01-11-2016 - Sono arrivati da tutta Italia a rendere omaggio a quei valorosi 5mila che tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 combatterono la battaglia di El Alamein, di cui quest'anno si è celebrato il 74esimo anniversario e dei quali sopravvissero in poco più di trecento.
Alla caserma "Gamerra" di Pisa si è svolta la cerimonia, alla presenza del comandante delle Forze Operative Nord, generale di Corpo D’Armata Bruno Stano, del comandante della Divisione Friuli, generale di Divisione Carlo Lamanna e del comandante della Brigata paracadutisti Folgore, generale di Brigata Roberto Vannacci, 
La battaglia, come si ricorderà, vide protagonisti proprio i paracadutisti della “Folgore” che, accerchiati, con poche munizioni e un armamento insufficiente, stremati da caldo e privazioni, diedero una straordinaria prova di valore.
Sottoposti per giorni a durissimi, quasi ininterrotti bombardamenti, i militari italiani respinsero più e più volte gli attacchi di forze numericamente superiori e meglio armate, dando una prova di valore che fu riconosciuta anche dal nemico di allora e sopravvive ancora nei nostri ricordi.
La celebrazione ricorda i “Leoni” della “Folgore” e testimonia le qualità del paracadutista italiano: onore, sacrificio, lealtà, dedizione, generosità: valori che hanno reso grande il nostro Paese nel mondo.
"Siamo una Folgore proiettata al futuro - ha detto il generale Vannacci - oggi come nel 1936, quando i primi paracadutisti si lanciarono dal cielo e sembrava una cosa fuori dal mondo. Una Folgore 3.0? Anche 4.0 o 5.0".
Alla cerimonia erano presenti anche i cinque reduci ancora in vita di quella storica battaglia, in testa a tutti Santo Pelliccia, che con la sua uniforme dell'epoca ha lasciato il suo posto in tribuna e ha raggiunto il centro del piazzale, dove, mano alla fronte, ha voluto rendere omaggio alla bandiera di guerra, mentre tutti cantavano l'inno di Mameli e gridavano a gran voce "Folgore, Folgore, Folgore!".
E, in prima fila, anche Annarita Lo Mastro, la mamma di David Tobini, morto in Afghanistan, a Bala Mourghab, il 25 luglio 2011.
Ha donato un figlio alla Patria e col suo basco in testa ha voluto rendergli omaggio con gli occhi puntati al cielo, mentre guardava sfilare l'altro figlio, Giorgio, anche lui nelle fila della grande Brigata.  
E poi tra le autorità i generali dell'Esercito Marco Bertolini, Massimo Mingiardi e il generale dell'Aeronautica Achille Cazzaniga, comandante della 46esima Brigata aerea di Pisa, oltre a tante altre personalità civili e militari.  
Dopo la cerimonia ha avuto luogo il tradizionale lancio dei paracadutisti nel piazzale della caserma, effettuato con la tecnica della caduta libera. Dopo la celebrazione è stato possibile visitare il museo delle Aviotruppe, alcuni mezzi e materiali in uso ai reparti della Brigata paracadutisti e degli stands espositivi delle aziende, tradizionalmente vicine alla “Folgore”, 
Tra tutte spiccava la Aerosekur, che per la Folgore produce i paracadute, i giubbotti antiproiettile e le tute da combattimento. "Purtroppo - ha detto il presidente dell'azienda che ha sede ad Aprilia, Silvio Rossignoli - i fondi a disposizione sono sempre meno. Ma anche laddove ci sia da riparare un paracadute noi interveniamo con il rammendo. Certo è che alla Folgore servirebbero nuovi paracaduti. Pensate che quello che abbiamo fornito alla sonda atterrata su Marte nel corso della missione Exomars, ha resistito all'impatto". Segno che l'eccellenza italiana c'è. E si vede.