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Il primato del passato, una garanzia per il futuro....
Riceviamo e pubblichiamo il parere di un giovane che ha visitato Palazzo Aeronautica

14-05-2019 - La città di Roma, benché visitata da milioni di turisti, non ha finora mostrato al pubblico tutte le sue bellezze architettoniche.
Nel weekend del 11 e 12 maggio scorso si è deciso di organizzare, insieme a varie organizzazioni culturali, l’evento “Open House”, che ha permesso l’apertura al pubblico, con visita guidata gratuita, di una serie di edifici di rilevante importanza architettonica, tra cui il palazzo aeronautica, sede dello stato maggiore dell’Aeronautica Militare Italiana.
Le guide culturali che hanno partecipato all’evento si sono rese gratuitamente disponibili per l’interesse culturale della collettività, dimostrando di possedere un brillante bagaglio culturale. La reception dell’evento ha reso partecipi il personale in servizio dell’aeronautica militare, il quale ha espletato con professionalità il controllo dei visitatori all’ingresso, sia per la documentazione personale che la prevenzione ad eventuali ordigni esplosivi attraverso l’ausilio di apparati elettronici. Le visite sono state organizzate in gruppi di massimo 30 persone, iniziando il tour all’ingresso principale che si affaccia su viale castro pretorio. L’aeronautica militare nacque il 28 marzo del 1923, istituita con regio decreto, su volontà dell’allora capo del Governo Benito Mussolini che nominò sottosegretario di Stato al Ministero dell’Aeronautica Italo Balbo, il quale viene ricordato attraverso un busto in marmo all’ingresso dell’edificio.
Nello stesso anno della fondazione, per decisione di Balbo, fu nominato l’ingegnere Marini quale responsabile del progetto per la costruzione del palazzo che doveva ospitare il ministero dell’aeronautica militare: unico edificio in cemento armato e realizzato esclusivamente con materiali provenienti dal territorio italiano. Il palazzo presenta alla sua sommità un’aquila in marmo, ove le ali ricordano quelle dell’idrovolante modello S-55 Siai Marchetti, impiegato da Balbo nelle crociere atlantiche. La struttura del palazzo rappresenta l’architettura impiegata nell’era fascista, come è tuttora ben visibile nei quartieri E.U.R. e Flaminio. Nelle pareti dell’ingresso sono riportati i nomi dei circa 8000 caduti dell’Aeronautica Militare dall’inizio dell’impiego dell’aeroplano, ovvero dal 1906 fino ad oggi. La visita turistica ha avuto il suo preambolo attraverso la trasmissione di un breve filmato, che ha sintetizzato i compiti e le attività dell’aeronautica militare, nonché il suo sviluppo tra gli impegni del passato e quelli odierni. A presidiare l’ingresso che porta agli uffici del palazzo è la statua della Madonna di Loreto, la protettrice di tutti gli aviatori. Una delle particolarità salienti del design dell’edificio è che ciascun elemento funge come riferimento al mondo aeronautico: le scalinate riportano “il bastone del comando” che sta a simboleggiare l’importanza del Comandante pilota; le maniglie dei portoni rappresentano un’ immagine stilizzata dell’ala dell’idrovolante SM 55, ecc. Alcune stanze riportano i busti di Francesco Baracca e di Alessandro Guidoni, ove domina il razionalismo, ovvero l’arte in cui ogni elemento gode di un preciso significato, inquadrato in un ambiente sobrio ed open space, a voler significare che bisognava avere una visuale periferica di tutto ciò che accadeva intorno, abbattendo ogni ostacolo con il mondo esterno, immergendosi in un’ottica prettamente aeronautica. La visita ha voluto trasvolare le stanze che hanno segnato la storia delle crociere atlantiche, luoghi dove il maresciallo dell’aria Italo Balbo, insieme ai comandanti degli equipaggi della “centuria alata”, hanno pianificato la condotta delle due crociere atlantiche.
Questi locali presentano sulle pareti le mappe dei cieli solcati dagli apparecchi aerei italiani: America, Europa, Asia, Nord Africa, Australia. Inoltre vengono rappresentati modelli in scala degli aeroplani italiani dal 1910 ad oggi, cimeli personali dei più noti aviatori italiani e alcune fotografie dell’epoca, riportanti le imprese aviatorie del passato, tipo il record di alta velocità con idrovolanti, conquistato dal mar.pil. Francesco Agello, che con i suoi 700 Km/h mantiene il primato di velocità per velivoli a pistone; infine vennero menzionati gli studi nel settore aeronautico che venivano portati avanti per il progresso tecnologico: chiara conferma di una solida “mentalità aeronautica”, dedita ad una visione futurista ed innovativa. Suggestiva è la stanza che fu l’ufficio del maresciallo dell’aria: un locale sobrio, illuminato, con una semplice scrivania. La mostra culturale si è conclusa con uno stand informativo all’ingresso del palazzo, ove gli interessati potevano acquistare gadget dell’Arma azzurra.
Porgo un ringraziamento particolare alle Istituzioni che hanno permesso a molti cittadini di conoscere quella parte di storia a loro ignota e di comprendere le bellezze architettoniche appartenenti ad un determinato periodo storico, che oltre alla tragedia della guerra, ha donato grandi opere all’Italia. Un ringraziamento particolare al personale dell’Aeronautica militare che con umiltà e spirito di abnegazione svolge quotidianamente sia la difesa dello spazio aereo nazionale e il supporto nelle missioni di peacekeeping, sovente con scarse risorse logistiche per la gestione degli apparati di volo che, a differenza di gran parte della componente terrestre, richiede un maggiore onere di spesa.
Viva l’Aeronautica Militare Italiana!



Daniele Peretti
 
  
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