29-02-2016 - Secondo quanto riportato da alcune fonti, alcuni giorni or sono i miliziani di al-Shabab legati ad al-Qaeda hanno fatto irruzione in un hotel in centro a Mogadiscio.
Anche se rigide misure di sicurezza erano state attivate, hanno compiuto una strage, uccidendo 14 persone.
Lo hanno riferito gli stessi miliziani all'emittente Bbc, spiegando che l'hotel Somali Youth League (Syl) è ora "sotto il controllo" degli al-Shabab. L'attacco sarebbe  iniziato "con un attentato suicida".
Un attentato che rende lunga la lista, dopo quello di fine gennaio, compiuto da quattro jihadisti con due autobombe che ha provocato l’uccisione di 20 persone.
E non solo a Mogadishu; anche a Baidoa, a 245 chilometri a nordovest della capitale, un attacco di un gruppo di islamisti ha ucciso almeno 30 persone, colpendo una zona molto frequentata ed un ristorante.
Il Paese, in attesa delle prossime elezioni nell’estate 2016, è ancora in evidente stato di guerra civile, in cui bande e clan si contrappongono per imporre il proprio sistema di dominio nel territorio.
Nel frattempo, Mogadishu continua l’opera di collaborazione con il governo somalo, da parte della missione EUTMSomalia.
L’attività della missione, attualmente sotto il comando del generale Antonio Maggi, non è solo legata all’addestramento delle forze di sicurezza somale, per l’avvio di un organismo ben attrezzato e pronto a difendere in modo autonomo il proprio Paese.
Vi è anche un ruolo di assistenza alla popolazione, in relazione ai problemi di carattere sanitario.
Ne abbiamo parlato con il dottor Racic, medico serbo, che, insieme ai suoi assistenti Stosic e Pavicevic, lavora all’interno della missione, in una struttura attrezzata di ogni strumento adeguato per la lotta alle malattie tropicali e per interventi di emergenza, fratture, ferite, atto alla stabilizzazione dei malati preparandoli all’eventuale trasporto. E’ il Rol1. Gli operatori provengono da Belgrado, capitale della Serbia, dove oltre allo studio e al conseguimento della laurea, hanno effettuato esperienze e specializzazione nell’ospedale del ministero della Difesa serba.
Il Rol1 è nato nel 2015 con l’inizio della missine in Uganda.
Ma nella missione europea opera anche il Rol2, che a tutti gli effetti è un luogo sanitario operativo, dall’analisi clinica, chimica all’intervento chirurgico, sino alla degenza in camera attrezzata con gli strumenti di controllo intensivo, in attesa di poter caricare l’assistito sul volo che lo porterà a Nairobi, nell’ospedale civile cui sarà sottoposto alle cure adeguate.
Un’organizzazione gestita da una compagnia privata inglese, la “Medical Support Solution Linted”, con il contributo dell’Unione Europea, il cui personale è addestrato ad esplicare ogni tipo di intervento, dall’esame microscopico alla sala chirurgica, al reparto assistenza intensiva e con la scorta di sangue 0 Rh negativo, adeguato per tutti coloro che necessitano di trasfusione.
L’ambiente è mantenuto sterile quotidianamente, per renderlo utilizzabile in ogni momento in cui accada un intervento d’emergenza.
Perché raccontiamo di tali organizzazioni in terra somala?
A fronte di chi distrugge, altri operano per ricostruire
Attività che si contrastano… chi avrà la superiorità?