04-09-2011 - Quando lo incontri, voce squillante, sguardo pungente, atteggiamento formale, testa operativa capace di ascoltarti, risponderti e nel contempo organizzare l'impossibile; una macchina di idee per i suoi uomini e per le forze armate: proprio lui, il tenente colonnello Massimiliano Quarto, lanciere della Brigata meccanizzata Aosta.
Inappuntabile, infaticabile, entusiasta di essersi formato per ben tre anni in Inghilterra con i british soldiers, ricevendo un'istruzione self made, rappresentando l'Italia con le stellette in maniera ineccepibile.
E' lui che ci precede in molte delle attività organizzate dal PIO (Public information office al comando del colonnello Angelo Vesto, nella base di Shama).
Arriviamo a Zibiquine, per renderci conto che non si tratta della solita base.
Tutti gli uomini sono in movimento: running, palestra, torneo di palla a volo, pulizia armi, briefing e debriefing sulle attività, manutenzione ordinaria e straordinaria, ammodernamento della struttura nonché costruzione di un nuovo forno per la pizza, costruito da volontari, come volontari i pizzaioli, con cui la stessa sera inauguriamo la pizzeria.
Sembra di essere dentro l'ingranaggio di un orologio, dove tutti si impegnano a far si che esso non si blocchi.
Quarto ci racconta la sua passione per la pallacanestro, maturata sin da bambino in quel di Caserta, sua città di origine, dove la passione del basket supera quella del football.
Ed è così che ci appare, in maglietta e pantaloncini, dove in un paese non lontano dalla base, AlmAchab, ha organizzato una partita con la squadra locale.
Egli è il coach e lo sa fare bene.
Non dà l'idea che sia lì solo per giocare e basta. E' lì per vincere.
Sì, per vincere. Spreme e incita la sua squadra, come farebbe un "mister" alla finale della coppa Italia.
La partita, arbitrata dall'interprete Karim, si svolge sotto gli occhi orgogliosi del comandate di Italbatt2, colonnello Fulvio Poli che, seduto tra le autorità del paese, sindaco e padre Marun, auspica sia.."uno incontro leale che ben consolidi l'amicizia tra Italia e popolo del Libano del sud…"
Risultato: Italia perde, Libano vince e a lui va bene lo stesso; già pensa alla rivincita.
La vera vittoria è nella sconfitta, come afferma Laterguè nel suo libro, Le Centurion.
Si fa sera….egli è già sul posto, per il pattugliamento notturno: sui monti, con visore infrarosso in mano, passo sicuro nella scura notte libanese.
I suoi uomini raccontano che quando si concede un pò di tempo libero lo impiega andandoli a trovare a sorpresa nei vari avamposti.
Sì è lui, Massimiliano Quarto, si chiama Quarto, ma per molti è il numero Uno.