Notizie dal Mondo

Pax trumpiana
‘’La ricostruzione della Gaza Strip, conferma le mire dell’imprenditoriale biondazzone e del suo sodale ministro israeliano Bezabel Smotrich…’’ chiosa il generale Burgio
09-10-2025 - Può piacere o meno, e in una società che coi social dà sempre maggior spazio a odiatori e Macro(sico)n, non deve stupire nulla, neppure che qualcuno non possa apprezzarlo. Ma il processo di pace per Gaza pare abbia avuto sensibile contributo dal biondazzone della Casa Bianca, piuttosto che dalla regatante Flotilla e dalla nostra Crudelia Demon Albanese. Trump non ha certo organizzato il tavolo in seguito a gretinate, aveva la sua strategia e la stava perseguendo da ben prima.
Non sciolgo manco stavolta il peana di vittoria, avendo avuto modo di contare, in quelle terre, più “cessate il fuoco” che anni della mia vita.
E aver maturato il convincimento che a ogni tregua corrisponda violazione di sempre complicata attribuzione a una delle parti.
Del resto mi par di ricordare che era già iniziato lo scambio di ostaggi e detenuti nelle galere d’Israele con arroganti dimostrazioni di forza dei miliziani d’Hamas, salvo poi ad essere stato interrotto.
La pace, laggiù, è fragilissima, come una di quelle piantine che si tenta di far crescere su terreno che proprio non è adatto.
E allora il contadino e la sua famiglia ci mettono tutta la loro cura, idratando non troppo e non poco, garantendo esposizione solare mai eccessiva e adeguata concimazione, e soprattutto stando sempre in campana a percepire ogni sintomo che il virgulto non vada a remengo, per correggere le cure.
Invece qui troppi soggetti hanno tutto l’interesse che la cosa vada in malora.
Hamas che dovrebbe fare “dopo”?
E la Francesca “Crudelia” Albanese?
E il popolo che dal fiume al mare auspica una Free Palestine? Possibile cambi idea nel tempo d’un aperitivo?
Comunque Trump resta l’unico che ha fatto sedere tutti attorno a un tavolo, ottenendo che si provi a parlare di pace.
Con i petrodollari che invece di realizzare grattacieli a Dubai e in Qatar, andranno anche a finanziare la ricostruzione della Gaza Strip, confermando le mire dell’imprenditoriale biondazzone e del suo sodale ministro israeliano Bezabel Smotrich, che di recente se l’è cantata.
Ripeto può non piacere, ma in nome dei massacri di bimbi e innocenti a Gaza, credo tutto possa essere accettato.
O meglio, lo credo logico perché non seguo derive ideologiche e ho imparato che vivere in pace è più comodo che trascorrere un paio d’anni in guerra, ma la mia è visione scollata dalla realtà.
Perché se il tuo problema è avere più posti nei Consigli d’Amministrazione delle partecipate statali, più peso per designare primari ospedalieri, vertici di Uffici Giudiziari-FF.AA.-FF.P., membri del CSM, dirigenti d’Enti pubblici locali, Magnifici Rettori, Alti Commissari per l’acquisito di mascherine farlocche o erogatori di RdC per extracomunitari (e quel che non cito dipende dal fatto che non pretendo d’annoiare con stucchevoli elencazioni), una pace voluta o imposta da Trump non va bene a prescindere.
Come dimenticare che dei leaders europei ha invitato solo la PdC Meloni al suo insediamento, e l’ha pubblicamente più volte elogiata?
Di lui è troppo facile dire che pensi agli interessi degli U.S.A., come se il Papa possa mettere al primo posto gl’interessi di islamici e protestanti, e Macro(sico)n quelli italiani.
Pertanto dopo la ratifica dell’accordo da parte del Parlamento d’Israele, sul quale Biby ha dato assicurazioni, e l’accettazione stupefacente di Hamas di dissolversi nell’acido (problema mitigato da una probabile cospicua compartecipazione agli utili del gasdotto fra Israele e Egitto), si profila l’ultimo scoglio. Crudelia Demon Albanese e Maurizio Landini, accetteranno questa pace e smetteranno di dar fuoco alle polveri?
Ancora non hanno avuto il posto garantito in Parlamento, quello che da che mondo e mondo andava a tutti i sindacalisti d’Italia.
Per cui – e solo fino a un certo punto trattasi di boutade – io da parte loro qualche provocazione a Israele – passando naturalmente per gl’interessi degl’italiani, me l’attendo.
Possono i due infiammatori di piazze d’Italia starsene buoni, svanire “via col vento”, emulando Rossella O’Hara e Bob Dylan, e trovarsi con meno di quello che s’erano prefissi portare a casa?
Tanta rumore per nulla, parafrasando la celebre “Much Ado About Nothing” dell’immortale Shakespeare. Quindi attendiamoci qualche altro devastante sciopero, mentre i gran capi d’Hamas troveranno da gozzovigliare e addolcire l’esilio. Dopo come si son fatti massacrare la loro gente, mi sorge prepotente il dubbio che la loro priorità sia vivere alla grande nei paesi dei petrodollari.
Carmelo Burgio

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