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Difesa: Comitato per diffondere cultura della Difesa
Si parla di ‘’approccio innovativo’’ che permetterà di essere sempre un passo avanti
06-03-2023 - Ottima iniziativa quella del ministro della Difesa Guido Crosetto che dichiara: “Viviamo tempi di rapidi cambiamenti e la Difesa deve essere sempre un passo avanti, anche dal punto di vista culturale e dell’elaborazione del pensiero. Servono approcci innovativi per continuare a essere efficaci nel garantire la sicurezza della Nazione e sono convinto che un dialogo strutturale tra il mondo militare, il sistema universitario, l’industria di settore e l’ambiente dell’informazione sia uno strumento essenziale per conseguire l’obiettivo”. Così nasce il “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa”.
“Le Forze Armate – ha sottolineato Crosetto - sono impiegate per tutelare gli interessi nazionali e il “Sistema Difesa” rappresenta uno strumento di politica estera nonché un formidabile volano di crescita per il Paese. Per questo motivo, in un rinnovato e complesso quadro geopolitico, dovrà cambiare la percezione dello Strumento Militare nazionale rispetto al passato”.
 
Il Comitato, presieduto dal ministro della Difesa, è composto dai seguenti professionisti: Geminello Alvi (economista), Giulio Anselmi (presidente dell’agenzia di stampa “ANSA”), Pietrangelo Buttafuoco (scrittore), Anna Coliva (storica dell’arte), Pier Domenico Garrone (consigliere del Ministro), Michèle Roberta Lavagna (professore ordinario del Politecnico di Milano, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali), Giancarlo Leone (presidente Associazione Produttori Audiovisivi), Angelo Panebianco (editorialista), Vittorio Emanuele Parsi (professore ordinario dell’Università cattolica del Sacro Cuore e Direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni internazionali della medesima Università), Angelo Maria Petroni (segretario generale Aspen Institute), Gianni Riotta (editorialista), Fabio Tamburini (direttore de “Il Sole 24 ore”), Antonio Zoccoli (professore ordinario dell’Università di Bologna, presidente dell’Associazione Big Data), Filippo Maria Grasso (direttore Relazioni Istituzionali di Leonardo), membri indipendenti che hanno accettato di mettere a disposizione del Paese le proprie professionalità in piena autonomia di giudizio.
 
Il “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa” per “avvalersi del contributo della società civile, favorendo uno sguardo aperto che sommi alla capacità di analisi delle strutture militari quello di professionalità d’eccellenza” istituito, dunque, a Roma il 6 marzo scorso, si riunirà presso Palazzo Baracchini e avrà il compito di sviluppare e valorizzare la cultura della Difesa e sarà un luogo di ascolto del “Sistema Difesa” ed elaborerà documenti, direttive, proposte di autoregolazione per supportare una visione innovativa nell’ambito della comunicazione e delle relazioni istituzionali. E in quest’ottica sarà importante anche il ruolo che dovrà svolgere la comunicazione istituzionale “per far conoscere l’entusiasmo, la passione, e la dedizione – in sintesi i valori – che caratterizzano l’agire e l’essere del personale della Difesa”.
 
“Occorre divulgare – ha aggiunto il ministro- che gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore risultano fecondi non solo per la Difesa sotto il duplice profilo dell’operatività dello strumento militare e dello sviluppo industriale, ma anche per il sistema Paese in termini di incremento dei livelli occupazionali, di sviluppo complessivo del sistema industriale, di leadership tecnologica, di incremento della crescita e dunque delle entrate”.
 
Oggi, la sfida si gioca anche sul piano della comunicazione come emerge dal ricorso sempre più frequente a fake news e narrative distorte, a danno delle democrazie.
“Tutelare la correttezza del dibattito pubblico - ha proseguito il ministro -  promuovendo la verità dei fatti e consentendo ai cittadini di accedere a informazioni verificate, è una delle nuove frontiere della difesa della libertà, ed è tanto più importante in un settore delicato come quello militare e di sicurezza. A questo scopo, avvalersi del contributo della società civile, per favorire uno sguardo aperto che sommi alla capacità di analisi delle strutture militari quello di professionalità d’eccellenza, può rivelarsi una carta vincente. Ringrazio davvero di cuore chi ha accettato di mettersi a disposizione del Paese, peraltro gratuitamente e nonostante i numerosi impegni dettati dai rispettivi ruoli di prestigio”. 
 
L’iniziativa ha lo scopo di creare una mutua contaminazione reciprocamente vantaggiosa con il mondo civile, attraverso un sistema dinamico di relazioni con i principali attori istituzionali, con la società e con il mondo del lavoro.
Il Comitato potrà avvalersi infatti di personalità ed organismi del mondo della comunicazione o dei think tank che, di volta in volta, sono chiamati ad esprimere il proprio contributo di pensiero e ai lavori potranno prendere parte, se ritenuto dal presidente, anche il Capo di Gabinetto e il Capo dell’Ufficio Legislativo del ministro della Difesa.
 
Lo scopo sarà anche quello di promuovere a livello nazionale un percorso di comunicazione che valorizzi al massimo le capacità della Difesa. Si tratta di strutture e funzioni, spesso poco note, che la Difesa mette al servizio del Paese: “funzioni industriali”, sia all’interno delle strutture dipendenti dai Comandi logistici di Forza Armata, sia con gli stabilimenti dall’Agenzia industrie difesa; “funzioni sanitarie”, talune delle quali a carattere esclusivo, anche a tutela della disabilità, attraverso le strutture della sanità militare, già protagonista di un formidabile sostegno al Servizio sanitario nazionale in occasione dell’emergenza pandemica; “funzioni formative” attraverso gli Istituti di formazione delle Forze armate, la Scuola di formazione della difesa, i licei militari e l’università della difesa presso il Centro Alti Studi per la Difesa; “funzioni giurisdizionali” mediante le strutture della magistratura militare; “funzioni di ricerca, sviluppo e innovazione” attraverso le strutture preposte del Segretariato generale e dello Stato Maggiore della Difesa;  innumerevoli “funzioni in concorso” svolte dalle Forze Armate nell’ambito della tutela ambientale e a sostegno della Protezione Civile e dell’Amministrazione dell’Interno.



Redazione
 
  


 
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