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''Giotto 2009'' con le Forze Armate (Esclusiva)
Teatro operativo per controlli terra/cielo, organizzazione adeguata all'evento
fotografie di: Daniel Papagni

13-07-2009 - L'incontro dei Grandi sulla terra d'Abruzzo è stato un successo politico, nazionale e personale di chi, rischiando di sembrare "matto", aveva proposto di organizzarlo a L'Aquila.
Partire dalla ricostruzione di paesi abruzzesi, ridotti a macerie dalla forza della natura, è stato un gesto significatico. Solidarietà all'Abruzzo, ma anche aiuti materiali, è stato il successo dell'operazione.
Un successo che segna lo storico incontro a cui tutte le forze italiane hanno contribuito.
E così le Forze Armate, con l’operazione militare interforze “Giotto 2009”, in concorso con la Prefettura de L'Aquila,
coordinata e condotta dal Comando della Forza (COMFOR), messa a disposizione dal Ministero della Difesa.
Un dispositivo di sicurezza interforze, costituito da 2500 militari di Esercito, Marina e Aeronautica, articolato su una componente terrestre ed una aerea e al comando del generale pilota Tommaso Ferro.
La postazione era organizzata all'interno della Caserma Rossi, sede del 9° Reggimento Alpini, "Taurinenense" alle porte de L'Aquila, dove abbiamo anche incontrato il comandante del COI, il generale Giuseppe Valotto.
Controllo a 360°, cielo/terra, mediante supporto di sistemi moderni di alta tecnologia: schermi su cui apparivano tutti i movimenti di mezzi e persone.
Grande il contributo dell'11 Reggimento trasmissioni di Civitavecchia, sistemi di trasmissione in grado di funzionare h24, con ridondanza di supporti, per la radiolocalizzazione dei movimenti e per la trasmissione sicura di informazioni e comunicazioni.
Il reggimento è al comando del colonnello Antonello De Sio, che già la redazione aveva incontrato in Libano, ad Hariss, nel marzo scorso.
Messo in azione anche il velivolo "senza pilota", il Predator, radiocomandato dal comando e controllo dell'Aeronautica militare di Amendola.
Il cielo su L'Aquila era "no flight zone", cioè precluso a tutti, tranne ai voli autorizzati, controllati e legati agli spostamenti delle delegazioni o per operazioni di emergenza, quali i voli con elicotteri HH3F in assetto Medevac (Evacuazione medica), da Preturo, o con il C27J, da Pisa, per evacuazioni di persone.
E' stata un'operazione atipica, ci ha detto il generale Ferro, perché molto articolata, con situazioni di coordinamento con attori che hanno procedure di sicurezza differenti.
Per il controllo utile il Predator, usato per ricognizioni a disposizione della Questura de L'Aquila.
E per la sicurezza a terra?
Due Reggimenti di manovra, il 9° Reggimento “Bari” di Trani ed il 1° Reggimento bersaglieri di Cosenza, con il compito di controllare autostrade (li abbiamo visti, su ogni cavalcavia) e zone limitrofe Coppito.
Il compito di monitorare e perlustrare, h24, la zona intorno alla Scuola della Guardia di Finanza, è stato affidato al 1° Bersaglieri, il Reggimento la cui bandiera di guerra quest'anno ha ricevuto la medaglia d'oro, dalle mani del presidente Giorgio Napolitano.
Abbiamo incontrato il comandante, il colonnello Francesco Maria Ceravolo, ed i suoi uomini e donne, ottocento, accampati a Pizzoli.
L'orgoglio di appartenenza è stata la prima cosa che ci ha colpito, con la loro professionalità.
Sulle colline davanti Coppito, ottocento metri in linea d'aria, abbiamo incontrato il comandante del 1° battaglione, colonnello Sciascia, che ci ha spiegato le attività e le motivazioni: perlustrazioni a piedi, in motociclette, in defender, occhi puntati con il visore termico, adatto alla visione notturna, sempre pronti ad informare il comando e la Questura, ma anche ad intervenire, in caso di emergenza.
Un teatro operativo in Patria, ci dice il colonnello Ceravolo, che ha dato modo di mettere a contatto la popolazione con i bersaglieri; ed è stato subito simpatia ed affetto. E stima reciproca, con il sindaco di Pizzoli, che, con un grande senso dello Stato e senza nulla chiedere in cambio, ha messo a disposizione il terreno su cui allestire l'accampamento e l'acqua necessaria.
Forse ha avuto una buona idea il presidente Berlusconi a proporre un nuovo G8 entro l'anno, a L'Aquila, per trattare la questione dei terremoti: l'argomento è di competenza italiana e l'organizzazione è competente e ottimamente funzionante.
Dallo Stato Maggiore Difesa

Il dispositivo di sicurezza interforze è stato costituito da 2500 militari, cui vanno aggiunti 350 alpini che rientrano nell’operazione “Strade Sicure”, articolato sun una componente terrestre ed una aerea.Quella terrestre è stata basata su due reggimenti di manovra, il 9° reggimento “Bari” di Trani ed il 1° reggimento bersaglieri di Cosenza. E’ stata poi schierata una batteria HAWK del 5° reggimento artiglieria contraerei di Rovigo.
Nuclei IEDD (Improvised explosive device disposal) e binomi cinofili dell’Esercito hanno assicurato i controlli per scongiurare l’eventuale presenza d’ordigni esplosivi.
Ciò ha permesso di controllare oltre 180 persone e 71 veicoli, con 1258 pattuglie effettuate per l’occasione.Con oltre 170 sortite e più di 270 ore di volo effettuate, l’Aeronautica Militare ha impiegato velivoli F16, EF2000 e MB339 nonché elicotteri HH3F in configurazione “Slow Mover Interceptor”, mentre un radar Matra ha seguito le tracce di tutto lo spazio aereo sovrastante.
Un assetto UAV (Unmanned air vehicle) ha garantito in tempo reale il monitoraggio delle aree maggiormente sensibili, volando per 64 ore, per un totale di 7 sortite.
Si è trattato del primo impiego sul territorio nazionale del “Predator”, attualmente utilizzato in Afghanistan ed in passato in  Iraq.
I collegamenti e la gestione della rete di comando e controllo tra i diversi assetti schierati e l’integrazione tra tutti gli enti dello Stato interessati all’evento, sono stati assicurati dalla Joint Task Force Comunications and Information System (CIS) con sistemi satellitari, ponti radio ad alta capacità e l’innovativo standard delle trasmissioni Tetra.
Una componente sanitaria polispecialistica, costituita da 73 militari tra medici, infermieri e aiutanti di sanità, allestita all’interno della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito, ha prestato le cure a 126 persone.
Infine, la componente logistica che si è occupata del trasporto delle delegazioni da Roma al nuovo “Aeroporto dei Parchi” di Preturo (AQ) ha impegnato i velivoli delle forze armate (aerei C27J dell’A.M., elicotteri CH47 e NH90 dell’EI, EH101 della MM e HH3F dell’AM) trasportando 474 passeggeri, per oltre 75 ore di volo e 66 sortite; i 41 bus ed i circa 190 autisti militari, impiegati anche su mezzi a noleggio, hanno assicurato i trasferimenti via terra di delegati e giornalisti,  trasportando 3750 persone.
 
Maria Clara Mussa


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