22:42 giovedì 25.04.2024
Difesa Collettiva: le figure di vertice
I ''vertici della Difesa'' in un convegno per affermare quanto siano importanti la comunicazione e la capacità di integrazione tra le istituzioni
fotografie di: Cybernaua

20-12-2018 - Il convegno "Difesa collettiva: le figure di vertice" organizzato dal sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati e avviato con un saluto di benvenuto dal presidente della Camera, Roberto Fico ha visto al tavolo dei relatori i vertici della Difesa: la ministra Elisabetta Trenta, il sottosegretario Raffaele Volpi, il sottosegretario Angelo Tofalo, il capo di Stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli e il professor Gaetano Silvestri, presidente della Scuola superiore di magistratura.
La ministra Trenta, nel dare la parola ai relatori seduti al suo fianco, ha introdotto l'argomento “Difesa”, sottolineando la necessità di migliorare, approfondire la cultura della difesa e della sicurezza, rendendola facilmente comprensibile a tutti.
Le ristrettezze finanziarie e le minacce sempre più difficili da affrontare con sistemi standard, spingono a studiare il modo di uscire da “un approccio Difesa-centrico”, per poter accedere ad un concetto di Difesa compresa in un quadro globale di sicurezza collettiva.
Dopo avere illustrato i compiti istituzionali del Ministero e l’organizzazione ed i compiti delle Forze Armate, nonché le Linee programmatiche, ha messo in luce l'impegno delle 4 missioni delle Forze Armate: – difesa dello Stato; difesa degli spazi euro atlantici e mediterranei; contributo alla realizzazione della pace e della sicurezza internazionali; concorsi e compiti specifici, sottolineando la valenza dell’impiego dei militari, tanto in Italia quanto nei teatri operativi all’estero .
Attualmente sono 7.200 i militari impiegati in operazioni nazionali, circa 6.000 quelli che operano all’estero in missioni internazionali, veri e propri strumenti di politica estera.
Il professor Silvestri ha voluto ricordare alla platea che, nel sistema democratico italiano, l'articolo 87 della Costituzione decisa dall'Assemblea costituente, dichiara che il capo dello Stato ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Il sottosegretario Volpi ha sottolineato il ruolo fondamentale delle Forze Armate in politica estera e nella difesa dell'interesse nazionale: “ ...le nostre forze armate hanno capacità e qualità straordinarie", perché sanno "individuare il dopo" e dare "con immediatezza una risposta". "I sottosegretari possono avere una funzione di sintesi e di innovazione, ma la capacità che si ritrova all'interno delle Forze Armate è insostituibile".
Inoltre ha fatto notare che la Difesa "fa da supporto al sistema industriale del settore, che è intorno ai 14 miliardi di fatturato e che paga 4 miliardi di tasse all'anno".
Le nostre Forze Armate "svolgono una funzione di pace con un'autorevolezza che viene riconosciuta in tutto il mondo, perché i nostri uomini e le nostre donne hanno la capacità di farsi riconoscere in senso estremamente positivo in tutti i teatri nei quali lavorano".
Volpi ha tenuto ha sottolineare che “...la Difesa è un grande strumento di politica estera e contemporaneamente è lo strumento di tutela dell'interesse nazionale, che non è più la difesa solo di un confine, come avveniva nel secolo scorso, ma è saper far contare la propria presenza laddove la Difesa italiana impegna le proprie rappresentanze”.
Il sottosegretario Tofalo, oltre a rimarcare quanto la Difesa rappresenti un pilastro del sistema democratico, ha accennato alle nuove minacce che vengono definite “ibride” e che usano la rete, muovendosi nello “spazio cibernetico” che è ormai riconosciuto anche dalla Nato quale dominio operativo al pari di terra, aria, acqua e spazio.
Tofalo, che dalla ministra Trenta ha ricevuto la delega per il cyber, sostiene che “...bisogna fare in modo che la Difesa parli un’unica lingua cibernetica; è un impegno difficile da assolvere, ma stiamo provando a far parlare le Forze armate con la medesima tecnologia”, così da divenire anche come modello virtuoso per la Pubblica Amministrazione.
E, sul tema dell'F35, il sottosegretario, che fu già ideatore dell’iniziativa “Intelligence collettiva” quando, nella scorsa legislatura, era membro del Copasir, ha detto che se ne è parlato in maniera distorta. E' importante far conoscere e comprendere che il programma F-35 è stato avviato da oltre venti anni ed ha un’ottima tecnologia, forse la migliore al mondo in questo momento. Sottolineando poi che si tratta di “un aereo di quinta generazione, per cui è normale farci dei calcoli sia di tasca, sia di tecnologia; ma, dato che già è stato ridotto il numero dei velivoli, (da 131 a 90) non possiamo pensare di rinunciare a una grande capacità della nostra Aeronautica militare, una capacità che ci mette davanti a tanti altri Paesi”.
La parola quindi è passata al capo di stato maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, che ha espresso parole di stima e amirazone per il personale delle Forze Armate.
E' importante la collaborazione tra i dicasteri; è importante per la difesa collettiva l'impegno comune per la pace e per la sicurezza in ambito internazionale. La dimensione internazionale della difesa italiana è declinata a livello bilaterale o multilaterale anche attraverso il capo di stato maggiore della difesa e soprattutto attraverso l'azione quotidiana del personale delle forze armate, impiegate nei teatri operativi nelle aree di crisi contribuiscono a dare valore all'impegno condiviso con altre nazioni”.
E di questo valore siamo testimoni, allorchè dei contingenti italiani i loro colleghi internazionali parlano con ammirazione e gratitudine per la collaborazione in ambito operativo nei teatri in cui la coalizione mette in campo le forze a sostegno dei Paesi che ne richiedono l'intervento.
Maria Clara Mussa


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