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Arkos fa centro in Kosovo
Inaugurato a Drenas (Pristina) il nuovo stabilimento della R.I. SpA di Trepuzzi (Lecce)
fotografie di: cortesia Luca Coculo

09-11-2015 - Una giornata, il 16 settembre scorso, densa di emozioni e di progetti, all'insegna della volontà di intraprendere strade nuove, di avviare imprese in terre nuove, di offrire nuove opportunità ad una popolazione che esce da scontri etnici e religiosi non del tutto ancora sopiti e di dimostrare che la cooperazione tra Paesi si può realizzare.
E' stato un insieme di questi valori l'inaugurazione a Pristina, Kosovo, di "Arkos", il nuovo stabilimento della R.I. SpA di Trepuzzi (Lecce), il cui presidente Salvatore Tafuro, insieme ai suoi figli ed accompagnato da tutta la famiglia e dagli amici più cari, ha esordito ringraziando il popolo kosovaro e le autorità presenti alla cerimonia.
Il Kosovo è un Paese che Tafuro ha visto nascere sin dal 1999.
"Perché questa iniziativa? La nostra società operava a Valona durante i mesi tragici da marzo a maggio del 1999, quando conoscemmo kosovari profughi in Albania. Con i quali, poi rientrati essi nella propria terra, abbiamo intrapreso un rapporto forte ed affettuoso, insieme ai soldati del contingente italiano ed a KFOR."
Così è nato il "sistema Italia", in sostegno alle esigenze kosovare, con la collaborazione operativa dell'azienda dei Tafuro con le Forze Armate.
In Kosovo, la R.I. ha costruito il "Villaggio Italia", ha collaborato alla creazione di "Film City", tuttora attivi.
Ed ora, ha aperto uno stabilimento nel comune di Drenas, vicino a Pristina, la "ArKos Modular Buildings", con un team di esperti e ricercatori dedicati ai sistemi innovativi nel campo degli shelter e delle abitazioni modulari e prefabbricate, sia per il settore militare sia per quello civile.
All'inaugurazione erano presenti la ministra dell'Industria e Commercio Hykmete Bajrami, l'ambasciatore italiano in Kosovo, Andreas Ferrarese, il sindaco di Drenas, Nexhat Demaku, e Luca Martuscelli, responsabile dei progetti infrastrutturali Simest SpA, socio italiano di Arkos ed ospiti d'onore: il comandante di Kfor, generale Guglielmo Miglietta ed il Defence Attaché, colonnello Franco Galletti con sede a Skopje, Macedonia.
Il giovane sindaco di Drenas ha espresso soddisfazione per l'iniziativa: "Il Parco industriale di Drenas, che dal 2009 con difficoltà e dubbi abbiamo incominciato a creare per avviare collaborazione con investitori internazionali, ospita adesso quarantuno imprese, tra cui Arkos, il cui presidente oggi ringrazio. E' una sfida continua, ma è una strada che non dobbiamo abbandonare".
Anche la ministra Bajrami ha espresso la propria ammirazione per l'iniziativa.
"Il progetto nasce grazie a Tafuro, con l'appoggio delle istituzioni kososvare. Ringrazio, anche a nome del governo del Kosovo, il popolo italiano per la nascita di questo Stato in cui gli investimenti sono molto importanti. L'assunzione di operai locali aiuta molte famiglie e siamo consapevoli che la collaborazione tra settore privato ed istituzioni pubbliche è molto importante; e le misure fiscali intraprese saranno di sostegno alle iniziative".
L'ambasciatore italiano ha sottolineato come i rapporti tra Italia e Kosovo siano ottimi:
"I rapporti economici sono buoni, ma non ancora a livello di quelli politici."
E, rivolgendosi ai rappresentanti kososvari: "Avete combattuto una guerra dura, con eroi che hanno dato la vita per la conquista dell'indipendenza; ora occorre conquistare la libertà dalla povertà, con lavoratori coesi e amministratori pubblici onesti".
"L'Arkos è una realtà importante, ha detto Martuscelli, che rappresenta una volontà di lavorare e pensare al futuro. Ed in un momento come questo, in cui l'attuale situazione di crisi delle Piccole e Medie Imprese preoccupa il mondo del lavoro, è motivo d'orgoglio assistere all'iniziativa di R.I.-Arkos, a cui auguro buon lavoro."
Dopo gli auguri degli ospiti e con l'affetto di amici e famigliari, Salvatore Tafuro ha voluto abbracciare i suoi quattro figli, esprimendo con loro un concetto appreso dal padre:
"Noi siamo le cinque dita di una mano. Separati non siamo nessuno, insieme siamo la forza".
Maria Clara Mussa


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