Manifestazioni ed Eventi
Le donne nelle forze armate e in polizia
Durante il convegno Rauti ha detto ’Donne in divisa nelle missioni si stabilità, sono risorsa strategica per la sicurezza’’
18-10-2023 - Anche nel “mestiere delle armi” c’è uno specifico femminile, che facilita la mediazione e il dialogo.
Se ne è palato mercoledì 18 ottobre a Roma nel centro “Esperienza Europa David Sassoli”, durante la conferenza internazionale multilaterale “Le donne nelle forze armate e di polizia: capacità di intermediazione e soluzione diplomatica nelle situazioni di conflitto”, organizzato dall’Istituto diplomatico internazionale con il patrocinio del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
Con gli interventi di Isabella Rauti, sottosegretaria alla Difesa, in rappresentanza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Difesa del Kosovo Ejup Maquedonci e l’europarlamentare Anna Cinzia Bonfrisco.
“La presenza femminile in uniforme è determinante per favorire i processi di resilienza, di costruzione della pace e mantenimento della sicurezza internazionale negli scenari di costruzione post conflict”, ha detto Rauti, portando anche il saluto della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.
Intervenendo sul ruolo delle donne “con le stellette”, Rauti, con delega per la promozione delle politiche di parità di genere e pari opportunità per il dicastero, ha evidenziato che “negli anni si sono delineate con crescente chiarezza ed evidenza le dimensioni che hanno guidato la loro integrazione nell’ambito della Difesa. Dimensioni quantitative ma anche qualitative, che hanno tenuto conto delle buone prassi della parità di genere, dei principi di complementarietà del personale maschile e femminile, ma anche della unicità o esclusività di genere”.
“La parità di genere come principio giuridico consolidato ispira e governa tutta l’organizzazione del Comparto difesa e sicurezza. La dimensione della complementarietà, che valorizza le differenze di genere nella gestione delle risorse umane, è quasi un processo naturale per la Difesa che ha avuto modo di sperimentare, negli ultimi due decenni, la capacità delle squadre miste di creare un valore che non è la somma delle parti maschile e femminile ma una sintesi operativa”.
“La dimensione di specificità, unicità o esclusività di genere - ha evidenziato ancora Rauti - rende la presenza femminile una risorsa strategica nei contesti delle missioni internazionali. Le donne in uniforme offrono un particolare contributo professionale e possono rivelarsi assetti moltiplicatori del fattore di sicurezza e di compatibilità con il territorio e con la popolazione civile, in particolare con l’elemento femminile locale”.
Redazione
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