19:56 giovedì 02.05.2024
''Unità nazionale'' e ''Giornata delle Forze armate'' celebrate in piazza
Mille bandierine tricolori ai cittadini convenuti in piazza del Quirinale
fotografie di: Daniel Papagni

05-11-2015 - Le "Forze armate in piazza" hanno incontrato i cittadini, nella giornata del 4 novembre scorso, senza barriere né cordoni di sicurezza: il reparto d’onore interforze, i soldati, i marinai, gli avieri, i carabinieri ed il personale civile della Difesa insieme ai tanti cittadini che, con la loro presenza, hanno testimoniato il legame della società civile con le Forze armate.
Era questo l'intento.
Dopo la cerimonia della deposizione della corona d'alloro al Milite ignoto, all'Altare della Patria, la celebrazione del 4 novembre è proseguita in piazza del Quirinale, dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla ministra della Difesa Roberta Pinotti ed i vertici delle Forze Armate, hanno reso onore ai militari caduti in questi anni di "missioni di pace" abbracciando i loro famigliari ed osservando un minuto di raccoglimento di fronte all’opera loro dedicata “Gli Angeli degli Eroi” realizzata dall’artista Flavio Favelli, muro in cui sono incisi i loro nomi, a memoria del loro sacrificio.
A suggello della forza emotiva dell'evento, il passaggio della Pattuglia acrobatica, Frecce Tricolori, che ha tracciato i colori della bandiera sul tetto del palazzo del Quirinale.
Lagrime e commozione. Possiamo ben dire che la cerimonia ha colpito l'animo di tutti i presenti. Il muro, con i nomi incisi a lettere dorate, ha riflesso i volti commossi e addolorati dei famigliari di chi è stato ricordato e che, in una processione lenta e composta, segnavano con mano ferma il proprio caro caduto, chi in Afghanistan chi in Iraq, chi in Libano o in Kosovo, eroi che hanno dato la vita, per favorire l'avvento di una pace che in tutte le guerre che ancora si combattono sembra non arrivare mai.
"La Repubblica sa di poter fare affidamento sui suoi militari per la propria sicurezza e per sostenere la pace e la giustizia internazionale. ", ha detto il presidente Mattarella.
Nel suo discorso ha ricordato la data del 4 novembre : "…. in cui finalmente si pose termine alla guerra che doveva coronare con Trento e Trieste il sogno risorgimentale dell'unità nazionale. Ricordiamo con rinnovata commozione il sacrificio di tanti giovani chiamati alle armi, le cui vite vennero spezzate nell'immane tragedia e le sofferenze delle popolazioni civili coinvolte negli eventi bellici. In questo lungo percorso le Forze Armate italiane, al servizio del Paese, hanno operato con abnegazione e valore per assicurare il mantenimento della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale, del diritto internazionale. Ne è straordinaria dimostrazione l'impegno che uomini e donne in uniforme profondono nell'assolvimento dei compiti loro assegnati sia nelle delicate operazioni di mantenimento della pace in teatri esteri, sia sul suolo patrio in concorso alle Forze di Polizia ed in soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali. Lo strumento militare nazionale è oggi oggetto di una profonda trasformazione i cui lineamenti sono stati tracciati nel Libro Bianco per la sicurezza e la difesa, per consentire alle Forze Armate di servire meglio il Paese, operando con efficacia ed efficienza in un contesto di rapidi e continui mutamenti che coinvolgono l'intero scenario internazionale. L'obiettivo è quello di conferire il massimo impulso allo sviluppo delle capacità operative e delle componenti umane e tecniche."
Non è mancato un momento di tensione, dovuto allo sfogo spontaneo di un giovane, fratello di uno dei tre militari del 66° Fanteria "Trieste", morti annegati a causa del ribaltamento di un Lince in un torrente, a Shindand, Afghanistan.
www.cybernaua.it/photoreportage/reportage.php?idnews=4850
Alla cerimonia è stata notata l'assenza della mamma di David Tobini, Annarita Lo Mastro, in contrasto con le procedure di riconoscimento del valore del figlio deceduto a Bala Murgab, il 25 luglio 2011 e che una volta di più ha sottolineato. "…….la superficialità di coloro che operano anche nelle cerimonie di commemorazione, mio figlio si chiama David, non Davide, come è stato scritto sul muro Gli Angeli degli Eroi".
Maria Clara Mussa


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