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12-09-2016 - “La Libia sarà un Paese migliore anche grazie all’intervento italiano”, una fonte del Ministero della Difesa non ha dubbi in proposito.
Così, mentre le forze che rispondono al generale Haftar hanno dato scacco in Cirenaica riprendendosi il controllo dei pozzi di petrolio, arriva (ma non a sorpresa) la decisione del Governo Renzi di inviare in Libia, nella città di Misurata, 200 paracadutisti della Folgore assieme ad un centinaio di medici per costruire un ospedale che possa far fronte alle necessità durante quella che si prospetta come la terza guerra civile libica, dalla caduta di Gheddafi nel 2011.
Si tratta della prima missione palese in territorio libico da parte di una nazione occidentale anche se per una missione umanitaria. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ed il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, si rivolgeranno al Parlamento per la richiesta di autorizzazione nella giornata di domani, martedì 13 settembre, e daranno ulteriori chiarimenti sulla situazione in Libia.
"Come governo abbiamo accolto la richiesta del governo di Tripoli appoggiato dall'Onu di inviare un ospedale militare, che ovviamente avrà le sue protezioni", ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
La decisione del governo, che sarà presentata alle Commissioni Esteri e Difesa delle Camere, risponde alle richieste di aiuto dell'esecutivo libico impegnato nella lotta all'Isis.
Intanto, Martin Kobler, rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU e capo della missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia, “preoccupato” per il peggioramento della situazione dopo l’attacco delle truppe di Haftar contro i pozzi petroliferi, ha dichiarato che ciò “si aggiungerà alla divisione e limiterà ulteriormente le esportazioni di petrolio che, invece, appartiene a tutti i libici”. “I conflitti possono essere risolti solo attraverso il dialogo, e non con la violenza - afferma Kobler, mentre sollecita tutte le parti a sedersi insieme perché “una Libia unita ha bisogno di un esercito unito”.
La Libia e l’Italia hanno legami storici che, durante il periodo della colonizzazione nella prima metà del secolo scorso, hanno anche visto nascere il primo nucleo di paracadutisti italiani, gli Ascari del Cielo, tutti di nazionalità libica.
Nel 1940 gli Ascari del cielo fecero parte del I Battaglione paracadutisti libico "Diavoli Neri" del 1º Reggimento paracadutisti "Fanti dell'aria", composto da 430 libici e 50 reclute libiche, che fu trasferito a Derna nel gennaio 1941.
Gli Ascari del cielo non furono utilizzati in combattimento come paracadutisti contro gli Alleati, a differenza dei loro ufficiali e sottufficiali italiani dei "Fanti dell'aria", molti dei quali andarono successivamente nella divisione Folgore.
In Libia, da alcuni giorni, la battaglia per la riconquista di Sirte da parte delle milizie che fanno capo al Governo Libico di Unità Nazionale (GNA) sostenuto dalle nazioni Unite diventa sempre più accesa mentre i terroristi dell’Isis hanno disseminato di mine la città, o quel che di essa ne rimane.
La pacificazione della Libia in un percorso democratico è ancora tutta in salita. L’augurio è che gli sforzi messi in atto dall’Italia possano essere sostenuti con forza dalla volontà del popolo libico dentro una unità purtroppo ancora tutta da costruire.

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