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Guerra contro Isis in Libya
La preoccupazione dei governi europei per la situazione del terminal petrolifero di Zueitina
10-08-2016 - “I Governi di Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti  esprimono la propria preoccupazione per le notizie di tensioni crescenti vicino al terminal petrolifero di Zueitina, sulla costa centrale libica”.
In un comunicato congiunto gli Stati aderenti alla coalizione in guerra contro l’Isis in Libya esprimono il proprio sostegno agli sforzi del  Governo di Accordo Nazionale (GNA) a contrastare senza l’uso della forza i tentativi di interrompere le esportazioni libiche di energia, e sottolineano che il controllo di tutte le infrastrutture dovrebbe essere trasferito incondizionatamente e senza precondizioni o ritardi alle legittime autorità nazionali così come riconosciuto dalla Risoluzione n. 2259 (2015) del Consiglio di Sicurezza (CdS).
“I Governi fanno appello a tutte le parti affinché si astengano da ostilità e da ogni azione suscettibile di danneggiare o pregiudicare le infrastrutture energetiche libiche - si legge nel comunicato - e ribadiscono il pieno sostegno al Governo di accordo nazionale. Come sottolineato dalla Risoluzione n. 2278 del Consiglio di Sicurezza, le istituzioni finanziarie nazionali libiche e la National Oil Corporation (NOC) devono beneficiare tutto il popolo libico. Il Governo di accordo nazionale deve lavorare con la National Oil Corporation per ristabilire la produzione petrolifera al fine di ricostruire l’economia della Libia. Ristabilire le esportazioni petrolifere è vitale per generare redditi in grado di soddisfare i bisogni essenziali della popolazione libica, compresa l’elettricità, la sanità e le infrastrutture. È nell’interesse di tutti i libici sostenere senza condizioni gli sforzi, condotti dal GNA, per fornire questi servizi chiave alla popolazione libica.
Durante la sua visita a Tripoli, il sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Amendola, ha incontrato: il ministro degli Esteri, Mohammed Taher Siyala; il ministro dell’Interno, Al-Aref Saleh Khodja; il ministro della Pianificazione, Tahir Hadi Jahmi; il ministro della Difesa, Colonnello Al-Mahdi Ibrahim Al-Barghathi; il ministro di Stato al Consiglio Presidenziale, Mohammed al Ammari; il presidente dell'Alto Consiglio di Stato Swehli.
Amendola ha ribadito il sostegno del Governo italiano al Consiglio Presidenziale e al Governo di accordo nazionale libico nel momento in cui le forze ad esso fedeli sono impegnate a sradicare la presenza di Daesh dalla roccaforte di Sirte, avvalendosi dell’apporto dei mirati raid aerei americani.
“L’Italia è convintamente e senza riserve dalla parte delle legittime istituzioni nazionali libiche – ha detto Amendola – e dalla parte del popolo libico che lotta per l’unità del Paese e l’indivisibilità della sua sicurezza e delle sue risorse”.
Amendola ha discusso con i suoi interlocutori sul rafforzamento della collaborazione bilaterale e l’avvio di iniziative concrete di sostegno da parte italiana, a partire dal cruciale settore umanitario e dell’assistenza ai feriti nella lotta contro Daesh. Tra le specifiche iniziative in corso di programmazione, la fornitura di un ospedale da campo di rapido dispiegamento, di cui da parte libica si è sottolineata l’urgente necessità. Altri programmi congiunti riguardano la protezione del patrimonio archeologico e culturale libico.
Sono poi proseguiti i dialoghi sull’assistenza di sicurezza da parte italiana e sulle necessità di formazione da parte delle forze libiche, per le quali Amendola ha ribadito l’impegno italiano a avviare tempestive e mirate iniziative.
www.cybernaua.it/photoreportage/reportage.php?idnews=4298 ''Operazione Coorte'', nostro Reportage del 18 gennaio 2014.
Il sottosegretario ha quindi consultato le controparti sui prossimi appuntamenti internazionali per rafforzare il consenso dei principali partner attorno sul consolidamento del Consiglio Presidenziale, del Governo di accordo nazionale guidato da al Sarraj e di una piena riconciliazione nazionale che includa il cruciale settore della sicurezza del Paese.
