22:13 giovedì 25.04.2024
Sistema Paese, il futuro sta nell'integrazione tra Industria e Difesa
Se n'è parlato al convegno ''La Difesa come volano di crescita dell'economia nazionale'' a Roma, alla presenza della ministra della Difesa Elisabetta Trenta
fotografie di: Cybernaua

13-04-2019 - Un 'parterre' di presenze importanti, rappresentanti di un mondo formato da interconnessioni indissolubili tra Difesa e Industria, ha seguito con attenzione il susseguirsi di interventi mirati a rafforzare il concetto espresso dal convegno: “La Difesa come volano di crescita dell'economia nazionale”, organizzato da EY, organismo il cui obiettivo principale consiste nel “Bulding a better working world”, all'hotel St Regis a Roma e condotto da Olivia Tassara, di Sky .
Alla presenza della ministra della Difesa Elisabetta Trenta, dei vertici della Difesa italiana e dei leader delle più rilevanti aziende del settore, è stato fatto il punto sullo stato e i trend evolutivi del settore A&D, (Aerospazio e Difesa) a livello internazionale e italiano.
Per l’economia europea l’A&D è un settore di valore significativo, con un volume d’affari di 93,7 miliardi di euro e 1,5 milioni di occupati.
In Italia l’A&D ha un forte impatto sull’economia nazionale.
Il comparto vale 13,5 miliardi di euro, esporta il 70% della produzione, impiega 160.000 persone (incluso l’indotto) ed è il secondo settore per investimenti in Ricerca e Sviluppo (1,4 miliardi di euro). Con questi numeri e nonostante il Paese dedichi alla difesa una quota contenuta del PIL (attorno all’1,5%), il settore rappresenta un asset decisivo per produzione industriale, export e innovazione.
Lo abbiamo sentito dalle parole dell'Amministratore Delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’area Mediterranea, Donato Iacovone, che nel suo intervento ha sottolineato come: “Le tecnologie digitali sono una grande opportunità per integrare e rendere più efficiente l’intera filiera. Il settore Aerospazio e Difesa in Italia è composto da 2 top player e oltre 4.000 aziende medio-piccole. Da qui l'importanza di integrare e coinvolgere l'intera filiera nel processo di trasformazione digitale. Una supply chain smart, può permettere alle aziende del settore di fare il necessario salto di qualità ottenendo efficienze di spesa che possono essere reinvestite in ricerca. Questo richiede apertura alla contaminazione di altri settori, disponibilità di nuove competenze e adozione di modelli di business innovativi che consentano di sfruttare le aree di mercato con le maggiori potenzialità di crescita. Ad esempio quella dei servizi aftermarket, in grado di generare marginalità fino a due volte maggiori rispetto al core business del settore".
E importante, soprattutto, è la collaborazione con altri comparti, per attrarre nuove competenze, necessarie nell'attuale fase di cambiamento.
Lo scenario con cui siamo costretti a confrontarci oggi è ricco di variegate complessità, nel novero occorre includere anche le minacce ibride che inducono a considerare sempre più importante una organizzazione della Difesa.
Con tale affermazione ha iniziato il suo intervento la ministra Trenta, sottolineando che le Forze armate sono chiamate a formare il processo di modernizzazione già avviato anche con normative che debbono essere percepite quali misure per accrescere il Paese.
Occorrono Forze Armate efficienti, moderne così come una base industriale tecnologica all'avanguardia; tecnologie avanzate, fiore all'occhiello dell'industria italiana, a cui la Difesa è chiamata a fornire un fondamentale contributo”.
Emerge dunque una volontà di sinergia, con la cooperazione tra Ministero Difesa e Industria, di una maggiore integrazione per raggiungere obiettivi importanti operando insieme.
A rafforzare il concetto della maggiore integrazione del mondo della difesa con quello industriale, a cui la Difesa è chiamata a fornire un fondamentale contributo è intervenuto il generale Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa:
Il mondo della Difesa interagisce con il mondo civile. Nelle esercitazini internazionali, nelle ambasciate ove lavorano gli addetti militari, la componente italiana ha sempre agito per evidenziare le eccellenze italiane nel mondo; la capacità di fare rete e rafforzare l'immagine del nostro Paese. Ma oggi occorre andare oltre, perché la frontiera tecnologica si sposta in avanti velocemente; e alla Difesa sarà sempre più richiesto di operare nel campo di tecnologie avanzate”.
E senza dubbio, sottolineato anche dal generale Nicolò Falsaperna, Segretario generale della Difesa, è seguita con attenzione la filiera dell'Industria, in quanto il potenziale livello difensivo dipende dal livello tecnologico e il Sistema Paese risulta dall'insieme delle attività occupazionali, difesa, ricerca, proiettato nello scenario geopolitco in cui si opera. Non dimentichiamo che lo spazio cibernetico richiede risposta unica, con efficiente rete informativa tra difesa e mondo civile.
L'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, intervistato dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, nel sottolineare come sia importante tenere in considerazione la competitività, ha evidenziato come Leonardo, che esporta più dell'85% della propria produzione, investa il 12% del fatturato nel settore della ricerca, coinvolgendo 48 Università italiane, in un basket di circa 400 programmi, impegnando risorse allo scopo di aumentare la crescita sviluppando nuovi prodotti.
Raffaele Volpi, sottosegretario alla Difesa, notando numerosi protagonisti del mondo industriale tra il pubblico, ha espresso il desiderio che possa essere una buona partenza, ma che si possa eliminare qualche tabù, a garanzia di una buona partenza; l'Europa ha necessità di ribadire l'ancoraggio euroatlantico; ha difficoltà ad immaginare da sola sviluppo di piattaforme.
La Francia non ha siglato Memorandum con la Cina, ma le ha venduto 300 Airbus...
Occorre rafforzare il nostro accompagnamento all'industria; per il progresso del Paese occorre un legame tra Politica, Industria, Intelligence, ove il fatturato, l'innovazione, posti di lavoro e cultura della difesa rappresentino gli interessi nazionali che collimano con la sicurezza. Applausi dal pubblico, alla parola sicurezza e al concetto della capacità di difendere gli interessi italiani in ogni angolo del mondo.
Il mio oggi è un auspicio, si parta tutti insieme senza distinzioni, in un sistema organizzato per portare a casa integrazioni tecnologiche e opportunità di lavoro per i giovani”.
A rafforzare il concetto dell'indissolubile legame tra industria della Difesa e la Difesa, anche Guido Crosetto, presidente dell'AIAD (Aziende Italiane Aerospazio Difesa e Sicurezza), sottolinea il legame che nasce dalla specificità che riguarda proprio la filiera.
Parliamo di scelte partite dalla volontà del Paese per trasformare in operative le capacità; occorre far comprendere al Paese l'importanza della capacità duale della catena, di cui usufruisce maggiormente la PMI (piccole e medie imprese).
La capacità del sistema industriale italiano dipende dalla velocità di attivarsi e di essere il volano; dobbiamo rappresentare questo settore al di là del confine nazionale; nessun altro fonde tutte le tecnologie come il settore della Difesa
”.
Crosetto sottolineando la capacità interoperativa tra industria e difesa, ha inoltre rafforzato il concetto che debba essere anche una politica interministeriale, con la partecipazione di altri ministeri e non soltanto quello della Difesa, perché molti sono i settori coinvolti, non ultimo quello della formazione.
Tenere presente il Paese, la formazione, che è il futuro del Paese e dare un ruolo sociale alla Difesa, perchè il fatturato non è l'unico obiettivo dell'industria.
Maria Clara Mussa


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