11:59 venerdì 20.06.2025
Torna la ‘’gabarda’’ all’Aeroporto di Cameri
Cronologia dei due giorni che hanno fatto rivivere la Storia del volo
fotografie di: R. Allesina

14-05-2024 - Quello che si è svolto nei giorni il 9 e 10 maggio può essere considerato a tutti gli effetti come un avvenimento storico che rimarrà nella ultracentenaria storia (1909) dell’aeroporto di Cameri.
In mattinata del 9 maggio, da Pisa è giunto un rarissimo esemplare del monoplano Gabardini o gabarda, protagonista fino alla fine degli anni 20 del secolo scorso della scuola di volo Gabardini.
Costruita presso gli hangar di Cameri, segna l’inizio delle attività di volo nei primi anni 10 del secolo scorso.
E anche l’inizio dell’insediamento dell’industria aeronautica sul sedime aeroportuale, attività industriale che prosegue ancora oggi con la Faco che produce F35.
Al suo ingresso in aeroporto, la gabarda è stata accolta entusiasticamente dal colonello Alessandro Pavesi, comandante di Cameri, conscio del ritorno di un velivolo storico dopo quasi 100 anni, che aveva segnato l’inizio di ciò che oggi è sotto il suo comando.
Nel pomeriggio, il gruppo denominato “I Gabarda” capitanato da Mario Federighi ha provveduto al rimontaggio delle ali e delle cappottature.
Nella giornata del 10 maggio presso l’Hangaretto 1909 si è svolta la conferenza stampa della presentazione del velivolo, con diversi interventi e progetti.
La conferenza è stata aperta dal col. Pavesi che salutando i presenti ha evidenziato l’importanza del ritorno della gabarda come volano per sviluppo di inziative che coinvolgono la valorizzazione storica dell’aeroporto aprendosi facilmente alla società civile non insensibile alle meraviglie che nasconde la nostra storia aeronautica.
Questo ritorno è stato possibile grazie alla passione di due fratelli Mario e Federigo Federighi che con l’ausilio di un folto gruppo (60) ”I Gabarda”, appassionati artigiani dei sogni, ogni fine settimana recuperano, restaurano e conservano velivoli storici come l’attuale special guest.
Mario Federighi infatti, nel suo intervento, ha illustrato la sua filosofia definendola “la follia dei fratelli Federighi” il cui motto è ‘’Cominciare a salvare le cose poi si pensa alla loro valorizzazione’’.
Come questo velivolo sia arrivato ai Gabarda è singolare.
Nel 1930 la scuola Gabardini chiude.
Gianni Caproni, fondatore delle industrie aeronautiche Caproni, acquista questa gabarda con il progetto di creare un museo con i velivoli dei pionieri aeronautici, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale ne impedisce la realizzazione.
Il velivolo viene portato nella sua residenza di Venegono e lì dimenticato.
I ‘’fratelli folli’’ alcuni anni fa rilevano l’archivio di Gianni Caproni da uno dei figli e, guardando ciò che rimane nella proprietà, scoprono la gabarda, nascosta sotto un vecchio porticato. Rilevano anche quella, la trasportano a Pisa nell’hangar G come Gabarda ove inizia la rinascita.
Solitamente, per il restauro prima si studia la documentazione. ma purtroppo l’assoluta mancanza di qualsiasi progetto o disegno ha imposto che venisse creata in itinere arrivando ad oggi completa come la ‘’fenice’’ ed ora a Cameri è protagonista dell’evento.
L’intervento del prof. Ticozzi, preside dell’istituto tecnico OMAR di Novara, in collaborazione con il collega dell’istituto FAUSER, Igino Iuliano, ha illustrato il lavoro che i due istituti stanno svolgendo insieme su una gabarda, ricostruita alla meglio con pezzi non originali. Il progetto prevede di riprodurre fedelmente il velivolo dei fratelli Federighi tramite la scannerizzazione dei vari componenti, per riportare anche il loro esemplare alla forma originale e implementarne la documentazione.
R.Allesina


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