16:51 mercoledì 24.04.2024
Undici anni di strade sicure
Si è partiti con una forza di più di 3 mila unità, per arrivare nel corso degli anni agli attuali circa 7 mila militari impegnati sull’intero territorio nazionale
fotografie di: SMA

07-08-2019 - Correva l’anno 2008, giorno 4 del mese di agosto.
La legge n. 125 del 24 luglio 2008 aveva decretato l’inizio di un’operazione che impegna le donne e gli uomini con le stellette, congiuntamente alle forze di polizia, per il controllo e il presidio del territorio e delle principali aree metropolitane, nonché la sorveglianza dei punti sensibili per contrastare la criminalità e prevenire possibili attacchi terroristici.
Si è partiti con una forza di più di 3 mila unità, per arrivare nel corso degli anni agli attuali circa 7 mila militari impegnati sull’intero territorio nazionale.
Tutto il personale è messo a disposizione dei Prefetti che ne hanno fatto richiesta e, facendo un po’ le somme di quanto avvenuto sin d’ora, l’impiego del personale militare in supporto alle forze dell’ordine ha contribuito in modo significativo all’innalzamento del livello di sicurezza percepito dalla popolazione locale.
Con una nota stampa (askanews) del 25 luglio, il fronte politico si impegna a potenziare ulteriormente l’attività di presidio e di pattugliamento nei luoghi sensibili da parte dei soldati delle Forze Armate.
L’operazione Strade sicure – si legge – in undici anni ha conseguito importanti risultati: più di 16 mila arresti, oltre 2,3 tonnellate di sostanze stupefacenti sequestrate e più di 3 milioni di veicoli controllati.
A Milano, Brescia, Bergamo, Como, Varese, Bolzano e Brennero operano i militari che fanno parte del Raggruppamento “Lombardia Trentino Alto-Adige”.
Ascoltiamo Silvia Scafi, 24 anni a dicembre, piemontese di Torino, che ha terminato l’iter formativo per Ufficiali (Accademia Militare – Scuola di Applicazione) nel corso dell’anno 2018, proviene dal Reparto Logistico Julia di stanza a Merano e attualmente riveste il grado di tenente, con il delicato compito di comandare uomini a Milano, nell’ambito del Raggruppamento su base 7° reggimento alpini: “Sono alla prima esperienza in un’operazione sul territorio nazionale, ho alle dipendenze più di 100 tra uomini e donne, che contribuiscono quotidianamente alla sicurezza di alcune zone della città di Milano. Fin da subito ho avuto ben chiari i valori che un Soldato deve incarnare, dalla forza di volontà allo spirito di servizio alla professionalità in un servizio che ci vede quotidianamente impegnati accanto alla popolazione.
La divisa mi è sempre piaciuta, e fin da piccola desideravo diventare un Ufficiale dell’Esercito, ed ora sono qui con un incarico di responsabilità, determinata più che mai a fare bene il mio lavoro per contribuire a raggiungere l’obiettivo finale
”.
La popolazione di Milano, ma anche delle altre piazze dove insistono i militari del citato Raggruppamento, risponde generalmente in maniera molto positiva alla presenza dei militari, che inizialmente doveva essere temporanea, ed ora dopo 11 anni è diventata una consuetudine.
Si pensi che a volte, la gente lascia pagato il caffè ed il cornetto afferma con un gran sorriso il 1° caporal maggiore Francesco Todisco, 29 anni, napoletano (alle dipendenze della ten. Scafi).
Tutto ciò ci fa molto piacere, ci rende proprio felici, sono piccoli gesti che valgono più di mille parole ed elogi, denotano che siamo apprezzati dai cittadini, e quando siamo fuori servizio rendiamo il dovuto omaggio. Essere impiegati in una piazza come quella di Milano, ben diversa dalla calma Merano, mi sta mettendo di fronte a nuove sfide e mi sta stimolando a dare sempre il meglio di me. Ad esempio mi è capitato di collaborare con la Polizia e le Forze dell’Ordine per calmare un cittadino che si era lanciato sulle rotaie della metropolitana e poi si è rivelato essere uno spacciatore, in un’altra occasione ho prestato soccorso ad un cittadino a seguito di una aggressione”.
