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Carabinieri, per la pace dei popoli
Costituiscono la MSU, Multinational Specialized Unit, a Pristina, e operano su tutto il territorio
fotografie di: Daniel Papagni

01-07-2009 - L'unica Task Force che può andare in giro per tutto il Kosovo è l'MSU, con il compito di controllo, intelligence e pattugliamento.
La sua attività, in seno alla KFOR, è stata sancita dal Consiglio di sicurezza della NATO, con la risoluzione 1244 del 1999.
Sino a poco tempo fa era costituito da gendarmi Estoni, Francesi e Carabinieri.
Poi, gli Estoni nel 2005 hanno lasciato la missione KFOR, i Francesi sono passati alla missione EULEX, (European Union Rule of Law mission in Kosovo) insieme anche ad un certo numero di Carabinieri. Dunque, ora, MSU è costituita esclusivamente da Carabinieri.
Sono a Pristina, capitale del Kosovo, in un loro insediamento attrezzato sia per le attività operative, sia per la normale vita quotidiana, dal servizio di barberìa alla palestra, dalla lavanderia alla mensa, con menu di tutto rispetto che abbiamo sperimentato.
Sono circa cinquecento, preparati ad affrontare i compiti di polizia e fronteggiare problemi di disordine pubblico, con alle spalle attività di intelligence e pattugliamento.
MSU dipende direttamente dal Comando di KFOR (COMKFOR) in Pristina ed è la riserva tattica formata da varie compagini, tutte addestrate per entrare in azione in una, oppure quattro, oppure otto ore, a seconda delle esigenze operative.
Parliamo con il vice comandante, ten.col. Eugenio Giordano.
"Siamo leader nell'addestramento antiryot...
Il successo nelle missioni all'estero è dovuto al nostro saper trasferire l'essere carabinieri così come lo siamo in Patria.
Come il maresciallo di stazione che va in giro per il paese e prende contatto con il sindaco, acquisisce informazioni, parla con la gente....
Noi siamo di supporto alle altre forze armate.....
Quando torniamo in Patria portiamo con noi un grande bagaglio umano e professionale."
MSU ha libero accesso in tutto il Kosovo, garantendo libertà di movimento e ambiente sicuro anche a coloro che, fuggiti al tempo della guerra, ora vogliano rientrare.
Le pattuglie controllano che nel territorio sia rispettato l'ordine pubblico e la sicurezza, anche fornendo la scorta a personalità militari o politiche ed anche a convogli militari, con automezzi adeguati.
Proprio per il suo particolare addestramento, MSU è la Task Force massima esperta nel settore, tanto da essere interpellata e utilizzata come consulente per l'addestramento del CRC (Crow Ryot Control) della KFOR Multinational Task Force.
Opera a 360°, dalla cooperazione con le istituzioni locali, addestrando la polizia e fornendo anche materiali necessari alle indagini scientifiche e strumenti utili all'analisi criminale, come le venti valigette recentemente fornite.
E' in grado di condurre cinturazioni e perquisizioni, analisi del crimine, cattura di criminali speciali.
Ma scende anche nelle strade, a fianco della popolazione, fornendo sicurezza con la propria presenza, salvaguardando la dignità delle persone di ogni etnia, religione, età.
Li abbiamo seguiti nella loro attività a Mitrovica, città particolarmente vigilata per la sua situazione.
Il fiume Ibar divide la città in due parti, quella alta abitata da Serbi, quella bassa abitata da Albanesi, le due parti congiunte dal ponte di Austerlitz.
Il ponte lascia libero accesso, ma i controlli sono utili per evitare eventuali disordini.
Ed i Carabinieri, con la gentilezza e fermezza che li distinguono, hanno occhio vigile su automobili, movimenti sospetti e persone.
Nel loro compito di intelligence, monitorizzano situazioni particolarmente sensibili, che riguardano personaggi che potrebbero in qualche modo alterare l'equilibrio che faticosamente il Kosovo costruisce giorno per giorno.
Abbiamo avuto modo di vederli in azione, con una simulazione di operazione antisommossa, con mezzo blindato Rg12, di progettazione sudafricana, di costruzione Iveco; con mezzo VM protetto, abbigliamento antisommossa con casco, scudo e combact jacket, tonfa e maschera antigas. Agili, imponenti, adottano misure atte a fare barriera contro riottosi, si presentano con varie tattiche, di cui sono specialisti e maestri.
E, non ultima attività degna di rilievo, con le proprie strutture si prendono cura della salute delle persone, civili o militari, segnalando le esigenze al CIMIC, (Civilian and Military Cooperation), che sul territorio lavora proprio per aiutare i cittadini bisognosi, in vari settori, come sanità ed istruzione.
Sono, dunque, una mano tesa competente, pronta ad affrontare le trasformazioni geopolitiche in atto.
Maria Clara Mussa


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