11-11-2015 - E' il 2 novembre.
Parto da Roma per recarmi a Siena dove assisterò ad una parte dell'esercitazione ''Mangusta 2015'', l'evento più grande a parti contrapposte svolto quest'anno su territorio italiano, collegato con la TRIDENT JUNCTURE 2015, nella quale è impegnato un Reggimento paracadutisti e segue le esercitazioni TUSCAN EXPRESS e SWIFT RESPONSE.
Circa mille paracadutisti della brigata Folgore, insieme a 120 paracadutisti americani.
Tale esercitazione ha lo scopo sia di testare le procedure d'impiego della brigata Folgore, sia di monitorare l'interoperabilità di tutte le unità schierate.
Arrivato nella caserma Bandini, incontro il colonnello Michele Lo Monaco che ci conduce in una sala della caserma per illustrarci l'esercitazione Mangusta, come si articola e che porzione di territorio interessa: "L'attività, improntata al massimo realismo e condotta senza soluzione di continuità, si svolge senza uno schema predefinito, ma in base alle decisioni assunte sul campo dai comandanti delle unità".
Nello specifico, il colonnello Lo Monaco ci illustra cosa andremo a vedere, cioè lo smantellamento di un deposito munizioni individuato in un bosco delle colline toscane.
Per prima cosa ci mostrano la tenda adibita a comando radio, una delle parti più importanti: è tramite la comunicazione che le varie squadre dispiegate sul territorio riescono ad avere una panoramica chiara e precisa di cosa sta avvenendo sul territorio e quindi riescono a coordinarsi per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Da qui, con l'ausilio di un veicolo multiruolo (VM) veniamo accompagnati nel bosco, dove la squadra che dovrà assaltare il deposito munizione è in attesa dell'oscurità per sferrare il suo attacco.
Da sei giorni pattugliano il bosco attenti ai movimenti della squadra avversaria.
Non seguiremo l'avanzata della squadra, perché veniamo di nuovo trasferiti, questa volta nell'accampamento che subirà l'attacco. Pattugliato da sette uomini che dovranno resistere il più possibile.
Aspettiamo la sera, l'aria è fredda e umida, la tensione sale quando dal bosco iniziano a sentirsi i primi passi della squadra attaccante.
Tesi, i soldati in difesa attendono l'inizio dell'assalto, tengono le proprie posizioni, illuminando ogni tanto con una piccola torcia il bosco, per cercare di individuare gli attaccanti.
Si sente un elicottero in lontananza, ma non troppo; l'attacco è cominciato dall'aria e di li a poco arriverà la squadra di terra. Il rumore dei colpi rompe la tranquillità serale per lasciare il posto agli ordini urlati dai due caposquadra.
Ora c'è solo il suono dei fucili, delle urla e dei sensori che i militari hanno sull'elmo e sulla mimetica, i quali servono a far capire agli osservatori chi è stato colpito e chi no.
In circa cinque minuti l'attacco è finito e il deposito munizioni è stato distrutto come da programma.
Rientriamo al campo base per passare una notte in tenda prima dell'incontro con il generale Giovanni Maria Iannucci, comandante della brigata paracadutisti Folgore che avverrà l'indomani.