24-06-2009 - L’Aeroporto di Gjacova in Kosovo è tutto italiano, studiato, deciso, costruito in poco più di un mese, nel 1999 e gestito dall’Aeronautica Militare Italiana.
A.M.I.Ko, (Aeronautica Militare In Kosovo), con una pista di 1800 metri, in grado di accogliere qualsiasi volo.
Il comandante, colonnello pilota Giambattista De Giuli, che al suo fianco ha il colonnello Terpin, prossimo comandante di A.M.I.Ko, ne illustra brevemente le caratteristiche, descrivendo le componenti che rendono la base operativa e nello stesso tempo confortevole, per chi ci deve vivere operando nella quotidianità.
Dalla torre di controllo, in struttura mobile, al servizio smistamento bagagli e persone; dall’ufficio meteorologico, in grado di operare autonomamente, alla mensa, che sperimentiamo ospiti del comandante; dall’assistenza medica con operatori dedicati alla cura e alla prevenzione anche di pazienti civili locali, nonché pronti alle operazioni di Medevac,(Evacuazione medica) con l’elicottero AB205, attrezzato di tutti gli strumenti necessari; dalle strutture per il tempo libero, all’organizzazione dell’attività di antincendio, con la squadra antincendio Task Force Air, di cui assistiamo ad una interessante dimostrazione dell’uso delle macchine e degli strumenti adeguati a soccorrere in tempo brevissimo eventuali aeromobili in emergenza.
Incontriamo il comandante del Raggruppamento “Ercole”, appassionato pilota di elicottero del 34° Gruppo Squadroni Aviazione Esercito “Toro”, a Venaria (To). E’ il tenente colonnello Alberto Scafella, che ci conduce all’Hangar delle “sue creature” per assistere ad un volo di prova, dopo le “cento ore”, cioè dopo la completa manutenzione del mezzo, che ogni cento ore di uso, deve essere effettuata dal reparto.
Vivono ed operano nella base A.M.I.Ko anche i bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani, nel Raggruppamento NATO, Task Force di nome “Aquila”, che ci conducono nel loro normale servizio di perlustrazione al confine con l’Albania, a Cafa Morina, ma nell’interno dei boschi. Tale attività, svolta a sostegno del costante impegno della KP (Polizia Kosovara) ha uno scopo deterrente, verso eventuali passaggi clandestini, lungo i sentieri che si snodano tra castagni, querce ed alberi selvatici di frutta, accarezzati dalla fresca aria proveniente dalle montagne circostanti.
Ragazzi della task Force“Aquila”, del 5° reggimento Aosta, con sede a Messina, che operano nel Villaggio Italia, ci hanno poi condotto in una perlustrazione notturna, attraverso i boschi che circondano il Patriarcato di Peja, in cui vive un gruppo di sorelle che accudiscono la struttura ricca di arte e cultura.
Osserviamo l’attività notturna dei soldati: strumenti adeguati quali visore notturno, a raggi infrarossi, visore termico, addestramento a comunicare tra loro con gesti e codici in modo silenzioso ed efficace.
La serata conclude una giornata intensa e ricca di esperienza ed emozione, che ci tocca non solo come giornalisti.
Il valore umano è il comune denominatore. E ne parleremo ancora.