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foto di: P.Ciabatti
Pagina di Storia italiana
La Cappella Italiana alle Isole Orcadi

18-10-2010 - Una breve visita nel nord della Scozia ci ha consentito di scoprire un pezzo di storia legato alla Seconda Guerra Mondiale, poco conosciuto in Italia.
Le Isole Orcadi, raggiungibili in un’ora di traghetto dalla punta nord-orientale della Scozia, sono state infatti il luogo di prigionia di circa 550 soldati italiani, catturati dagli inglesi nel 1942 in Africa Settentrionale. I prigionieri italiani vennero utilizzati per costruire le “Churchill Barriers”, quattro dighe costruite con cubi di cemento armato, che dovevano servire per impedire l’accesso alla famosa baia di Scapa Flow, ancoraggio della flotta inglese, da parte degli U-Boot tedeschi.
Circa 200 prigionieri vennero internati nel “Campo 60” sito nella piccola isola disabitata di Lamb Holm. Nel 1943 Padre Giacobazzi, il cappellano del Campo, riuscì ad ottenere il permesso di costruire un luogo di culto ove i militari potessero pregare ed iniziarono così i lavori. Unendo due hangar in metallo corrugato i prigionieri italiani realizzarono la struttura della cappella e, utilizzando parte del materiale avanzato dalla costruzione delle “Churchill Barriers”, intonacarono tutto l’interno e costruirono l’altare e la facciata. Ma il lavoro più significativo venne realizzato da Domenico Chiocchetti, un prigioniero di Moena che, basandosi sull’immagine di un santino che aveva con sé, affrescò tutto l’interno della cappella, realizzando una vera e propria opera d’arte. Chiocchetti realizzò anche la statua all’esterno della cappella, che raffigura San Giorgio che uccide il drago, costruendo uno scheletro in filo spinato e ricoprendolo di cemento.
Quando, alla fine delle guerra, tutti i prigionieri vennero rimpatriati in Italia, Chiocchetti rimase ancora alcuni mesi alle Isole Orcadi per completare la sua opera. Alla sua partenza, il Lord Lieutenant delle isole promise a Chiocchetti che gli abitanti delle Orcadi si sarebbero impegnati per conservare quanto costruito dai prigionieri italiani.
Oggi la Cappella Italiana è una delle attrazioni più visitate delle Isole Orcadi. Sbarcati dal traghetto, e dirigendosi verso la capitale Kirkwall, si incontra dopo pochi chilometri una bandiera italiana che sventola alta sul pennone. E’ in questo luogo che si trovava il Campo 60, di cui rimangono solo le fondamenta delle baracche, ed è qui che si può visitare la Cappella Italiana, conservata in ottime condizioni dall’amministrazione locale. Testimonia una bella pagina della nostra storia che varrebbe la pena di ricordare e conoscere meglio anche in Italia.
Per saperne di più: www.undiscoveredscotland.co.uk/eastmainland/italianchapel/
Paolo Ciabatti
 
  
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