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La parata dell’inclusione e dell’autoesclusione
Buon 73° compleanno Repubblica Italiana, indimenticabile teatro di polemiche tra politici sempre in contrapposizione
fotografie di: Cybernaua e G. Lami

04-06-2019 - Un po’ di Storia
La Repubblica italiana nasce il 2 giugno 1946 con il referendum che boccia con oltre 12 milioni 717 mila voti la monarchia di casa Savoia, cui vanno circa 2 milioni di preferenze in meno.
Il 13 giugno il re Umberto II lascia il Paese per l’esilio in Portogallo.
Nel 1948 si ebbe la prima parata in via dei Fori Imperiali a Roma.
Il 2 giugno fu definitivamente dichiarato festa nazionale nel 1949.
La sospensione della parata avvenne nel 1976, a seguito del terremoto in Friuli che impegnò nei soccorsi tutte le forze armate (esempio di dual use).
Nel 1977, a causa dell’austerità non fu realizzata la parata e neppure negli anni successivi, celebrando la festa soltanto in piazza Venezia, a Roma.
Nel 1983 il cerimoniale reinserì la parata nella celebrazione della Festa, che fu poi di nuovo eliminata nel 1989; sino al 1999 la parata non fu più organizzata.
Nell'anno 2000, grazie ad Azeglio Ciampi, allora Presidente della Repubblica, fu reinserita la parata con tutti i mezzi militari.
Ricordiamo di allora aerei militari di ogni tipo, che mettevano tutti con il naso all’insù a suscitare emozioni che si sublimavano poi nel passaggio delle Frecce Tricolori.
La prima inclusione avvenne, senza discussione da parte di alcuno, nel 2004 sempre su iniziativa di Ciampi, con l’inserimento del personale della Protezione civile e del Corpo della polizia municipale, in rappresentanza di tutte le polizia d’Italia.
Dal 2006 in poi, per ragioni di bilancio, alla parata partecipò un esiguo numero di mezzi terrestri e aerei.
2 Giugno 2019
E veniamo alla parata del 2019 il cui tema era ‘’l’Inclusione’’, che ha scatenato una serie di polemiche politiche tra politici in continua contrapposizione.
Chi sono stati gli “inclusi” nella parata del 2019?
E chi gli autoesclusi?
Andiamo per ordine, seguendo il programma della parata.
Con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più importanti cariche dello Stato, alle 9,00 è stata deposta una corona all’Altare della Patria, in omaggio al Milite Ignoto.
Quindi, Sergio Mattarella ha passato in rassegna le truppe schierate alle Terme di Caracalla, alla presenza dei presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico; del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e quello della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi e del presidente uscente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.
Ad applaudire la sfilato erano altresì presenti Matteo Salvini, ministro dell’Interno e Luigi Di Maio ministro del Lavoro e i ministri della Difesa Elisabetta Trenta, degli Esteri Enzo Moavero, dell’Economia Giovanni Tria, della Giustizia Alfonso Bonafede, dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio.
La conclusione della manifestazione è stata affidata al volo, sopra l’Altare della Patria, delle Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare che, come ogni anno, sorvola il cielo di Roma per la gioia di tutti.
Nel messaggio inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, il Presidente Mattarella aveva detto: “Le Forze Armate, con abnegazione, professionalità, senso delle istituzioni e spirito di servizio verso la comunità, hanno concorso, ieri, alla liberazione dell’Italia e contribuiscono, oggi, tanto sul territorio nazionale quanto nelle numerose e diversificate aree di crisi, alla realizzazione delle finalità indicate dalla Costituzione, costituendo un prezioso presidio di stabilità e sicurezza, risorsa per il progresso pacifico della comunità internazionale.
Rivolgo un pensiero commosso ai caduti e alle loro famiglie, gravate da dolore incolmabile. Il loro sacrificio rappresenta esempio e monito per le giovani generazioni dei soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, ai quali la Repubblica affida il compito di preservare e rafforzare oggi e per il futuro le stesse condizioni di pace e libertà che ci hanno donato
