21-05-2018 - Quest’anno ricorre e si celebra in tutta Italia il Centenario della grande Guerra.
La Proloco di Marino, per l’occasione, ha ospitato la presentazione di un piccolo libro, “Oltre le nuvole, l’ultimo volo di Francesco Baracca”, dramma in due atti scritto da Gianni Virgadaula che con la sua opera ha voluto rendere omaggio alla medaglia d’oro pilota maggiore Francesco Baracca.
La cerimonia di commemorazione dell’eroe italiano di cui ricorre il centenario della morte il 19 giugno prossimo è incominciata con l’esecuzione della Canzone del Piave e del Canto degli Italiani, eseguito dal “Concerto filarmonico E. Ugolini”, diretto dal maestro Carmine Scura.
Quindi, nel teatro “Delle Ore”, piccolo gioiello culturale di Marino, la rappresentazione realizzata dal presidente della Proloco, Massimo Lauri, ha creato nel folto pubblico, tra cui numerosi componenti dell’Associazione Pionieri del progresso aeronautico, intense emozioni, sia per la forza evocativa della scenografia creata dallo stesso Lauri, e riproducente parte dell’aereo SPAD S.VII con cui Baracca affrontava in volo i piloti avversari, sia per l’interessante descrizione degli avvenimenti storici dell’epoca da parte di due dei più esperti storici dell’Aeronautica.
Tra i Pionieri del progresso aeronautico: Luigi Bacchini, i generali Vincenzo Parma, Fabio Colussi, Carlo Greco, Santo Cucé e il colonnello Luigi Ambrosino, attuale pilota della presidenza del Consiglio dei ministri.
Presentati dalla giornalista Maria Clara Mussa, direttore di www.cybernua.it InformAction Magazine, il colonnello Massimo Mondini, prefatore del libro di Virgadaula e già direttore del Museo Storico dell’Aeronautica di Vigna di Valle e il professor Gregory Alegi, noto storico e docente all’Accademia Aeronautica, hanno tenuto alta l’attenzione del pubblico, descrivendo vari aneddoti legati ai fatti dell’epoca e gli avvenimenti bellici in cui Francesco Baracca partecipò con numerosi combattimenti aerei, abbattendo molti velivoli e diventando così Asso degli assi, realizzando il sogno coltivato sin da quando si era iscritto alla scuola di volo.
E morendo durante la “battaglia del solstizio”, 19 giugno 2018.
L’eroe italiano deceduto, nel dramma scritto da Virgadaula, parla e rivive la passione che lo aveva spinto a diventare pilota, a combattere al fianco di soldati pronti a dare la vita per riconquistare la libertà della Patria.
L’amor patrio, il sentimento che attualmente pare “obsoleto’’, per molti anche ridicolo, era motivo di vita, di orgoglio, di scopo della sua esistenza.
Lo sentiamo nelle parole di Francesco Baracca, nelle espressioni di rammarico per la sua scomparsa da parte di Fulco Ruffo di Calabria, nella preghiera di Paolina Dé Biancoli, madre Baracca, nelle parole di Norina Cristofari, la giovanissima cantante lirica, grande amore segreto dell’eroe e lo sentiamo nelle esternazioni del Vate, Gabriele d’Annunzio, Gabrielino come viene chiamato dai genitori di Baracca.
Quel Gabrielino che, quasi a commemorare il grande amico Francesco, poco tempo dopo, il 9 agosto, organizza la trasvolata su Vienna con gli 11 Ansaldo SVA dell’87a squadriglia aeroplani, a lanciare manifesti tricolori con l’invito all’Austria a terminare la guerra.
Ed è il poeta aviatore Gabriele d’Annunzio, come sottolinea il colonnello Mondini nella sua prefazione al libro, che compone e legge l’orazione funebre al suo amico.
Virgadaula, con quest’opera in dramma in due atti, rende omaggio al grande eroe usando parole semplici, senza alcuna forzatura anzi, favorendo l’immaginazione e la comprensione di chi legge.
E si legge d’un fiato, con emozione e con la nostalgia di quei valori forti un tempo, intiepiditi ora.
A chiusura degli interventi, l’orazione funebre di D’Annunzio letta e interpretata da Armando, ha creato ulteriore pathos:
“Non vuol essere piamente lacrimato ma vendicato potentemente. Per noi era tutto un’ala di guerra, cuore e motore, tendini e tiranti, ossa e centine, sangue ed essenza, animo e fuoco, tutto una volontà di battaglia, uomo e congegno. L’ala s’è rotta e arsa, il corpo s’è rotto e arso. Ma chi oggi è più alato di lui? Ditemelo. Chi oggi è più alato e più alto di lui? Ditemelo…..”
“O compagni, oggi per lui la nostra anima è colma di bellezza come il nostro cielo è pieno di presagi. Perché da un fredda spoglia chiusa fra quattro tavole d’abete, più stretta che fra gli ordigni della fusoliera, sorge una potenza di creazione che supera ogni verbo?…”
L’esecuzione del “Silenzio” da parte del trombettista marinese Alessandro Raparelli e la deposizione di una rosa rossa sulla riproduzione scenica dell’aereo di Baracca, hanno chiuso l’evocazione tra gli applausi del pubblico che ha lasciato il teatro testimoniando con i commenti l’apprezzamento per la rappresentazione.
Nota
Gianni Virgadaula
Regista, scrittore, sceneggiatore, giornalista pubblicista, ha collaborato con grandi maestri del cinema quali Federico Fellini, Nanni Loy e Pupi Avati.
Formato professionalmente alla Libera Università del Cinema fondata da Cesare Zavattini.
E’ presidente dell’ Istituto Culturale di Sicilia per la Cinematografia-Onlus e Direttore del Trimestrale “Sicilia Cinema”.
Storico del cinema muto, da 25 anni fa parte dell’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema, che riunisce i più illustri studiosi di cinema del nostro Paese.
25 anni di esperienza nella formazione didattica, essendo stato fra i primi in Sicilia ad avere organizzato corsi sperimentali di cinematografia.
Ha girato a New-York il suo primo documentario ''Sogno italiano''. Nell’85 il suo primo film a Cinecittà alla corte di Federico Fellini sul set Ginger e Fred.
Uno dei suoi ultimi film, presentato anche alla casa del Cinema a Roma è "Gelone, la spada e la gloria", patrocinato dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
''Oltre le nuvole, l’ultimo volo di Francesco Baracca'' è edito da Maurizio Vetri Editore (Enna) con il patrocinio del Museo Francesco Baracca di Lugo di Romagna, città natale di Baracca.