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foto di: Cybernaua

02-07-2021 - Nella Battaglia del Checkpoint Pasta a Mogadiscio, che vide le truppe italiane attaccate dai ribelli somali, persero la vita tre soldati italiani, Pasquale Baccaro, Andrea Millevoi, Stefano Paolicchi; oltre venti militari rimasero feriti, tra i quali, il più grave, il tenente colonnello Gianfranco Paglia.
Paracadutista della brigata Folgore, la Medaglia d’Oro al Valor Militare Gianfranco Paglia, che subì grave lesione alla colonna vertebrale, è costretto su una sedia a rotelle.
In una intervista rilasciata all’Adnkronos, Paglia ha detto : “Il missile anticarro che colpì il nostro mezzo, la morte di Baccaro, i primi feriti. E' qualcosa che non si può dimenticare, non fummo in grado di riportare a casa tutti quanti”.
Quella battaglia fu la prima dopo la seconda guerra mondiale e Paglia sostiene che “è importante ricordare quello che avvenne il 2 luglio 1993. E' doveroso per chi ha vissuto quell'esperienza, per chi è tornato a casa vivo, per i tre morti Millevoi, Paolicchi e Baccaro”.
Paglia è tuttora operativo nell’Esercito Italiano, è capitano del gruppo paralimpico della Difesa, consigliere ministeriale per le attività sportive del personale militare disabile e nel 2008 è stato anche deputato del Parlamento.
Operativo e resistente come un paracadutista sa essere, è stato presente all’ammaina bandiera in occasione della chiusura della missione ad Herat l’8 giugno scorso, subendo insieme ai 42 giornalisti un viaggio estenuante, reso ancora più gravoso dal diniego al sorvolo dello spazio aereo da parte degli Emirati Arabi.
Paglia non ha fatto un gesto di stanchezza, ma sempre sorridente e disponibile a scambiare qualche parere con noi.
Sull’Afghanistan ha anche sottolineato che non debba esser abbandonato. Già l’aver portato in Italia i circa trecento Afghani che hanno collaborato con il contingente italiano in Afghanistan è un atto significativo.
Il Paese degli aquiloni non dovrà essere lasciato in mano ai terroristi, questo è l’augurio che noi facciamo, sperando che il suggerimento del Ministro Guerini alla Nato ‘’di non dimenticare l’Afghanistan’’ produca qualche sostegno a quel popolo che da quarant’anni soffre in cerca di pace.

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