”.
Dunque, i politici c’eran tutti.
Assente per propria volontà Giorgia Meloni che, non avendo ricevuto invito personalizzato, ma solo inviato alla sua segreteria, si è ritenuta offesa; occorrerà organizzare una festa dedicata a lei, magari in altra data.
Tra i numerosi invitati ufficiali che hanno applaudito il passaggio delle varie specialità delle Forze Armate e le rappresentanze degli ‘’inclusi”, mancavano quattro generali dell’Aeronautica Militare, già stimati capi di Stato maggiore ora in pensione, firmatari di una lettera di contestazione sui tagli alle pensioni d’oro, da loro (e non da loro soltanto) considerata come espressione di odio di classe e sulle modalità dell’organizzazione della sfilata 2019.
Chi erano gli inclusi?
In rappresentanza degli oltre ottomila Comuni italiani, hanno aperto la sfilata Trecento sindaci; vi erano i rappresentanti delle Associazioni d’arma fieri dei propri Labari; rappresentanti della Croce Rossa con le crocerossine; una rappresentanza delle famiglie dei caduti italiani; con in testa la medaglia d’Oro al Valor Militare colonnello Gianfranco Paglia hanno sfilato gli Atleti Paralimpici; nella parata era anche personale della Riserva selezionata, personale civile della Difesa e dei veterani; Protezione civile e delegazioni dell’Onu e della NATO.
Per questioni di bilancio, come per tante altre volte nei tempi andati, non hanno sorvolato Roma gli aerei dell’Aeronautica, ma non è mancato il passaggio delle Frecce Tricolori, orgoglio italiano, sull’altare della Patria; né hanno sfilato i mezzi corazzati dell’Esercito, tranne alcuni Lince scoperti per il trasporto del personale e alcuni Defender (delle navi, per ovvi motivi, mai si è visto sfilata alcuna).
Non vogliamo parlare di polemiche sorte tra Fico e il resto del Movimento 5 Stelle, perché ormai se n’è detto di ogni colore e tipo; né vogliamo parlare dei selfie che il presidente del Consiglio Conte e il ministro dell’Interno Salvini hanno fatto tra la folla che li applaudiva.
Son fatti scontati e già esposti e discussi sin dall’ora dopo la chiusura della parata, come se fossero gli eventi più importanti all’interno di una ricorrenza, come quella del 2 Giugno, a cui anche 800 bambini e giovani delle scuole hanno partecipato, quale ricorrenza che dovrebbe inorgoglire gli Italiani tutti.
Invece, vogliamo ricordare la sfilata del 2 giugno 2019 come una celebrazione della festa della Repubblica degli Italiani molto discussa, contrastata da alcuni per motivi politici o personali e da altri perché forse non sanno distinguere una festa delle Forze Armate (che in Italia cade il 4 novembre) da una Festa del popolo italiano che, come gli antenati nel 1946, dovrebbe sentirsi partecipe di una Repubblica nata da un Referendum popolare.
Nota
E vogliamo anche ricordare che la parata ha, ogni anno, un tema differente cui è dedicata
Di seguito alcuni spunti per ricordare:
2003, 57º anniversario: "Le forze armate nel sistema di sicurezza internazionale per il progresso pacifico e democratico dei popoli"
2004, 58º anniversario: "Le forze armate per la Patria"
2010, 64º anniversario: "La Repubblica e le sue forze armate impegnate in missioni di pace"
2011, 65º anniversario: "150º anniversario dell'Unità d'Italia"
2012, 66º anniversario: parata dedicata ai terremotati dell'Emilia
2013, 67º anniversario: parata dedicata alla "questione sociale" di famiglie e imprese in difficoltà
2014, 68º anniversario: parata dedicata all'avvio del semestre di presidenza italiana del Consiglio europeo
2015, 69º anniversario: parata dedicata al centenario della Grande Guerra
2016, 70º anniversario: parata dedicata al settantesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana
2019, 73º anniversario: la parata dedicata all’inclusione.
Maria Clara Mussa


Extrema Ratio Knives Division

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