02:28 domenica 11.06.2023
La sottile linea blu (esclusivo)
E’ una linea che separa, ma non divide, i confini di due Paesi alla ricerca di equilibrio, sotto l’egida dell’ONU
fotografie di: Daniel Papagni

12-03-2009 - La linea blu, come viene chiamata perché costituita da 198 “blu pillars”, uno in fila all’altro, a delimitare il territorio libanese da quello israeliano, è costantemente sotto osservazione sia da una parte che dall’altra.
Nella zona libanese, l’Esercito Italiano, collaborando con le Forze Armate Libanesi, sotto l’egida di Unifil, contribuisce a mantenere costante l’equilibrio, con la presenza del settore UN1-31,base da cui abbiamo ammirato la bellezza dei territori separati da quella linea blu, nei quali i punti di osservazione sembrano alberi accarezzati dallo stesso vento.
UN1-43, UN1-26, Un1-31, sembrano solo numeri: rappresentano punti di riferimento, per i nostri osservatori portatori di pace: sono settori da cui essi operano nella zona sud del Libano, vicino alla soprannominata linea blu.
E tali settori fanno parte dell’ITALBATT 2, secondo comando di manovra, su base Reggimento “Lancieri di Novara”, al comando del colonnello Roberto Gravili.
Fanno parte il 5° “Macerone”, di cui abbiamo conosciuto il capitano Valentini, comandante della postazione UN1-31, con una parte del Reggimento “Piemonte Cavalleria”.
Insieme a loro, abbiamo potuto percorrere il tratto vicino alla linea blu, constatando di persona la disposizione del confine, che nel territorio israeliano comprende anche una strada ed uno spazio lungo la stessa, che impedisce ogni eventuale accesso ad elementi non graditi.
E’ un percorso chiamato “Strategic road”, delimitato da un “soft soil”, separato dalla blu line da una “Technical fense”.
Dunque, da quanto si è potuto vedere, è un sistema difensivo che, al di là dellA “blu line”, è stato creato dagli Israeliani nel loro proprio territorio. Grazie al soft soil, quotidianamente “spazzolato”, essi possono capire, rilevando tracce, se è avvenuta qualche intrusione.
Percorrendo alcuni tratti insieme al comandante di Gruppo, ten.col. Diodato Abagnara, abbiamo potuto osservare alcune postazioni che controllano il territorio, ed abbiamo anche constatato l’efficienza e la rapidità dei loro interventi, dimostrato dall’improvvisa apparizione di un hammer, nel momento stesso in cui abbiamo incominciato ad osservare il panorama oltre la linea blu.
La nostra visita è proseguita, insieme al capitano Livio Lombardi, comandante il 2° Squadrone "Jagodnij, con una salita verso le colline, battute dal vento, sulle quali sono dislocate postazioni mobili da cui i nostri ragazzi effettuano controlli 24 ore su 24, con ogni tempo, osservando con precisione e grande professionalità le zone a loro assegnate, sempre con lo scopo di contribuire al mantenimento di un equilibrio che permetta alla popolazione di vivere una vita più serena. Queste attività, di cui ancora tratteremo in seguito, fanno parte del progetto per cui è nato, nel 1978, Unifill, (United Nations Interim Force in Lebanon), a cui l’Italia ha pienamente aderito, istituendo sul territorio libanese, a Tibnine, il Settore multinazionale ovest, di cui dal novembre scorso è comandante il generale Flaviano Godio, con la Brigata Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”.
Il Settore è delimitato a Ovest dal mar Mediterraneo, a Sud dal confine con Israele, chiamato Blu Line, a Est dal Settore a guida spagnola e a nord dal fiume Litani.
ITALBATT2
La sede del comando dell’ITALABATT2, è ad Al Mansouri, villaggio in cui abbiamo constatato, con ammirazione, le attività dedicate al sostegno della popolazione, mediante il CIMIC (Civil and Military Cooperation).
E di questo si parlerà nel prossimo reportage.
Maria Clara Mussa


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