20:34 venerdì 19.04.2024
Sotto l’albero la pace, ma la pace non è gratis
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in videoconferenza al Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) per lo scambio di auguri con i militari italiani impegnati nei teatri operativi internazionali
fotografie di: Daniel Papagni

22-12-2016 - Accolto dalla ministra della Difesa Roberta Pinotti e dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, il Presidente Mattarella, durante il collegamento in videoconferenza con i contingenti italiani all’estero, per tradizionali auguri di Natale, avvenuto il 21 dicembre scorso ha detto:
“Le missioni italiane all'estero comportano sacrifici e privazioni a donne e uomini delle forze dell'ordine, ma quello che fate è importante per il ruolo ed il prestigio del nostro Paese, è importante per l'affermazione della pace nel contesto internazionale. E gli Italiani lo sanno”.
In videoconferenza c’erano quindici teatri operativi, tra cui Afghanistan, Libano, Kosovo, Turchia, Iraq, Libia, Somalia, Djbuti, nave Garibaldi e nave Fasan dal Mediterraneo, dai quali i comandanti hanno illustrato lo stato attuale delle missioni, rispondendo anche ad alcune domande poste da Mattarella.
In Libia, dall’inizio dell’operazione Ippocrate, al comando del generale Antonio Maggi, sono state svolte circa 2.600 attività a favore sia dei militari impegnati nel contrasto a Daesh sia dei civili. Da Misurata, Maggi ha sottolineato come la richiesta nel settore sanitario da parte delle autorità libiche, con le quali si è instaurato un rapporto di stima reciproca, spazia dalle attività di interventi chirurgici in vari settori specialistici, dalla neurochirurgia all’ortopedia, alle operazioni maxillofacciali, in cui i nostri medici sono specializzati ed apprezzati.
Di assoluto rilievo l’impegno italiano in Iraq, dove operano 60 nazioni alleate e amiche e dove l’Italia, con l'operazione ''Prima Parthica'', svolge compiti di addestramento delle forze di locali, di soccorso e di sicurezza per gli operai impegnati nella ristrutturazione della Diga di Mosul, come ha sottolineato il generale Ceravolo dalla base in Erbil.
Da Pristina, il generale Giovanni Fungo, comandante della Forza Nato in Kosovo, ha detto che si prospetta un inverno complicato, a causa dell’estremismo religioso, di problemi politici e per le insidie che scaturiscono dai dissidi etnici con ripercussioni negative sulla sicurezza nel territorio.
Affermazione confermata anche dal colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, comandante della MSU (Multinational Specialized Unit) che ha sottolineato come tra Serbi ed Albanesi sia sempre tesa la situazione, che a Mitroviza è molto sensibile, dovuta soprattutto al forte flusso di combattenti islamici kosovari transitanti anche verso l’Italia.
Dalla Turchia, il comandante della Task Force SAMP-T in Caramanmarash, colonnello Andrea Paoluzzi, ha brevemente illustrato i compiti del contingente che riguardano il comando e controllo dei missili balistici, sotto il comando Nato, in una situazione in cui vengono compiuti attentati, arresti di sedicenti affiliati all'ISIS; il colonnello ha sottolineato come "si sia vigili ma sereni".
Nel Mediterraneo, il contingente di Nave Garibaldi al comando dell’ammiraglio Enrico Credendino, con l’appoggio di elicotteri e di altre navi, contrasta gli scafisti, soccorre i migranti e si impegna nell’addestramento delle forze libiche, con una attività operativa a 360°; così pure il personale impegnato su nave Fasan, come ha spiegato il comandante Enrico Pacioni, impiegando cinque unità navali e centinaia di uomini e donne, contribuisce anche alla sicurezza delle ONG (Organizzazioni non Governative) che operano sul territorio libico.
Hanno colpito la sensibilità dei presenti alla videoconferenza le affermazioni del colonnello Angelo De Angelis, comandante della Task Force Kuwait, punto nevralgico per le operazioni di trasporto di personale e materiale impegnati nella missione Prima Parthica in Iraq, che impiega trecento militari italiani: “La pace non è gratis; la pace nelle famiglie è il prezzo del lavoro dei propri cari impegnati nei teatri operativi; per favore, Presidente, dica agli Italiani che la pace che troveranno sotto l’albero di Natale è un dono di uomini e donne che lavorano con sacrificio in territori instabili e colpiti dal terrorismo”.
Maria Clara Mussa


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