Recensioni

''Uscire dal labirinto. Ustica dall’A alla Z''
''Una bussola, in forma di Lemmario per aiutare la comprensione dei fatti contro la narrazione dei fattoidi'', dichiara il curatore Gregory Alegi
30-01-2025 - A Dicembre 2024, con il contributo del ministero della cultura, la Casa editrice ‘’LoGisma Editore’’ ha pubblicato ‘’Uscire dal labirinto. Ustica dall’A alla Z’’, a cura del professor Gregory Alegi, con il contributo di numerosi esperti.Nella prefazione, la presidente onoraria dell’AVDAU, (Associazione per la Verità sul Disastro aereo di Ustica), Giuliana Cavazza, esprimendo gratitudine verso gli autori, punta il dito sul tipo di informazione che ancora oggi mistifica i tragici fatti.
Dice Cavazza: ‘’L’informazione sul disastro aereo di Ustica consiste principalmente nella riproposizione ciclica di tesi e testimoni che sono già stati ripetutamente e definitivamente smentiti, ma che continuano a far presa sull’immaginario collettivo, rendendo molto difficile discernere i fatti dalle suggestioni mediatiche e giudiziarie ormai radicate da decenni….’’
‘’Questo libro’’, scrive ancora Cavazza, ‘’nasce come strumento di consultazione destinato a durare ed essere utile per verificare la realtà o la novità delle storie ripetute ad ogni anniversario…’’
‘’Questo libro è una bussola’’, esordisce nelle prime pagine del libo il curatore dell’opera, Gregory Alegi, giornalista, storico, docente di Storia dell’Aeronautica presso l’Accademia Aeronautica, di ‘’Storia degli Stati Uniti’’ presso la LUISS, autore di oltre cinquanta libri dedicati a temi aeronautici e storici, appassionato di temi militari sui quali è spesso chiamato a commentare.
“Una bussola alla funzione della quale oltre all’esistenza del nord, occorre un insieme di fattori che aiutino ad evitare di entrare nella nebbia dei ‘’fattoidi’’ di Ustica, cioè di quei fatti che non esistevano prima di apparire in un giornale e che sono usati per manipolare le emozioni …”
Per meglio gestire la narrazione dei fatti e per compilare il libro-documento di oltre 400 pagine elaborate in forma di ‘’lemmario’’ (gli argomenti esposti in ordine alfabetico), Alegi si è avvalso del contributo di personaggi esperti in discipline tecniche, storiche o giuridiche, numerosi docenti universitari quali Andrea Angiolino, Maurizio Bellacosa, Franco Bonazzi, Antonio Bordoni, Gianandrea Bussi, Eirene Campagna, Jean-Pierre Dubois, Gregorio Equizi, Giampaolo Filiani, Bruno Franchi, Gaspare Galati, Gioia Marotta, Giuseppe Mega, Paolo Mezzanotte, Riccardo Niccoli, Maria Gabriella Pasqualini, Claudio E.A. Pizzi, Francesca Ronchin, Vladimiro Satta, Alberto Trevisan, Leonardo Tricarico, Giulio Cesare Valdonio, Paolo Varriale, Matteo Vecchi.
Abbiamo chiesto ad Alegi come è nata l’idea di formulare un simile documento in forma di ‘’Lemmario’’:
‘’La vicenda di Ustica è molto complicata. Ogni volta che si provava ad andare oltre i luoghi comuni mal ripetuti erano necessarie lunghe ricerche, decine di telefonate e così via. Negli anni sono nati tentativi di FAQ e schede su singoli temi. Due anni, fa l’idea di mettere tutto a sistema, ma coinvolgendo ovunque possibile esperti sulle singole questioni. E’ stato più faticoso che fare tutto da soli, ma credo che il risultato dimostri che ne è valsa la pena.
Di più: alcuni collaboratori hanno giocato ruoli importanti in termini di motivazione ad andare avanti: penso a Franco Bonazzi, Gioia Marotta, Claudio Pizzi. Oltre all’editore Gherardo Lazzeri.
Come riuscire a stimolare i cosiddetti creatori dei fattoidi a leggere ‘’Ustica dalla A alla Z’'?
‘’La scommessa è che ricondurre tutto a dimensioni ragionevoli - da quattro righe a quattro pagine - e scrivere con un taglio neutro, scientifico, da enciclopedia renda il volume utile a tutti, a prescindere da come la pensano.
Anche se ci sono verità scomode, come l’assoluta assenza di manutenzione di Mig-23 in Jugoslavia, il libro resta uno strumento di lavoro’’.
Quanto è stata importante la declassifica dei documenti sulle stragi?
‘’La declassifica dei documenti è stata utile, al tempo stesso, mitizzata.
Utile, perché ci sono indicazioni precise sul contesto del terrorismo palestinese e delle sue minacce all’Italia in quel periodo.
Mitizzate, perché per anni si è voluto tenerle nascoste o far credere che contenessero chissà quali verità nascoste sulla NATO, l’Aeronautica Militare o altro.
Non a caso, i sostenitori della battaglia aerea continuano a chiedere carte che contraddicano i quasi 2 milioni di atti già raccolti. Quanto questo sia plausibile, lo giudicheranno i lettori’’.
Anche Flavia Bartolucci, presidente di AVDAU, nel corso di una conversazione ha ribadito l’importanza di esporre i fatti reali: “Perché sono state inventate scene di fantasia sul disastro di Ustica, attribuendone le cause a fatti inesistenti che hanno fatto presa sull’immaginario di parte dell’opinione pubblica; apprezziamo questo lavoro di Alegi e dei numerosi collaboratori che hanno contribuito a realizzarlo, in nome della verità e in onore delle 81 vittime”.
Gregory Alegi ci ha anche spiegato cosa c’è di nuovo nel libro appena pubblicato che può fare luce in modo esaustivo sul disastro accaduto 45 anni fa.
‘’Come tutti i dizionari storici, anche in questo caso la novità sta soprattutto nel mettere in fila elementi già noti, ma che letti separatamente non erano comprensibili.
Una novità, piccola ma di grande valore morale è l’elenco delle 81 vittime, che corregge gli errori contenuti nell’ordinanza-sentenza del giudice Rosario Priore e copiati, spesso con altri errori, in una serie infinita di libri. C’era persino una vittima che di volta in volta era uomo o donna. La fatica fatta per ricostruire un elenco attendibile è un omaggio alla memoria di queste 81 persone’’.
Nel chiudere la conversazione, viene sottolineato come le nuove generazioni nate dopo il 1980, anno del disastro di Ustica, non sappiano alcunché di quanto accaduto. E sarebbe molto complicato farne una narrazione di facile comprensione.
In aiuto, dunque, ecco quest’ultima pubblicazione che, con l’elenco degli argomenti in ordine alfabetico, può favorire una lettura scorrevole, pragmatica, senza contorni retorici ma basata sui fatti.
Maria Clara Mussa

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