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Manifestazioni ed Eventi

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Grandi Eventi dell’Agro Romano-Pontino, Workshop in Italia
I quindici anni di Arte in Classe 2002 – 2017 con il riconoscimento del ''metodo Guadagnuolo''

10-05-2017 - L’artista Bruno Munari è stato il primo, che negli anni ’70, ha istituito i workshop creativi. Successivamente viene istituita la Fondazione Ratti a Como, con l’apporto di diversi artisti; nelle vicinanze di Treviso opera la Fabbrica Benetton con l’artista Oliviero Toscani; a Venezia la Fondazione Claudio Buziol; da quindici anni si sono imposti a livello nazionale ed internazionale i workshop di Aprilia (LT), creati e diretti dall’artista Francesco Guadagnuolo che li ha chiamati “Arte in Classe”.
Una didattica innovativa per il mondo dell’Istruzione scolastica
Una grande avventura artistica, quella del M° Francesco Guadagnuolo che ha portato i suoi workshop creativi a imporsi in campo nazionale e internazionale e ad essere riconosciuti come esempio e
risorsa di ricchezza d’idee per la Scuola Italiana con il suo “metodo Guadagnuolo” pubblicato nel 2010. «Ho visto in lui – ha scritto il Prof. Giovanni Bollea considerato il padre della neuropsichiatria infantile a livello mondiale – un uomo che desiderava ardentemente captare la necessità educativa italiana, ed ora posso dire che è riuscito a porre alla conoscenza dei nostri ragazzi una realtà stupenda ed unica del panorama scolastico nazionale».
“GiornalArt X Immagini”, l’attualità diventa espressione artistica
Verrà presentata la nuova pubblicazione di Francesco Guadagnuolo
“GiornalArt X Immagini” (prefazione dello Storico dell’Arte Antonio Gasbarrini), nell’ambito della mostra “Arte in Classe” giunta alla 15ª Edizione Patrocinata dal Comune di Aprilia. La mostra sarà inaugurata, sabato 13 maggio 2017, alle ore 17,00 presso la Biblioteca Comunale - Sala Manzù di Aprilia.
E' un giornale creato dal Maestro Guadagnuolo e dalla sua squadra di giovani allievi che riguarda i maggiori avvenimenti mondiali che vanno dal 2016 al 2017.
Si sfoglia come un giornale, ma viene più visto che letto grazie alle immagini create.
“GiornalArt X Immagini” trae le rubriche giornalistiche con notizie e approfondimenti sui diversi temi: Cronache Italiane, Cronache dal Mondo, Politica internazionale, Cronaca di frontiera, Cultura, Letteratura, Musica, Spettacolo, Sport e Lavoro.
Ha così per fine il conseguimento di una formazione vera della “cultura visiva” e dunque l’itinerario metodologico non può prescindere dall’arte attiva, che elargisce fantasia e invenzione in un contesto giornalistico pluridisciplinare e consente l’accostamento alla realtà in sinestesia.
Il Progetto “Arte in Classe” ha avuto da subito un doppio canale: uno riguarda le opere pittoriche e l’altro la Video-arte, una multimedialità web, che incorpora arte, scrittura, fotografia e musica su tematiche forti, che parlano su basi giornalistiche mondiali e sui problemi dell’esistenza umana, nel rispetto dell’ambiente e dei valori della vita. Una serie di video-arte, sulle tecniche informatiche che cambiano radicalmente il linguaggio che opera sulla percezione della realtà e diventa un modo adatto per adeguare la materia dell’arte ai nostri tempi. Quest’arte creata con l’ausilio del computer è legata alla ricerca tecnologica, ha precise finalità comunicative e formative e non si ferma ad una documentazione della realtà, ma è la realtà che viene interpretata e filtrata nell’immaginario dei giovani. Il giovane allievo opera creativamente su norme estetiche-comunicative offrendoci un iter espressivo, in una vera formazione delle arti visuali, che guarda al mondo che cambia e che porti a riflettere sulla storia, politica, economia e scienza del Pianeta che viviamo.
“Arte in Classe”, verso una “Bauhaus” del Terzo millennio
 «Questa visione delle cose – scrive lo Storico Sante Montanaro in riferimento al piano di lavoro di Guadagnuolo – riporta la conoscenza al superamento delle divisioni tra arti maggiori e minori, e l’arte si incontrerà sempre di più con la tecnologia, creando una mentalità nuova ed un nuovo modo di leggere la realtà, portando l’uomo ai confini del mistero della vita. Con questo nuovo atteggiamento nei confronti del conoscibile, alla cultura sarà restituita la sua più brillante vitalità». Ed è per tutte queste cose che a Guadagnuolo è piaciuto accostare “Arte in Classe” a quella prestigiosa scuola tedesca che è stata la Bauhaus “casa della costruzione”, che tanto ha influito su qualsiasi forma d’arte.
La Bauhaus non vedeva separazione tra arte, artigianato e design industriale, una ricerca posta fra modelli di bellezza e proprietà tecnica. Il piano di lavoro consisteva nel riunire l’arte all’industria produttiva, ovvero unire l’arte all’artigianato. Tale espressione si rivelò principalmente nel settore dell’architettura e del design. Anche se si diceva che Gropius non credeva all’universalità dell’arte ha chiamato intorno a sé artisti del calibro di Kandinsky, Klee, Albers, Moholy-Nagy, Feininger, Itten, è riuscito a conquistarli, convincendoli che il posto dell’artista è nella scuola e il suo dovere sociale è la dottrina dell’insegnamento.
La ricerca di Guadagnuolo volge soprattutto sull’universalità dell’arte cercando di suscitare l’attitudine a un’arte visiva che permetta la contaminatio con la letteratura, la musica, la scienza, la fotografia, ecc., una vera sintesi di linguaggi, che assieme alle nuove tecnologie possono essere motivo di nuovi modi di formazione all’arte e alla creatività. Ed è così che ha ben pensato Guadagnuolo di chiamare le quindici Edizioni di “Arte in Classe”, verso una “Bauhaus” del Terzo millennio. 

Redazione
 
  
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