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Morto Bush padre, presidente guerrafondaio degli Stati Uniti
Trovati carbonizzati decine di migliaia di corpi dei militari iracheni e i loro veicoli, mentre stavano ritirandosi dal Kuwait

06-12-2018 - Nel 1991, racconta la Storia attuale, dopo il cessate il fuoco ed aver promesso ai soldati iracheni di poter lasciare il Kuwait senza problemi, il presidente Bush, il George Herbert Walker Bush, colui che è considerato un eroe dall’impero finanziario di Wall Street, ordinò di massacrarli.
Lo abbiamo saputo leggendo alcuni capitoli di questa storia, riportata da Joyce Chediac per il Global Research.
L’autore esprime la sua testimonianza, portata all’attenzione del tribunale che esamina i crimini di guerra degli Stati Uniti.
Le autostrade della morte”, sono le due strade del Kuwait in cui si sono trovati carbonizzati decine di migliaia di corpi dei militari iracheni e i loro veicoli, mentre stavano ritirandosi dal Kuwait secondo la risoluzione dell’ONU, per rientrare in Iraq.
Stavano, dunque, ritirandosi; stavano andando a casa, rispondendo agli ordini emessi da Baghdad, ordini conformi alla Risoluzione 660; stavano lasciando il Kuwait.
Lo aveva annunciato la radio di Bagdhad, riferendo che il ministro degli esteri iracheno aveva accettato la proposta sovietica di “cessate il fuoco”.
Notizia alla quale Bush reagiva indicandola come “un oltraggio, un crudele scherzo” di Saddam.
Era il 26/27 febbraio 1991.
E’ riportata l’osservazione di un pilota americano, che evidentemente partecipò al massacro mediante bombardamento dal cielo: ”Era come sparare a pesci in un barile”.
Viene anche fatto il nome di un ufficiale dei servizi segreti, maggiore Bob Nugent, che dichiarò: “Neanche in Vietnam ho visto nulla di simile”.
Questo crimine di guerra, nella storia contemporanea, si è verificato mentre il portavoce della Casa Bianca Marlin Fitzwater andava dicendo che gli Stati Uniti e i partner della coalizione non avrebbero attaccato le forze irachene che lasciavano il Kuwait.
Secondo Bush le truppe si stavano ritirando per riorganizzarsi e combattere nuovamente. Affermazione che, secondo testimonianza di kuwaitiani che confermarono di aver visto il ritiro dei soldati iracheni, risulta contestabile.
Attaccare i soldati che si ritirano è crimine di guerra.
Occorre, per non dimenticare, rileggere la Storia.


Maria Clara Mussa
 
  
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