Francesco, padre di un bimbo di 3 anni e con una femminuccia in arrivo, coniuga quello che ha definito il sogno di diventare militare con la vita famigliare.
Non è sempre facile, ma il mio obiettivo è quello di migliorarmi sempre e un domani magari riuscire a diventare prima Sottufficiale e poi chissà, Ufficiale ed essere di esempio oltre che alle giovani leve anche ai miei figli”.
In coppia con lui lavora l’alpino Domiziana De Rosa, 21 anni, originaria di Salerno, arrivata a Merano a giugno dell’anno scorso. “Sto perseguendo i miei obiettivi, servendo la Patria! Il potermi rendere utile alla cittadinanza mi rende fiera. Se dovessi scegliere due episodi che mi porterò dentro una volta rientrata a Merano e che racchiude questi miei giorni di Operazione, sicuramente vi parlerei del barista che ci ha fermati per dirci -grazie a nome di tutti per quello che fate-e poi della sera in cui abbiamo rinvenuto un sacchetto contenente sostanze stupefacenti. Sono consapevole che sono solo all’inizio dell’Operazione, nonché della mia vita militare, ma altrettanto sicura che gli stimoli e le soddisfazioni che sto ottenendo mi permetteranno di raggiungere i miei obiettivi e di diventare un ottimo Militare”.
Sette sono i “complessi” che compongono il Raggruppamento. Circa 300 sono i militari del 7° Reggimento Alpini che ha la sua sede nella storica caserma Salsa-D’Angelo, nel cuore di Belluno.
Militari di altri reparti della Brigata alpina Julia (di cui il 7° Reggimento fa parte) quali appunto il reggimento logistico Julia di Merano, il 5° reggimento Alpini di Vipiteno, il Reparto Comando e Supporti Tattici della Julia di Udine, ed altri componenti esterni alla Brigata ne completano l’organico.
Luigi Guido è nato a Lecce 38 anni fa e si è arruolato nell’Esercito nel 2005. E’ giunto al 7° alpini pochi mesi fa, a febbraio del corrente anno. Attualmente veste il grado di caporal maggiore Capo ed ha alle spalle 3 missioni all’estero (Balcani e Afghanistan) e 6 operazioni sul territorio nazionale: “Nonostante le diverse esperienze fatte in questi anni, per me quando sono impiegato in operazione è come se fosse la prima volta, intendo che l’entusiasmo e l’impegno che ci metto, e tale atteggiamento che mi mantiene sempre concentrato e vigile su quello che faccio. Nel nostro lavoro è fondamentale. Prima di arruolarmi ho sempre sognato di fare l’Ufficiale, il percorso della vita però mi ha riservato un’altra strada, con incarichi e responsabilità diverse, ma ugualmente intenso ed emozionante. Sono infatti estremamente soddisfatto dello stile di vita che ho scelto anche se richiede grandi sacrifici, soprattutto quando si ha famiglia e figli.
Nella fattispecie qui a Milano mi trovo ad operare in mezzo alla gente, di giorno e di notte, personalmente ho notato notevole apprezzamento nei nostri confronti. Poi le penne nere hanno un fascino particolare
”.
A livello statistico, sulle piazze del Raggruppamento, nell’ultimo anno sono più di 4 mila le persone identificate, 250 le persone denunciate, delle quali più di 120 tratte poi in arresto, oltre 2 chili e mezzo gli stupefacenti sequestrati, circa duecento i veicoli controllati di cui una decina sequestrati.
Per gli uomini del 7° si tratta della seconda operazione in terra lombarda, già nel 2018 erano presenti nell’area di Milano forti dell’esperienza maturata a Roma (2009, 2015 e 2018), Caserta (2011/12) e Val di Susa (2014 e 2017).
Comprensibile soddisfazione è stata espressa dal comandante del Raggruppamento (già comandante del 7° alpini) colonello Stefano Fregona: “Sono molto fiero dei miei uomini e donne, la loro professionalità è garanzia di sicurezza. Risultati come quelli che stiamo conseguendo sono il frutto dell’intenso addestramento svolto nei mesi di preparazione”.
Redazione


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