01:45 giovedì 30.03.2023
A Roma per i diritti delle donne afghane
Manifestazione in piazza SS Apostoli contro le pesanti restrizioni del governo talebano che stanno proibendo alle donne di vivere
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30-01-2023 - Sabato, 28 gennaio scorso, in piazza SS Apostoli a Roma, si è riunita la comunità afghana insieme a cittadini e a rappresentanti dell’ambasciata della Repubblica Islamica di Afghanistan in Italia, per illustrare alla società civile la grave situazione in cui si trovano le ragazze e le donne afghane a causa delle violenti restrizioni da parte del governo talebano, instauratosi nell’agosto del 2021 allorché la coalizione internazionale, la NATO, hanno abbandonato il Paese dopo venti anni di “missione di pace”.
L’Afghanistan sta soffrendo la più grave crisi umanitaria di sempre, con carestie e malattie per tutta la popolazione e con divieti a vivere rivolti a ragazze e donne: proibito uscire da sole, proibito andare a scuola, proibito frequentare l’Università, proibito ridere, proibito cantare…
Ne hanno parlato in modo chiaro alcune ragazze afghane che ora vivono in Italia, intervenute alla manifestazione; e ne hanno parlato anche uomini afghani, rifugiati ora in Italia, insieme ad amici italiani ed amiche che hanno apertamente dichiarato il proprio appoggio a far sì che l’opinione pubblica si renda contro che in questo momento non c’è solo la guerra in Ucraina a dovere tenere alta l’attenzione dei popoli.
Dopo l’esecuzione dell’inno afghano, si sono alternati a parlare ragazze e responsabili della Comunità afghana e il rappresentante dell’ambasciata afghana a Roma.
//www.cybernaua.it/video/video.php?idvideo=258
“In nome di Dio che ha creato tutti liberi”, ha iniziato così il proprio intervento Rabia Alizada, proseguendo poi: “Innanzitutto, vorrei ringraziare tutti voi per essere in sincronia con noi ad alzare la voce della richiesta di giustizia delle ragazze afghane al mondo. Come tutti sappiamo le ragazze e le donne compongono la società, sono la metà della società; ma purtroppo in Afghanistan i diritti non vengono considerati e le donne stanno svanendo dalle pagine del tempo.
Chi sono le ragazze e le donne?
Le ragazze e le donne sono i futuri dottori, insegnanti, leader, dirigenti politici, ministri e capi di domani.
In Afghanistan, con i suoi 5000 anni di storia, le ragazze non hanno il diritto di frequentare scuole e università.
Nel Corano islamico e giuridico, non c'è alcuna indicazione di bandire le ragazze dalle scuole e dalle università.
L'Afghanistan è un paese incomparabile con gli altri Paesi.
Mentre in altri Paesi, le ragazze godono del diritto di andare a scuola, all'università, di viaggiare da sole e persino di viaggiare verso altri pianeti, purtroppo in Afghanistan le ragazze non possono lasciare le proprie case.
Spero che un giorno l'Afghanistan possa essere libero, e che tutte le ragazze possano studiare, lavorare e realizzare tutti i propri desideri.
E vorrei ringraziare la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto e aiutato ad arrivare qui oggi”.
E non solo Rabia ha elencato i soprusi a cui devono sottostare le ragazze in Afghanistan.
Anche il presidente dell’Associazione UNIRE, ha espresso il proprio dolore per la situazione che incombe nel Paese, sottolineando anche come i giornalisti non tengano in contro i gravi problemi che sovrastano l’Afghanistan sotto il governo attuale dei Talebani.
Anche il presidente della Comunità Afghana ha espresso parole di condanna per quanto sta accadendo contro le sorelle afghane. Molte donne italiane, presenti alla manifestazione, hanno dichiarato la propria solidarietà alle donne afghane.
Sotto gli occhi attenti della Polizia e della Digos, la manifestazione si è svolta in modo tranquillo, risvegliando la curiosità dei cittadini e dei turisti che transitavano, a cui signore afghane mostravano le locandine con volti di ragazze che chiedono di poter studiare.
Maria Clara Mussa


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