12:06 sabato 27.07.2024
El-Alamein, commemorata a Nemi (Roma)
Celebrato l'80° anniversario della battaglia in cui caddero i paracadutisti della Folgore, dalla sezione Colline Romane dell'ANPd'I
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19-10-2022 - Si avvicina la data che ogni anno viene onorata con celebrazioni in ogni parte d’Italia memore dell’atto eroico compiuto ad El Alamein, nella battaglia avvenuta tra il 23 ottobre ed il 3 novembre del 1942, in cui caddero cinquemila nostri giovani connazionali, gli ultimi a cedere, i paracadutisti della Folgore.
E, come ogni anno, l’ANPd’I (Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia), sezione Colline Romane, il 16 ottobre scorso, ha organizzato una commemorazione delle vittime dei caduti della Folgore di El Alamein, con una cerimonia celebrata presso la stele di via Nemorense, a Nemi (Roma) inaugurata nell'ottobre del 2020.
Insieme ai responsabili della sezione e dell’ANPd’I nazionale, era una rappresentanza del 9° reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”, molte associazioni da varie parti di Roma e provincia e dal centro Italia.
Hanno presenziato alla cerimonia anche il consigliere comunale di Genzano Rosario Neglia, l'ex vice sindaco di Ciampino Ivan Boccali, anch’egli paracadutista della Folgore e la vice sindaco di Marino Sabrina Minucci, il vice sindaco di Ariccia, Giorgio Leopardi e il fotoreporter di Cybernaua, Daniel Papagni, anch'egli schierato con il basco amaranto.
L’emozione della cerimonia per l’ottantesimo anniversario della battaglia di El Alamein è stata condivisa con alcuni famigliari di Silvio Baglioni, paracadutista incursore della brigata Folgore caduto in un tragico incidente nel 2013, a cui la sezione Colline Romane è dedicata.
Sul piazzale in cui è la stele, allineati e schierati con il basco amaranto, i partecipanti hanno onorato la cerimonia con l’alza bandiera, la deposizione di una corona d’alloro e un minuto di silenzio.
Quindi, la lettura della preghiera del paracadutista e del reggimento d’assalto Col Moschin. Infine, un intervento del presidente della sezione Colline Roma, Gilberto Montebello che ha ricordato i ragazzi della Folgore, riconosciuti oggi come i ‘’leoni di El Alamein’’.
Parole dense di valori, gli stessi valori in cui credevano i giovani caduti sotto la forza preponderante degli inglesi.
Abbarbicati al margine della depressione di El Qattara, avevano di fronte il 13° corpo d’armata che, secondo la versione inglese, doveva impegnarsi solo per dare vita a un falso scopo, mentre in realtà dovette combattere una delle più dure e logoranti battaglie locali di sfondamento dell’intero fronte. Gli uomini della Folgore resistettero per 13 giorni senza cedere un metro. Alla resa ebbero l’onore delle armi e il nome della loro divisione restò da allora leggendario.
La BBC inglese l’11 novembre, a battaglia conclusa, commentò: “i resti della divisione Folgore hanno resistito oltre ogni limite delle possibilità umane”. Il primo ministro inglese Winston Churchill, all’indomani della battaglia, disse: “dobbiamo inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore”.
Un sacrificio ben sintetizzato dalle parole della Medaglia d’Oro, Ten. Col. Alberto Bechi Luserna: “Fra sabbie non più deserte sono qui di presidio per l’eternità i ragazzi della Folgore, fior fiore di un popolo e di un esercito in armi. Caduti per un’idea, senza rimpianti, onorati dal ricordo dello stesso nemico”. Parole scolpite nel marmo del sacrario eretto ad El Alamein.
A conclusione della cerimonia, toccante e apprezzata dai partecipanti, un incontro conviviale, a termine del quale il presidente Montebello ha consegnato stemmi e gagliardetti della sezione Colline Romane.
E due interessanti piccoli libri in cui vengono sottolineati i valori del paracadutista, la storia degli stemmi, il motivo della stele a Nemi e un po' di storia della Folgore con cenni alla battaglia di El Alamein, con la prefazione del noto professor Augusto Sinagra.
Maria Clara Mussa


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