21:14 domenica 01.10.2023
Combustibili bioderivati per rifornire le navi italiane e della sesta flotta che danno la caccia al Daesh
Il gruppo della ''Eisenhower'' appoggerà gli attacchi aerei contro le posizioni dello ''Stato Islamico'', riferisce ''NavyTimes''
fotografie di: Daniel Papagni

20-06-2016 - Il gruppo d'attacco è una formazione operativa della Marina statunitense, costituito da circa 7.500 uomini, una portaerei, un incrociatore, una squadra di cacciatorpedinieri e fregate e da almeno una settantina di cacciabombardieri F/A18.
Il Mediterraneo è attualmente il teatro operativo.
E noi li abbiamo potuti osservare, venerdì 17 giugno scorso.
L’appuntamento era all’aeroporto di Capodichino, Napoli, nella Navy Base, da cui l'aereo a decollo con catapulta ci ha portati sulla IKE, la gloriosa portaerei americana, USS Dwight D. Eisenhower, della classe Nimitz a propulsione nucleare, che attualmente naviga nel Mar Mediterraneo con la sua flotta d’appoggio, composta da sette navi, tra cacciatorpediniere e fregate e un sottomarino (da quanto abbiamo potuto vedere e fotografare) per continuare in modo più deciso la definitiva cacciata del Daesh.
Dalla portaerei IKE, con elicottero siamo appontati sulla nave italiana Etna, per assistere alle procedure di rifornimento.
All’arrivo sulla Uss Eisenhower, il comandante, contrammiraglio Jesse Wilson, ha dato il benvenuto all’ammiraglio di Divisione Antonio Natale ed ai contrammiragli Flavio Biaggi e Valter Zappellini che hanno poi seguito le varie procedure di rifornimento ed in seguito assistito ai numerosi decolli degli F/A18.
Lo scopo della visita erano la ”prima” del rifornimento del biodiesel, avvenuto in contemporanea dalla nave Etna, rifornitrice, al cacciatorpediniere Andrea Doria da un lato e al cacciatorpediniere US Navy Mason dall’altro; e l’esercitazione in corso, in un punto del Mar Mediterraneo centrale che ci è sembrato a sud est del suolo italico, di evidente forza strategica a dimostrazione di quanto si possa agire contro il Daesh, attuale nemico comune.
Un’operazione interessante, quella del rifornimento da parte della nave Etna, per la complessità delle manovre da compiere, avvenuta sotto gli occhi del capo di stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi, ospite della nave Mason e nel contempo un'esercitazione coordinata, con l’apporto di alcuni cacciatorpedinieri, incrociatori muniti di missili, sottomarino, elicotteri per il recupero di “uomo a mare”, durante la quale navi della Marina Italiana e della US Navy - il Carrier Strike Group Eisenhower - hanno utilizzato il Green Diesel, con una quota di gasolio sintetico bioderivato prodotto in Italia.
Un’esercitazione che ha fornito la dimensione della potenza navale ed aerea americana, che da tempo si dichiara pronta a sferrare l’attacco al Daesh, usando come punto stabile la piattaforma di dimensioni colossali come la Eisenhower, in cui ogni team lavora con un sincronismo ed una operabilità esemplari.
Decolli, manovre, minimi particolari legati al funzionamento della vita e delle attività da cui la vita di ognuno dipende, sono regolate nei minimi termini.

NOTA1
La USS Dwight D. Eisenhower (CVN-69) è la seconda nave della classe Nimitz ed è una nave della United States Navy.
È chiamata come il 34º presidente statunitense, Dwight D. Eisenhower.
Originariamente, la portaerei sarebbe stata chiamata Eisenhower ma il 25 maggio 1970 il suo nome fu allungato, quindi Dwight D. Eisenhower

NOTA2
La Marina Italiana, prima e unica nazione in Europa ad aver avviato un programma di sperimentazione di "Green Diesel" nel settore navale, collabora con la US Navy. 
Il progetto "Flotta Verde" della Marina, un'iniziativa concreta a favore dell'ambiente, compie un altro importante passo verso la diffusione dell'impiego dei combustibili bioderivati, insieme alla Great Green Fleet della US Navy.
La Marina Italiana, prima e unica marina in Europa ad aver avviato un programma di sperimentazione di "Green Diesel" nel settore navale, collabora con la US Navy in virtù di un accordo stipulato nel 2014, per condividere i risultati sulla ricerca e l'impiego di combustibili alternativi.
Nell'ambito dell'accordo si svolgerà tra pochi giorni, per la prima volta, un'esercitazione durante la quale navi della Marina Italiana e della US Navy - il Carrier Strike Group Eisenhower - utilizzeranno il Green Diesel, con una quota di gasolio sintetico bioderivato prodotto in Italia.
Il Green Diesel è un combustibile navale che contiene fino al 50% di componente sintetico di origine rinnovabile, conforme a severe specifiche NATO. La quota sintetica (HRF-76, Hydrogenated Renewable Fuel) è prodotta nella bio-raffineria ENI di Venezia, con la tecnologia EcofiningTM, che consente di ottenere un combustibile dalle caratteristiche chimico-fisiche molto simili al diesel di origine fossile, non igroscopico e ad elevata stabilità, a differenza di altri combustibili di derivazione biologica.
Maria Clara Mussa


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