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Ricordare è un dovere
Il 4 novembre Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate è una data importante per il popolo italiano, ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini
fotografie di: Cybernaua

05-11-2019 - Nella cornice del Golfo di Napoli si è svolta la cerimonia per la Giornata dell'unità d'Italia e delle Forze armate, alla presenza della popolazione napoletana assiepata nel lungomare Caracciolo.
Nel lungomare, battuto da violenti raffiche di vento, erano schierati i militari di tutte le Forze Armate e i rappresentanti delle associazioni d'arma, pronti a porgere il saluto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il 4 Novembre 2019 celebrato a Napoli, nel secondo anno in cui si attua la scelta del Presidente Mattarella di coinvolgere le città italiane e non solo la Capitale, ha visto ad accompagnare il Presidente il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il Capo di Stato maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli tutti i capi di stato maggiore delle varie forze armate, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli e autorità civili e militari.
Il 4 Novembre è una data importante per il popolo italiano, che da oltre cento anni può vivere godendo di quella libertà ottenuta dai Padri che versarono il proprio sangue in difesa dei valori fondanti, patrimonio che ci hanno lasciato in eredità.
Da parte di Vecciarelli, nel suo discorso di apertura della cerimonia, è stato ricordato il sacrificio dei fratelli in armi e dei militari delle varie parti avverse che ora in amicizia celebrano la ricorrenza insieme.
Alla strada della guerra si preferisce la via del comune progresso”, ha detto Vecciarelli, “...il Sistema Paese ci vede elementi proattivi della Difesa, produttori di sicurezza...” con, attualmente, circa 6mila militari impegnati in missioni internazionali in 27 Paesi e circa 7mila impegnati sul territorio nazionale, per garantire sicurezza in terra, in cielo e in mare.
Il ministro Guerini, nel suo discorso: “...Rendo un particolare omaggio al Gonfalone del Comune di Napoli, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare e a tutte le Bandiere di Guerra e gli Stendardi delle Unità Militari schierati...”.
E, dopo aver ricordato tutti i caduti in tutte le guerre, si è rivolto in particola a Mattarella: “Signor Presidente della Repubblica, una Nazione non è semplicemente un dato geografico, è soprattutto uno stato di coscienza che si affina e si aggiorna sul filo della sua storia. Quella storia che abbiamo alle spalle e ci ha plasmato. Quella storia in cui tanta parte hanno avuto le nostre Forze armate, che oggi sono strumento al servizio dei cittadini e della comunità internazionale per impedire che la guerra mai più sia utilizzata “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali””.
Continuando il proprio intervento, Guerini ha sottolinato come: “La storia, però, ci insegna che occorre rimanere vigili, tanto più in un periodo nel quale nuove sfide si affacciano all’orizzonte. Minacce asimmetriche, ibride e sempre più insidiose, perché trasversali ed in evoluzione, in un quadro ulteriormente complicato dal terrorismo internazionale”.
Dopo gli interventi, sopraffatti a tratti dalle raffiche del vento che si infiltravano nel microfono, rendendo la scenografia ancor più imponente, il Capo dello Stato ha consegnato le onorificenze dell'Ordine Militare d'Italia a sei Bandiere di Guerra:
Bandiera di Guerra del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti (Esercito);
Bandiera di Guerra del 151° Reggimento Fanteria "Sassari" (Esercito);
Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze Navali;
Bandiera di Guerra del 51° Stormo dell'Aeronautica Militare;
Bandiera di Guerra del 7° Reggimento Carabinieri "Trentino Alto Adige";
Bandiera di Guerra del 13° Reggimento Carabinieri "Friuli Venezia Giulia".
Quindi, il cielo di Napoli si è colorato con la bandiera tricolore diffusa dalle Frecce tricolori, apparse dalla cima del Vesuvio per sorvolare la tribuna e le due navi ancorate nel Golfo, il Bergamini e il Fasan, e per tenere il pubblico con gli occhi al cielo per alcuni minuti di emozionanti passaggi.
Alla chiusura della cerimonia, affidata alla banda interforze, condotta dal maestro tenente colonnello Patrizio Esposito, ha fatto seguito il saluto di Mattarella al tenente colonnello Medaglia d'Ora Gianfranco Paglia e all'alpino caporal maggiore capo Ferdinando Giannini.
Napoli, nel suo generoso abbraccio, ha ospitato anche la mostra statica delle singole forze armate che, in piazza del Plebiscito, hanno esposto le proprie attività ed i mezzi con i quali svolgono i propri impegni in Patria e nei teatri internazionali.
Mezzi aerei, drone, strumenti subacquei, lo scafandro dei palombari, gli strumenti dei Gis e dei Nas.
Aeronautica Militare, Carabinieri, Esercito, Marina Militare e Guardia di Finanza, ad occupare la famosa piazza di Napoli, per far conoscere alla cittadinanza le proprie attività a favore della sicurezza dei cittadini.
Una curiosità: una Fiat del 1953, esposta nel settore della Guardia di Finanza, con la sua storia particolare.
Lanciata a tutta velocità, in quell'anno, ad inseguire e a raggiungere la Crysler di contrabbandieri, al cui volante era niente di meno che l'autista del mitico generale Rommel!
Facciamo nostre le parole del ministro Guerini: “Ricordare è un dovere che sentiamo profondamente, per il rispetto che dobbiamo a chi ha combattuto per il Paese, a chi ha creduto, fino al sacrificio della propria vita, in un futuro di pace e di unità.
Nota
*Nell'ambito della ricorrenza, al circolo ufficlali della Marina Militare è stato presentato il calendario 2020 dello Stato Maggiore della Difesa, "20 Venti Anni con le donne", che merita un reportage a parte!
Maria Clara Mussa


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