07:07 venerdì 29.03.2024

Racconti

Home   >>  Rubriche - Racconti   >>  Articolo


foto di: Cybernaua
You are not forgotten
Nessuno indietro e nessuno dimenticato: i valori dei soldati nel ricordo di coloro che non ci sono più

15-11-2019 - Nel 2018 intraprendemmo un'altra missione in terra afghana.
Ci recammo, embedded, ad Herat e a Kabul.
Mentre Herat ci dette l'impressione di avere raggiunto qualche successo, almeno nell'osservare un numero inferiore di donne abbigliate in burqa e un numero maggiore di donne con chador, Kabul ci dette un'impressione diversa.
Con un volo in C130 dell’USA Air Force, da Herat, dopo una sosta a Mazar El Sharif per raccogliere un buon numero di militari afghani con loro generali reduci da una celebrazione commemorativa, siamo atterrati al KAIA, l’aeroporto internazionale di Kabul.
Dopo aver trascorso la notte in un residence per ospiti di passaggio al KAIA, la mattina successiva un elicottero Chinook di piccole dimensioni ci condusse al compound del comando, nella Green Zone di Kabul.
La situazione non ci parve quindi migliorata già dal primo impatto. Ricordando che alcuni anni prima il percorso tra l'aeroporto e la green zone avveniva mediante automezzi blindati, con scorta e attraversamento di alcune strade della capitale afghana, per quale motivo nel 2018 il traferimento avveniva in elicottero e con tanto di gap ed elmetto?
Anche la situazione all'interno del compound pareva cambiata: non si poteva circolare se non accompagnati, nonostante il badge appeso al collo.
La visita di 4 giorni a Kabul comunque ci ha dato la possibilità di constatare quantità e qualità del lavoro che i nostri continuano a svolgere in un contesto di 41 Paesi che operano in coalizione.
Tra le varie esperienze che ci lasciarono il segno, rammentiamo l'emozione provata nella mensa americana.
Nello spazio immenso apparecchiato con lunghe tavolate adatte ad accogliere i commensali, ognuno con il prorpio vassoio colmo delle più diverse qualità di cibi, era evidente un tavolino appoggiato ad una colonna, con tovaglia bianca, apparecchiato per una persona. Sulla colonna un grande quadro con la scritta: ''You are not forgotten'' con emblema del POW MIA (Prisoners of war e missing in action).
Ci fu dunque spiegato che il Missing man table (Tavolo dell'uomo disperso, o compagno caduto), è un posto d'onore apparecchiato nelle mense militari delle Forze Armate  americane o durante particolari ricorrenze di servizio.
E' anche un modo per ricordare i caduti durante il ''Giorno dei Veterani'' e nel ''Memporial day'' in commemorazione dei militari uccisi, dispersi in azione o catturati come prigionieri di guerra.
Ed è una tradizione che risale ai tempi della Guerra in Vietnam, a cui ha dato il via per la prima volta l'Associazione dei piloti da combattimento della Valle del Fiume Rosso, che per commemorare le proprie azioni lungo il fiume Rosso vicino ad Hanoi instaurarono il ''Tavolo del ricordo''.
Per noi è stata un momento di commozione nel constatare come i valori dei “fratelli in armi” sono rispettati ed onorati e d'esempio per coloro che si avvicinano alle esperienze militari per scelta di vita e per convinzione.



Maria Clara Mussa
 
  
  Racconti
01-11-2022 - Viaggiare è sempre stato considerato una scuola di vita per le persone che incontriamo, per gli ambienti di culture diverse che veniamo a conoscere,...
14-10-2022 - I nonni, questi cari e preziosi nonni, presenze insostituibili nelle famiglie, si trovano oggi a vivere questi cosiddetti tempi tecnologici che spesso...
09-06-2022 - Amo definire “angeli visibili” tutti gli infermieri, tutti gli operatori sociali di tutti gli ospedali, di tutti i centri di accoglienza, di tutte...
29-07-2021 - Il 27 Luglio scorso è stato il ''giorno del 'compleanno'' della seconda vita del generale Mario Arpino che nel racconto descrive la sua avventura durante...
23-09-2020 - “Io son di parere che l’indolenza da cui naturalmente sono dominati (quali abitanti) sia la vera ragione della miseria in cui si trovano, mentre...
01-03-2020 - Alla veneranda età di 102 anni, il 24 febbraio, se n’è andata Katherine Johnson. Un nome sconosciuto per i più, ma non per coloro che, a partire...