Politica

Calendesercito 2024, Valore e Sacrificio non vanno strumentalizzati
Intervengono il colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d'oro al Valor Militare e il ministro della difesa Crosetto
18-01-2024 - A seguito della pubblicazione su ''La Repubblica'' di questo articolo:“Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943”, cioè prima dell’armistizio, con il fascismo; e anche dopo, poi, con la democrazia.
Il titolo del calendario 2024 dell’Esercito italiano, fortemente promosso dalla sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti (riservista dell’esercito, esponente di Fratelli d’Italia nonché figlia di Pino Rauti, storico leader del neofascismo italiano, per molto tempo vicino all’eversione nera), sembra proprio un altro modo per normalizzare il periodo più buio della storia contemporanea italiana.
Tanto che l’Anpi chiede che il calendario venga ritirato, “anche se ormai purtroppo è già in circolazione": “Prendiamo atto - dichiara il presidente Gianfranco Pagliarulo - che c'è una minoranza filofascista che vuole riscrivere la storia d'Italia".
//www.cybernaua.it/news/newsdett.php?idnews=11396
Il colonnello Gianfranco Paglia, Medaglia d’oro al Valor Militare per i fatti della Somalia nel 1993, e consigliere del ministro della Difesa, dichiara:
“Parlo da ex parlamentare e a volte faccio fatica a comprendere i miei ex colleghi.
Come si fa a criticare un calendario dell’Esercito presentato a settembre ed apprezzato da tutti e che ha, come unico obiettivo, ricordare il Valore ed il Sacrificio di coloro che hanno combattuto per la nostra Patria, ricevendo riconoscimenti prima dell’8 settembre e dopo. Nessuno può vantare il diritto di giudicare i nostri decorati.
Sarebbe stato più dignitoso leggere attentamente le motivazioni di ognuno per capire che di fronte ad un decorato al Valor Militare ci si inchina e lo si rispetta in silenzio. Mi auguro che la politica riesca a comprendere, documentandosi, che non esistono morti, decorati di serie A e di serie B.
Parlo da militare, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare per i fatti del 2 luglio 1993 e chiedo che a nessuno venga concesso di utilizzare strumentalmente l’Esercito e altra Forza Armata con l’auspicio di prendere qualche voto con l’avvicinarsi delle elezioni.
La Difesa non ha mai fatto e mai lo farà distinzione alcuna ed è sempre intervenuta per la salvaguardia e sicurezza del territorio nazionale od estero senza guardare l’appartenenza politica."
Pubblichiamo anche la dichiarazione del ministro della Difesa Guido Crosetto:
In relazione alla notizia apparsa sul sito del quotidiano "La Repubblica", il Ministero della Difesa precisa che il CalendEsercito 2024, il cui tema e titolo sono frutto della scelta editoriale dell’Esercito, non intende affatto “riabilitare il fascismo”, anzi.
Infatti il Calendario si inquadra in una trilogia storica che vuole evidenziare esclusivamente l'impegno e il valore degli italiani e dei nostri militari nella Guerra di Liberazione, nella consapevolezza che, come quelli di allora, anche i soldati di oggi, con il giuramento che prestano, si impegnano a servire il Paese e le sue Istituzioni repubblicane. Moltissimi soldati, sopravvissuti a tre anni di durissima guerra, non ebbero dubbi, dopo l'8 settembre 1943, su quale fosse il loro dovere e quale posizione l'Esercito Italiano dovesse assumere.
Non a caso, tutti i militari presenti nel CalendaEsercito 2024 sono stati scelti perché il loro coraggio è stato d’esempio sia prima dell’Armistizio sia, con uguale impegno e determinazione, durante la Guerra di Liberazione, combattendo nelle fila del Regio Esercito o delle formazioni partigiane, fino all’estremo sacrificio.
Basta leggere le motivazioni di conferimento delle Medaglie d’Oro al Valor Militare.
Il “prima e dopo” l’8 settembre 1943 indica quindi la coerenza e il valore dell’impegno coraggioso di chi scelse di servire la Patria, onorando il giuramento prestato, fino al sacrificio della vita o continuando, a sprezzo del pericolo, a combattere per la rinascita dell’Italia.
Questo è lo spirito del CalendEsercito 2024!
Le polemiche politiche e i pregiudizi ideologici sono estranei alle Forze Armate. Non è un caso che, nel Calendario, chi fu decorato prima dell’Armistizio ricevette un’onorificenza ancora più importante e prestigiosa per quanto fatto dopo l’8 settembre; gli ideali e i valori che li animarono erano gli stessi: quelli del giuramento alla Patria e alle Istituzioni.
Redazione

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