03-08-2009 - Insieme al gruppo "Ercole", al comando del tenente colonnello Alberto Scafella, pilota di elicottero, comandante del 34° Gruppo Squadroni Aviazione Esercito “Toro”, a Venaria (To) siamo giunti a Damjan, (circa 4100 abitanti), dove ad attenderci, in un luogo verde e fiorito, erano alcune famiglie più bisognose, insieme ai loro bambini ed al cappellano dell'Aeroporto A.M.I.Ko di Giakova, don Salvatore, con alcuni ragazzi dell'LMT (Liason Monitoring Team).
Il capo del villaggio, Sali Cena, ha accolto il comandante dell'Ercole con evidente simpatia, e con lui ha avuto uno scambio di battute cordiali, prima di passare alla consegna dei pacchi contenenti abiti nuovi per donna, uomo e bambino, che famiglie di piemontesi avevano fatto pervenire.
Questo era l'obiettivo dell'incontro. Ma non è stato solo questo.
Abbiamo assistito allo svolgersi di un'operazione che alle famiglie kosovare ha portato aiuto, ma soprattutto ha coinvolto i sentimenti di tutti, con il comune denominatore del calore umano e della gioia di partecipare alla solidarietà.
E le parole del comandante Scafella, mentre consegnava pacchi e stringeva mani e riceveva sorrisi affettuosi, hanno confermato quello che già traspariva nei gesti del donare e del ricevere:
"Il mio compito principale, nella missione KFOR, non è questo. Ma. appena mi si presenta l'occasione, me ne occupo in prima persona, con grande piacere, perché è una vera gioia poter aiutare; è una grande crescita per me, dal punto di vista umano. Questi sono doni raccolti dai comuni circostanti Torino. La popolazione italiana sempre risponde con entusiasmo quando sente che altri popoli hanno bisogno. C'è la fila per offrire il proprio contributo. E per noi è un onore"
E quando l'interprete ha finito di tradurre:
"Grazie- ha risposto Sali Cena- a nome dei paesani. Grazie a KFOR per la collaborazione, grazie allo Stato Italiano, amico del Kosovo, per quanto ha fatto nel soccorrere e per quanto fa nell'aiutare a ricostruire. E' un onore essere con voi".
E la giornata del 26 giugno scorso, trascorsa in mezzo a gente che di un piccolo oggetto ricevuto in dono ha grande rispetto e piacere nel riceverlo, resterà nella nostra memoria, come resterà sicuramente nella memoria dei ragazzi che partecipano ogni giorno alle attività solidali in quella terra.