del principio di realtà che è fatto di: cooperazione, organizzazione e gestione sartoriale dei bisogni”.
Occorre dunque promuovere attività culturali, di ricerca e formazione scientifica, al fine di rafforzare i legami, gli scambi e i rapporti internazionali tra l’Italia e i Paesi dell’area del Mediterraneo allargato fino al Sahel, Corno d’Africa e Mar Rosso (Med) e del Medio ed Estremo Oriente (Or).
Maria Clara Mussa

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