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Specie protette e mercato illecito
Attività CITES 2010, Corpo Forestale, Interpol e WWF uniti per il rispetto della Convenzione di Washington
fotografie di: G.Scotton

02-02-2011 - Roma, 1 febbraio 2010 - Oltre il 90% in più di sequestri di esemplari di specie protette animali e vegetali per un valore complessivo di 2 milioni e 950mila euro. A tanto ammonta il risultato conseguito nel corso del 2010.dal Servizio CITES del Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione con Interpol e WWF, che coordina e mette in opera le attività investigative per il rispetto della Convenzione di Washington.
Questo il risultato degli sforzi delle unità specializzate dei Forestali presentato ieri nella conferenza stampa organizzata nella sede romana della CFS sulle attività CITES 2010 a cui hanno partecipato, tra gli altri, il capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone; il responsabile della direzione Protezione Natura del ministero dell'Ambiente, Renato Grimaldi, il presidente onorario del WWF Italia, Fulco Pratesi e il responsabile del Servizio Cites, Ciro Lungo.
Circa 1.500 gli accertamenti effettuati su territorio nazionale, di cui più di 39mila in ambito doganale. Le regioni italiane più colpite dai controlli sono la Toscana con 12.822 e la Lombardia con 7.361, entrambe legate ad un tessuto imprenditoriale molto importante nel settore manifatturiero della lavorazione di pellami per abbigliamento, calzature, borse, cinture e di altri numerosi articoli realizzati con pelli, pellicce, lana di animali, in aggiunta all’indotto che produce mobilio e forniture di pavimentazioni realizzate con materie prime 'esotiche'. Il traffico di specie in via d’estinzione riguarda però anche un notevole commercio di derivati alimentari ed altri articoli che vengono estratti illegalmente e senza criteri di tutela dalle specie che rischiano, a causa di ciò, di sparire dal nostro pianeta.
Il 2010 è stato protagonista di un sensibile incremento dei sequestri ad opera dei forestali: 1.333 animali vivi, 94 animali morti o parti, 2.450 prodotti derivati da animali e 17.991 prodotti di pellame. Un aumento del 43 per cento per gli animali vivi, del 90 per cento per i prodotti derivati da animali e del 93 per cento nel novero dei prodotti di pellame.
Nel dettaglio, possono essere elencate circa 30mila confezioni tra integratori alimentari, medicine alternative orientali e cosmetici, 73 articoli in avorio, circa 3mila articoli di pellame di rettile oltre a centinaia di pelli grezze di pitone e 29 chilogrammi di caviale di origine selvatica e 5 quintali di caviale contraffatto. Il valore complessivo del sequestrato si aggira intorno ai 2 milioni e 950mila euro, un grande risultato in un giro d’affari però enorme, che oggi trova un nuovo, forte e subdolo alleato nelle opportunità offerte dalla rete di Internet.
”Un traffico illegale secondo solo al traffico di droga” ha sottolineato ieri il sovrintendente Marco Fiori, mentre illustrava i dettagli di alcune tra le più brillanti operazioni condotte nel corso dell’anno appena chiuso. Tre di queste hanno prodotto particolare soddisfazione per gli esiti prodotti.
L’operazione TRAM (Traditional Medicine) ha inflitto un’importante colpo al commercio illegale internazionale di prodotti della medicina tradizionale orientale derivati da specie animali e vegetali minacciate di estinzione. Promossa e coordinata dall’Interpol con il supporto del programma TRAFFIC del WWF, ha visto il CFS impegnato in due funzioni fondamentali.
Nella prima, a livello internazionale, il Corpo Forestale ha assunto il ruolo di National Commander delle attività.di intelligence. Nella seconda, a livello nazionale, ha elaborato e coordinato il piano dell’operazione in Italia, condotta dai propri nuclei operativi in sinergia con il Servizio Antifrode dell’Agenzia delle Dogane e il supporto del TRAFFIC – WWF Italia.
I 3000 controlli a tappeto eseguiti nelle dogane su passeggeri, bagagli, merci, pacchi postali, container hanno dato risultati oltre ogni aspettativa, portando al sequestro di 30.000 confezioni di integratori alimentari, cosmetici e prodotti utilizzati nelle medicine alternative orientali ed europee (medicina cinese, ayurvedica tibetana ed indiana, fitoterapia tradizionale europea) e a oltre 40 denunce a seguito di su erboristerie, grossisti e produttori. Tigri, orsi, rinoceronti, squali e piante, tra cui orchidee rare, aloe, ginseng, Aucklandia hymalaiana, legno della vita, legno di Agar, Pygeum (Prunus africana), questi le principali specie protette i cui derivati sono stati ritrovati nei prodotti sequestrati.
L’operazione TOSTOINO ha tagliato la testa ad un’organizzazione che gestiva il traffico di testuggini protette, via internet, prelevandole nell’habitat naturale della Gallura, in Sardegna, e recapitandole con pacchi postali in tutto il mondo. L’operazione è partita dal sequestro di due pacchi nella dogana di Santa Teresa di Gallura contenenti oltre una dozzina di tartarughe mediterranee appartenenti a varie specie tutelate dalla Convenzione di Washington e si è estesa ad altre città italiane come Palermo, Siena, Benevento e Como. Oltre 100 tartarughe rare del valore di oltre 200.000 euro, rinchiuse dentro pacchi postali, con zampe e code avvolte e immobilizzate con nastro adesivo, sono state ritrovate. Tra queste, Testudo graeca, Testudo hermanni e la rara Testudo marginata, presente quasi esclusivamente in Sardegna e quotata sul mercato illegale fino a 1000 euro in Germania o addirittura 5000 euro in Giappone.