E intanto la presenza in Libya di unità delle forze speciali italiane ha trovato una sorta di conferma in un documento citato, ma non pubblicato da Huffington Post, redatto dal Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (Cofs), secondo cui le operazioni in Libia sono "effettuate in applicazione della normativa approvata lo scorso novembre dal parlamento, che consente al presidente del Consiglio di autorizzare missioni all'estero di militari dei nostri corpi d’élite ponendoli sotto la catena di comando dei servizi segreti con tutte le garanzie connesse”, dato che né il IX Reggimento 'Col Moschin' del Gruppo Operativo Incursori del Comsubin, né il XVII Stormo Incursori dell'Aeronautica Militare né il Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri (e le forze di supporto aereo e navale) rispondono alla catena di comando della coalizione dei trenta e più paesi che appoggia il governo del premier Fayez al Sarraj, ma direttamente" al governo Renzi. Gli uomini dell'Esercito sarebbero stati schierati prima a Tripoli per creare un nucleo di sicurezza per gli agenti dell'Aise, i servizi segreti italiani, durante le missioni più delicate. Poi le forze speciali sarebbero passate da Benina, la base aerea del generale Haftar nell'Est del Paese. E infine sono arrivati a Misurata dove pare che i militari britannici avessero chiesto ai libici di poter rimanere soli a lavorare con le brigate di Misurata, assieme agli Americani che da giorni guidano gli attacchi aerei della Us Air Force.
I militari italiani sarebbero presenti a Tripoli, Misurata e Bengasi per attività di formazione dei militari del Governo di Unità nazionale e delle milizie di Misurata.
www.cybernaua.it/news/newsdett.php?idnews=4200
“L'Italia sostiene il Governo di Unità Nazionale guidato dal Primo Ministro Fayez al Serraj e lo incoraggia dalla sua formazione a realizzare le iniziative necessarie per ridare stabilità e pace al popolo libico - ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni - l’Italia apprezza quindi gli sforzi che il Governo di Unità Nazionale e le forze a lui fedeli stanno conducendo per sconfiggere il terrorismo, in particolare l'operazione Bunyan al Marsous per liberare la città di Sirte da Daesh”.
Il sostegno italiano a questa operazione si è concretizzato in forme diverse nel corso degli ultimi mesi, in particolare attraverso importanti operazioni umanitarie per la cura dei combattenti feriti e a beneficio delle strutture sanitarie del Paese.
“In questo contesto l'Italia valuta positivamente le operazioni aeree avviate oggi dagli Stati Uniti su alcuni obiettivi di Daesh a Sirte. Esse avvengono su richiesta del Governo di Unità Nazionale, a sostegno delle forze fedeli al Governo, nel comune obiettivo di contribuire a ristabilire la pace e la sicurezza in Libia”.
Lo scorso mese di Aprile, il magazine Debkafile, espressione dei servizi segreti israeliani, aveva pubblicato una notizia falsa dai contenuti macabri dove si raccontava con dovizia di particolari di una imboscata ad un convoglio di forze speciali italiane e britanniche assieme a truppe libiche che muovevano dalla città di Misurata verso Sirte, roccaforte ancora per poco delle milizie dell’Isis.
L’articolo descriveva la scena di un assalto dei terroristi dell’Isis al convoglio, sostenendo addirittura l’uccisione ed il ferimento di unità militari italiane.
Cogliere le sfumature di una bufala di questo genere non è semplice e, tuttavia, essa può trovare spiegazione nell’appoggio di Israele alle forze del generale Haftar e del governo di Tobruk che si oppone a quello di Tripoli, il solo riconosciuto e sostenuto dalle Nazioni Unite. Non è un mistero che l’opportunità di poter operare liberamente nell’area del Sinai sia uno degli obiettivi del Mossad che, in questa circostanza, a braccetto con l’attuale governo egiziano tra i fautori e sostenitori della regia di Tobruk, ha giocato pesante utilizzando allo scopo il magazine in questione.
E tuttavia, esiste un dialogo in atto tra Tripoli e Tobruk come riferito oggi da Martin Kobler, rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite e capo della Missione ONU in Libia, che dichiara in un tweet “molto incoraggiante l’incontro avvenuto tra la commissione per il Dialogo Politico in Libia ed Agila Saleh, portavoce del Parlamento di Tobruk, assieme ad altri membri dello stesso”.
A pochi giorni dall’inizio dei bombardamenti americani per la riconquista di Sirte, la posizione italiana rimane quella espressa dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti: “Il Governo mantiene aperta una linea di dialogo diretta e assidua sia con la controparte libica sia con gli alleati americani, per verificare lo sviluppo oraesigenze di supporto indiretto."
Ultim'ora :
"Le forze dei rivoluzionari controllano completamente il complesso di Ouagadougou", il quartier generale dell'Isis a Sirte. Lo hanno annunciato nel loro account twitter










Carmela Modica
 
  


 
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