11-09-2009 - L'appello ad una "nuova cooperazione internazionale e a una grande alleanza tra Governi e società civile" per tutelare i diritti fondamentali di donne e bambini, ha concluso la conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, promossa dal ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna e voluta dalla Presidenza italiana del G8.
Una due giorni, il 9 e il 10 settembre scorsi, che ha visto la partecipazione numerosa di donne rappresentanti i propri governi, intervenute per scambiare testimonianze e propositi per combattere la violenza contro donne e bambine.
"La violenza alle donne non ha patria, nè confini..." ha detto Khady Kaita, presidente dell'associazione "La Papalbre", al panel presieduto da Emma Bonino, e le mutilazioni genitali femminili, esperienza da lei vissuta di persona, rappresentano una violenza difficile da immaginare.
La violazione dei diritti fondamentali arresta il processo di crescita delle giovani, delle donne e della società intera.
"Occorre che la politica applichi tolleranza zero", ha ribadito il ministro della famiglia del Burkina Faso, Celine Yoda-KonKobo; "ma le donne non potranno riuscire da sole, occorre la collaborazione completa degli uomini".
E' vero, e alcuni già si stanno muovendo, come ha rappresentato Gianguido Palumbo, portavoce dell'associazione "Maschile plurale" volta a cambiare mentalità e cultura del mondo maschile verso il genere femminile.
Ma le mutilazioni genitali femminili non sono un'invenzione dell'Islam, come spesso si cerca di far pensare, ha detto il dottor Aldo Morrone .
Già nei secoli passati, era una pratica diffusa nei manicomi europei, atta a guarire le isterie, le malinconie e le masturbazioni, considerate vere malattie....e, ora, sempre in Europa, è sconvolgente sapere che la chirurgia estetica si dedica a questa pratica, e ne sta facendo una moda, con il risultato di avere donne che non possono partorire in modo normale, a causa di chelomi, cicatrici permanenti e indurite; fistole vaginali, emorragie e spesso morte sono altre conseguenze della pratica chirurgica..Il diritto fondamentale della propria libertà è anche violato, e in modo diffuso globalmente, con la costrizione alla prostituzione e al traffico di donne.
L'esperienza vissuta da Isoke Aikpitaniji, nigeriana di trent'anni, ha sconvolto la platea.
Trafficanti internazionali l'hanno condotta da Londra a Parigi a Torino per venderla ad altra organizzazione dedita alla prostituzione, da cui è stata sfruttata per tre anni.
La famiglia, con altre 4 sorelle e 4 fratelli, sapeva?
Mah, la famiglie sanno, visto che chiedono e ricevono ogni mese soldi dalla figlia schiava...ma non vogliono sapere. Dal 2006, grazie ad una persona di cuore, la giovane non è più costretta dai suoi aguzzini a prostituirsi, e si dedica a chi, come lei un tempo, è ora vittima della stessa tragedia.
Con la tavola rotonda presieduta da Elisabetta Belloni, direttore generale per la cooperazione allo sviluppo, altri interventi si sono susseguiti, con proposte mirate.
La stessa Belloni, nel commentare il successo dell'incontro, ha sostenuto che ''L'Italia deve fare di più per quanto riguarda l'ammontare complessivo dell'aiuto pubblico. Siamo in un momento di crisi finanziaria, le risorse sono più scarse, per questo dobbiamo puntare sulla qualità dell'impegno pubblico''
Ed anche i mezzi di informazione devono fare la loro parte.
Quindi, dopo la foto di famiglia, la conclusione del G8 Donne è stata la lettura da parte del ministro Mara Carfagna, (il cui cognome in Swahili significa "ce l'ho fatta"), di cui segnaliamo un passaggio basilare :
“Bisogna riconoscere e applicare standard internazionali di tutela nel campo dei diritti economici e sociali, oltre che dei diritti umani” e “ogni governo deve inserire nella propria agenda e normativa la promozione e la protezione dei diritti delle donne e delle bambine secondo un approccio non settoriale, ma trasversale, attribuendo priorità all’educazione per promuovere i diritti umani e l’eguaglianza di genere, specie tra le giovani generazioni”.
L'aula si è svuotata, con lo scorrere di tutte le donne dei vari Paesi nei propri abiti tradizionali, dalle varie fogge e colori, come una arcobaleno che si svolgeva in modo beneaugurante.
Per guardare il video della conferenza:
www.esteri.it/mae/