L’operazione BONELLI, con TRAFFIC-WWF, ha smascherato un rilevante traffico illegale di rapaci rari e protetti, tra Agrigento e Caltanissetta. Il traffico era esteso a diverse regioni d’Italia e ad alcuni Paesi Europei. Le indagini hanno portato ad una centrale italiana, collegata con Belgio, Spagna, Austria e Germania, dedita da anni a procurare certificazioni false per animali prelevati da habitat protetti della Sicilia. L’inchiesta si è avvalsa anche dei collaboratori tecnici dell’Università di Palermo, che da mesi seguivano i movimenti di persone che si arrampicavano per raggiungere un sito di nidificazione dell’aquila del Bonelli, in una vecchia miniera di zolfo, razziando piccoli e uova.
45 esemplari sono stati sequestrati di aquile del Bonelli, gipeti, aquile reali, falchi lanari e
pellegrini, capovaccai e cicogne nere, per un giro d’affari il cui prezziario prevede un certificato CITES riciclato da un esemplare morto a 2000 euro; una coppia illegale di aquile 6000/8000 euro e fino al triplo se sanata con certificati riciclati; una esemplare di Gipeto, con certificato riciclato, arrivava anche a 20.000 euro. 17 persone indagate per i reati di falso, ricettazione e detenzione di specie protette, arresto da tre mesi ad un anno, ammenda da 7.000 a 75.000 euro e la confisca obbligatoria degli esemplari le pene previste.
L'attuazione in Italia della Convenzione di Washington sul commercio delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione impegna ormai da anni il Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato: 24 Nuclei Operativi CITES (NOC) che operano presso le Dogane e 27 Servizi CITES Territoriali (SCT), distribuiti su tutto il territorio nazionale per un complesso di attività atte a contrastare la distruzione ed il commercio scriteriato di risorse naturali, nel rispetto della bio-diversità ambientale, tema di cui molto si parla ma verso il quale resistono ancore fattori di scarsa educazione e sensibilità culturale, sia in Italia che nel resto del mondo.
Cites è l’acronimo di “Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Flora and Fauna", la cosiddetta Convenzione di Washington, nato già nel 1963 ma con una svolta operativa di grande importanza a partire dagli anni ’80, a cui aderiscono ben 177 Paesi , che mettono a disposizione organismi istituzionali preposti alla gestione, verificano e controllo della la conservazione di oltre 36mila specie soggette a interessi commerciali.
La Convenzione di Washington tutela la bio-diversità del Pianeta dallo sfruttamento illimitato delle risorse naturali, i traffici di flora e fauna protetta, di cui alcune specie presenti nel mondo in pochissimi esemplari, rappresentano un mercato purtroppo molto florido. Oggetto delle compravendite illegali sono piante animali rari, sia da compagnia che da esposizione, in questo ultimo caso imbalsamati, come alcuni esemplari sequestrati esposti ieri presso la sede del CFS, ma anche tenuti in cattività all’interno di giardini privati e case, spesso in condizioni non idonee, sia per l’animale che per l’essere umano. Tigri, pantere, serpenti ed altri animali protetti non originari dell’Italia sono stati rinvenuti, senza permessi, certificati e registrazioni ufficiali, nel nostro territorio purtroppo un terreno molto fertile di sviluppo della criminalità legata allo sfruttamento indiscriminato delle risorse ambientali.
Parte del successo di queste attività di contrasto, soprattutto negli ultimi anni, è legato senz’altro anche alla straordinaria sinergia che si è prodotta sempre più tra associazioni ambientaliste, da sempre impegnate sul terreno e organi istituzionali legati alla tutela dell’ambiente. In questo senso la Convenzione di Washington ha aiutato a produrre un cultura della condivisione delle risorse a disposizione nella lotta al depauperamento delle risorse del nostro pianeta.
Ma è la mancata condivisione di valori culturali di rispetto della bio-diversità il nemico pubblico numero uno da contrastare e questo è evidente nelle parole di Fulco Pratesi, da sempre in prima linea sui temi ambientali e presidente onorario del WWF. L’aumento dei traffici, secondo Pratesi, è spesso legato all’aumento del benessere di alcune zone del mondo in cui, da un lato, sono ancora radicate tradizioni che tendono a devastare il patrimonio floro-faunistico e dall’altra, è facile far leva sul guadagno facile derivante dal commercio di esemplari rari, molto ricercati nei paesi più ricchi, spesso in veste di status-symbol. Appare chiaro dunque che questi fenomeni possono essere contrastati senza dubbio attraverso due modi: da un lato, una seria opera di contrastato ai traffici illegali già in opera e dall’altro, con un’intensa opera di sensibilizzazione e di trasmissione di valori legati al rispetto dell’eco-sistema. Basti pensare che dopo il turismo sessuale, è questo turismo “venatorio” delle specie rare il tipo di “vacanza” illegalmente più redditizia organizzata nel nostro paese.
“Da qualche anno esiste, per le associazioni come la nostra, questa sponda istituzionale che sta generando ottimi risultati” ha affermato Pratesi durante la conferenza stampa. “Avere alle spalle lo Stato Nazionale è importantissimo – ha continuato il presidente del WWF – perché fornisce garanzie di solidità ai risultati raggiunti” E i risultati sono davvero confortanti nella lunga strada verso la creazione di una sensibilità reale verso la bio-diversità.
cortesia: Giovanna Scotton
Giovanna Scotton


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